Cani da caccia

A differenza di quanto accade con i Terrier, FCI (Federazione Cinologica Internazionale) e Enci (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) non hanno creato un Gruppo specifico per i cani da caccia. Le diverse razze di cani da caccia, infatti, si trovano sparse in diversi Gruppi. Questo anche perché non c’è una sola razza di cane da caccia, ma sono tante le razze di cani utilizzate per l’attività venatoria.

Sin da quando l’uomo ha cominciato ad addomesticare i cani, una delle prime funzioni a cui si è dedicato è stato proprio la caccia. A seconda della preda e del tipo di caccia, sono stati selezionati cani che meglio si adattassero alla caccia di quella specie. Le diverse razze di cani nel corso del tempo si sono specializzate nella cerca, nella ferma, nello scovare e nel riporto delle prede.

A questo aggiungiamo il fatto che ci sono razze canine adatte per i diversi tipi di preda: per esempio, cani che cacciano le beccacce non sono adatti alla caccia al cinghiale. Inoltre un’attività collaterale ha fatto sì che alcune specie canine venissero addestrate per il recupero di animali feriti durante la caccia.

Cani da caccia: definizione

Il cane da caccia è un cane che appartiene a una delle razze che, nel corso degli anni, sono state selezionate affinché aiutassero l’uomo nella caccia. La selezione ha contribuito ad affinare alcune predisposizioni naturali, cosa che ha portato ad allevare e addestrare razze di cani con caratteristiche specifiche e adatte ai diversi tipi di caccia e preda.

In generale, distinguiamo cani da:

  • ferma: sono cani che, quando si imbattono in un animale selvatico, si bloccano in punta o ferma segnalandone la presenza al cacciatore. Esempi di queste razze sono i Setter, i Pointer, il Bracco italiano e il Bracco tedesco
  • riporto: sono cani che aspettano che il cacciatore abbatta la selvaggina per poi riportargliela. Esempi sono i Labrador retriever (da noi usati solo come cani da compagnia, ma in realtà nascono come cani da riporto in acqua) e i Golden retriever
  • seguita: sono cani che scovano e inseguono gli animali selvatici (soprattutto mammiferi) e li spingono poi verso i cacciatori. Esempi sono il Segugio italiano, il Beagle Harrier e l’Alpenlandishe Dachsbracke
  • tana: sono cani che entrano nelle tane dei selvatici, dei topo o dei ratti per farli uscire. Esempi sono il Bassotto, il Fox terrier e lo Jagdterrier
  • sangue o traccia: sono cani con olfatto molto sviluppato e che vengono usati per cercare la selvaggina ferita. Esempi sono il Segugio di Hannover, il Bloodhound o l’Alpenlandishe dachsbracke

Razze di cani da caccia

Come anticipavamo prima, la FCI e l’Enci hanno suddiviso le razze di cani in 10 Gruppi. Se per determinate tipologie di cane esiste un gruppo dedicato (vedi i Terrier, i Bassotti o i cani da compagnia), ecco che i cani da caccia, essendo di diverse tipologie, sono sparsi un po’ in diversi gruppi. Questi gruppi sono:

Qui di seguito andremo a vedere quali razze canine fanno parte di questi gruppi, ma attenzione: non è che tutte vengono utilizzate per forza per la caccia. Per esempio, attualmente Yorkshire terrier e Jack Russell terrier sono utilizzati solo come cani da compagnia, anche se originariamente i Terrier vantano tutti un trascorso da cacciatori. Oppure lo Staffordshire bull terrier o il Bull terrier, pur essendo nel gruppo dei Terrier, non venivano utilizzati per la caccia.

Gruppo 3: Terrier

cani da caccia terrier

Terrier di taglia grande e media

Terrier di piccola taglia (gamba corta)

Terrier di tipo bull (gamba lunga)

Terrier di compagnia (gamba corta)

Gruppo 4: Bassotti

bassotto

Gruppo 6: Segugi e cani per pista di sangue

basset hound

Cani da seguita

Segugi e cani per pista di sangue

Razze affini

Gruppo 7

setter inglese

Cani da ferma continentali

Cani da ferma britannici

Gruppo 8: Cani da riporto, da cerca e da acqua

labrador, cane da riporto in acqua

Cani da riporto

Cani da cerca

Cani da acqua

Altri

levriero caccia

Aggiungiamo qui per completezza che cani appartenenti ad altri gruppi sono stati in passato utilizzati come cane da caccia. Pensiamo, per esempio, al Dogo Argentino. Tecnicamente fa parte del Gruppo 2 – Cani di tipo Pinscher e Schnauzer – Molossoidi e Cani Bovari Svizzeri. Noi lo consideriamo un cane da compagnia o da guardia, ma in origine era un cane da muta per la caccia ai cinghiali e ai puma.

Se andiamo, poi, a vedere il Gruppo 5 – Cani tipo spitz e tipo primitivo, qui troviamo la sezione dedicata ai cani nordici da caccia:

Inoltre nel Gruppo 5 troviamo anche gli Akita: gli Akita Matagi in origine venivano utilizzati per la caccia all’orso. E che dire del Gruppo 10 dei Levrieri? Molti levrieri, fra cui anche l’Afghano, venivano utilizzati per la caccia.

Tipi di caccia diversi, cani diversi

A seconda del tipo di caccia, servono cani diversi (nella stessa battuta, in realtà, possono essere utilizzati cani diversi a seconda della tipologia di caccia e di preda). Ciascuna razza è specializzata in una determinata attività venatoria, anche se è vero che ci sono alcune razze più versatili che possono adattarsi a più di un tipo di preda. Inoltre considerate che molto spesso i cacciatori incrociano fra di loro razze diverse.

Cani da tana

I Terrier e i Bassotti sono principalmente nati come cani da tana, anche se molti Terrier e la quasi totalità dei Bassotti oggi sono considerati come cani da compagnia. I cani da tana stanano la selvaggina dalle tane e la fanno uscire. Inoltre molti Terrier erano stati anche addestrati per dare la caccia a topi e ratti nei magazzini o nelle miniere.

Quando il cane da tana entra, lottano con l’animale qui nascosto fino a che questi non esce. A questo punto viene abbattuto dal cacciatore. A volte, invece, capita che il cane uccida la preda stessa dentro la tana.

Molti cani da tana vengono adoperati anche durante le attività agricole per scoprire tane di animali nocivi per le colture. I cani da tana solitamente sono agili, adorano scavare, sono molto coraggiosi e reattivi.

Fra i terrier più diffusi in Italia troviamo lo Yorkshire terrier, il West Highland White Terrier, il Jack Russell terrier o anche il Fox terrier. Tuttavia qui da noi queste razze sono considerate soprattutto come cani da compagnia. Idem dicasi per i Bassotti: un tempo usati nella caccia ai tassi, al coniglio, alla volpe, per cercare cervi e cinghiali feriti, attualmente prevale l’attività di cane da compagnia.

Segugi e cani per pista di sangue o da traccia

Troviamo questi cani nel Gruppo 6. Si tratta di cani capaci di seguire le piste degli animali feriti che perdono sangue. Il che vuol dire che hanno un fiuto molto sviluppato. Solitamente sono impiegati per recuperare gli ungulati feriti.

Di questo gruppo fanno parte razze famose come il Bloodhund, il Segugio di Hannover e il Dachsbracke. Se decidi di prendere un Segugio come cane da compagnia, ricordati che sono cani che tendono a vocalizzare. Questo perché devono comunicare al resto della muta e al cacciatore dove si trovi la pista.

I cani da seguita, invece, seguono l’odore delle prede fino a rintracciarle. Una volta trovate, le spingono verso il cacciatori. Sono cani utilizzati per le lepri, le volpi, i cervi e i cinghiali.

Ma nel Gruppo 6 troviamo anche il Segugio Italiano, il Segugio Maremmano e il Segugio dell’Appennino. Sono cani molto resistenti e veloci, dal carattere forte.

Inoltre ricordiamo che nel Gruppo 6 c’è anche il Rhodesian Ridgeback: qui da noi è tenuto solo come animale da compagnia o da esposizione, anche perché sarebbe impossibile fare altrimenti. Il suo compito originario era, infatti, quello di dare la caccia ai leoni. Il che spiega il perché del suo carattere forte e determinato: se il proprietario non è a conoscenza di questa sua indole, potrebbe incontrare seri problemi nella sua educazione.

Un capitolo a parte spetta al Beagle. Qui da noi viene usato prettamente come cane da compagnia, dimenticandosi però del suo alto livello di energia. Il Beagle è noto per il suo carattere distruttivo che mette in atto sia nei confronti della casa che del giardino. Il problema, in questo caso, è che si prende un cane per il suo aspetto senza tenere conto delle sue attitudini. Il Beagle deve poter sfogare tutte quelle sue energie in qualcosa di costruttivo: visto che non lo portiamo a caccia, dovrà fare lunghe passeggiate, iscriversi ad agility, andare a correre insieme al proprietario…

Inoltre c’è un secondo aspetto: il cosiddetto “Singing Beagle”. Il Beagle ha un latrato particolare che usa per richiamare la muta e il cacciatore. Solo che anche il tuo Beagle da compagnia canterà in questo modo.

Cani da ferma

Continuiamo con il Gruppo 7, i cani da ferma. Noti anche come cani da punta, puntano e segnalano l’animale al cacciatore, fermandosi in una posizione tipica appena lo avvertono. Inoltre il cane da ferma, dopo aver indicato al cacciatore la posizione della preda, deve anche recuperare la preda. Un tipico cane da ferma è il Bracco Italiano, così come lo Spinone. Questi due hanno un tipo di ferma senza scatti, a differenza dell’Epagneul Breton (quest’ultimo è anche ottimo per il riporto).

Qui troviamo anche il Pointer Inglese, uno dei cani da ferma più noti e dall’aspetto più tipico. Così come il Setter inglese, cane assai versatile e al secondo posto fra le razze di cani più amate dagli italiani, ma dalla ferma a terra a differenza di quella a scatto del Pointer.

Cani da riporto, da cerca e da acqua

Terminiamo questa carrellata con i cani da riporto, da cerca e da acqua del Gruppo 8. I nostri adorati Labrador e Golden Retriever, amati cani da compagnia, nascondo in realtà come cani da riporto da acqua. Proprio questo loro istinto a tuffarsi e a riportare la preda viene sfruttato anche quando vengono addestrati al salvataggio in acqua (spesso nella cronaca sono riportati casi di salvataggi in acqua da parte di questi cani).

Carattere

Ciascuna delle razze viste sopra ha un carattere peculiare. In generale i cani da caccia tendono ad essere cani che lavorano bene in gruppo, quindi abbastanza socievoli anche con altri membri della stessa specie. Alcune razze sono più tranquille di altre: i Setter inglesi tendono a essere più dolci e socievoli (mentre il Setter Gordon lo è di meno), mentre gli Springer sono più esuberanti e ostinati. Alcune razze sono anche più irruente e reattive di altre.

Posso tenere un cane da caccia come cane da compagnia?

Una domanda lecita: si può tenere un cane da caccia come cane da compagnia? Assolutamente sì, ma ricordandosi sempre quale sia l’indole e l’attitudine originaria del cane. Per esempio, se si vive in una fattoria con le galline libere, non è una buona idea metterci in mezzo un cane da caccia.

Inoltre devi ricordarti che i cani da caccia sono cani da lavoro con parecchie energie da consumare durante la giornata. Anche se probabilmente apprezzeranno il fatto di dormire sul divano, hanno comunque bisogno di scaricare tutte quelle energie facendo attività fisica, lunghe passeggiate, agility e via dicendo. Il rischio, altrimenti, è che il cane sviluppi problemi comportamentali legati alla noia e alla frustrazione.

cane da caccia

Cura: salute, malattie e alimentazione

Oltre alle malattie classiche di tutti i cani, per i cani da caccia bisogna avere un occhio di riguardo in più per quanto riguarda le profilassi, prevenzioni e vaccinazioni verso parassitosi intestinali, Leishmaniosi, Filariosi e Leptospirosi. Questo perché sono maggiormente esposti ai parassiti e relativi vettori.

Bisogna prestare particolare cura anche alla salute e al benessere di ossa, articolazioni e muscoli: sono cani da lavoro destinati a correre su e giù per campi e colline, per cui al primo segno di zoppia o affaticamento eccessivo è bene portarli a visita dal veterinario.

Ferite e traumi cutanei da rovi e rami sono all’ordine del giorno, ma presta particolare attenzione anche a eventuali sintomi da corpo estraneo in occhi, orecchie, naso e polmoni. Forasacchi (le classiche spighette delle graminacee) e le panicarelle possono, infatti, entrare e provocare sintomi a seconda della localizzazione:

  • congiuntivite con scolo oculare, occhio chiuso e chemosi (gonfiore delle palpebre)
  • starnuti con o senza sangue, sbruffi dal naso
  • scuotimento delle orecchie, testa ruotata
  • tosse anche con sague

Taglio coda cani da caccia

Fermo restando che con la legge n.201 del 4 novembre 2010 sono vietati gli interventi chirurgici a fini non curativi come:

  • taglio coda
  • taglio orecchie
  • recisione corde vocali
  • asportazione di unghie e denti

ecco che molti ancora si chiedono se sia possibile tagliare la coda ai cani da caccia. Partiamo dal presupposto che interventi di caudotomia o conchectomia sono concessi solo se il veterinario stabilisce che quell’intervento sia necessario per motivi di salute (vedi, per esempio, la necrosi di una coda a seguito di un trauma o la presenza di un tumore sul padiglione auricolare che richiede l’asportazione dell’orecchio). In questo caso il veterinario certificherà la necessità di effettuare caudotomia o conchectomia inviando comunicazione anche all’Asl di competenza.

Per quanto riguarda i cani da caccia, il problema è che spesso, durante l’attività venatoria, i cani si feriscono la coda quando passano in mezzo a rovi e rami. Prima dell’avvento di questa legge, era consuetudine tagliare le code ai cuccioli di cani da caccia per evitare lesioni future (non entreremo in merito al discorso alla condannabile abitudine di tagliare code e orecchie a cani di altre razze per un motivo puramente estetico).

Per questo motivo, in merito alla legge 201/2010, il Consiglio Superiore di Sanità aveva specificato che la caudotomia neonatale preventiva era concessa solamente per alcune specifiche razze in modo da prevenire problemi sanitari in età adulta (solitamente ferite, ascessi o fratture). Secondo quanto stabilito, la caudotomia può essere eseguita solo ed esclusivamente da un veterinario entro la prima settimana di vita e in sedazione nelle seguenti razze:

  • Bracco ungherese a pelo corto
  • Cane da ferma tedesco a pelo duro
  • Cane da ferma tedesco a pelo corto
  • Bracco francese tipo Gascogne
  • Epagneul Breton
  • Bracco francese tipo Pirenei
  • Grifone a pelo duro (Korthals)
  • Bracco Italiano
  • Spinone Italiano
  • Cocker Spaniel
  • Springer Spaniel

Ma attenzione: in queste razze la coda potrà essere tagliata solo ed esclusivamente se il cane in questione sarà adibito all’attività venatoria. Nel caso fosse ceduto, regalato o venduto come animale da compagnia, allora la caudotomia preventiva sarà sempre vietata. Una volta effettuata la caudotomia, il veterinario stilerà un certificato che dovrà accompagnare sempre il cane per giustificare il taglio della coda per motivi sanitari.

Alimentazione

Anche l’alimentazione deve essere curata in maniera attenta, soprattutto durante il periodo di attività fisica. I cani da caccia, infatti, non svolgono attività venatoria tutto l’anno: ci sono regole nazionali e regionali che regolamentano il periodo in cui è possibile cacciare determinate specie animali. In questi periodi i cani consumeranno più energie e avranno bisogno di razioni con più proteine, grassi e vitamine rispetto ai periodi di riposo.

Idem dicasi durante le fase di allenamento. Durante i periodi di pausa, invece, bisognerà ricordarsi di ridurre la quantità di energia introdotta con la razione, onde evitare di sovraccaricare troppo l’organismo in una fase in cui la richiesta energetica è minore.

Vivere con un cane da caccia

Condividere la propria vita con una delle razze di cani da caccia è un’esperienza unica. A patto di fargli fare sufficiente esercizio fisico, troverai nel cane da caccia un amico leale e instancabile, con un carattere socievole e disponibile, pronto a condividere con te ogni istante della tua vita. Attenzione solo alla convivenza con altri animali di piccola taglia: potrebbe risvegliarsi il loro istinto predatorio.

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Foto | Pixabay

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