Greenstyle Ambiente Animali Insetto stecco: 12 curiosità che forse non conosci

Insetto stecco: 12 curiosità che forse non conosci

L'insetto stecco è un animale curioso, con un aspetto che lo rende facilmente mimetizzabile tra i rami degli alberi. Ecco 12 curiosità sulla sua vita.

Insetto stecco: 12 curiosità che forse non conosci

Fonte immagine: Pixabay

L’insetto stecco da sempre affascina l’uomo per le sue incredibili capacità di mimetizzazione. Così come suggerisce il suo nome, presenta infatti delle fattezze simili a un ramoscello, una caratteristica che permette a questo esemplare di difendersi dall’ambiente circostante, confondendosi proprio con i rami delle piante e sfuggendo così ai predatori. Ma quali sono le peculiarità dell’insetto stecco e quali le curiosità che, forse, non tutti conoscono?

Ad esempio, molti potrebbero pensare che l’insetto stecco sia un esemplare esotico, poiché di solito non lo si incrocia in natura, magari durante una passeggiata nel bosco. In realtà, questo esemplare vive anche in Italia, solo che le sue eccellenti capacità di mimetizzazione rendono molto difficile individuarlo. Di seguito, qualche informazione utile.

Insetto stecco: che tipologia di insetto è?

Insetto stecco marrone

Con il termine comune di insetto stecco si identifica il Bacillus rossius, un animale appartenente all’ordine dei Fasmoidei. Il suo nome deriva dalla singolare conformazione del suo corpo: appare infatti simile ai rametti più esili delle piante, sia per quanto riguarda il colore – marrone o verde – che per strisce e piccole protuberanze simili alle rigature del legno.

Il corpo dell’insetto stecco si caratterizza per una lunghezza ragguardevole – circa 12 centimetri per le femmine e 6.5 per i maschi – nonché per la sua struttura esile e allungata. Ogni esemplare prevede poi quattro zampe posteriori altrettanto lunghe e sottili, a cui si aggiunge un paio frontale decisamente più allungato.

In alcuni esemplari sono presenti anche delle piccole antenne, con colorazioni dal verde acceso al marrone scuro. Questo per permettere all’animale sia di nascondersi fra fronde e foglie giovani che su alberi dalla consistenza più robusta.

Cosa mangia un insetto stecco

Insetto stecco su roccia

Le specie di insetto stecco italiane si nutrono perlopiù di fogliame e altre porzioni vegetali delle piante. Più raro che si nutra invece di altri piccoli insetti, peculiarità tipica di alcune rare specie esotiche.

Ma quali foglie predilige? Questo insetto ama particolarmente le foglie di melo, pero, faggio, rosa, rovo, nocciolo e lampone. Proprio per questa ragione è più facile individuare l’insetto stecco proprio su questi alberi o cespugli, dove può trovare ampia disponibilità dei suoi vegetali preferiti.

Cosa mangia un insetto stecco in inverno

E durante l’inverno, quando gli alberi sono ormai privi delle foglie? Questa è una questione che riguarda solo gli esemplari da allevamento, poiché in natura questi insetti raramente sopravvivono alla stagione più fredda. Ogni anno si viene infatti a creare una nuova generazione di esemplari, dato che le uova maturano proprio in autunno e in inverno per schiudersi nel mese di marzo.

In cattività invece è sufficiente fornire all’animale foglie lavate delle piante preferite, in particolare delle varietà da frutto che si trovano tutto l’anno in commercio. Ancora, non disdegna foglie di quercia e biancospino, più facili da trovare nella stagione fredda.

Come beve l’insetto stecco

L’insetto stecco non ha bisogno di un grande apporto d’acqua, poiché ne assume in buone dosi grazie alle foglie fresche di cui si nutre. Occasionalmente, tuttavia, recupera l’acqua da piccole goccioline che vengono a formarsi proprio sulle stesse foglie, come quelle della rugiada. L’esemplare succhia il liquido con il suo apparato boccale.

Non è invece ideale fornire all’insetto delle vaschette o dei contenitori con ampie disponibilità d’acqua. Gli esemplari più giovani, ad esempio, hanno il loro apparato respiratorio sulla porzione inferiore dell’addome e, così, entrando in contatto con grandi quantità d’acqua rischiano di annegare.

Come si riproduce l’insetto stecco

Insetto stecco, dito

La popolazione più diffusa di insetti stecco è composta da esemplari femmina. Ad esempio, nel Nord Italia la quasi totalità degli insetti stecco disponibili sono proprio femmine, mentre i maschi sono rarissimi. Ma come è possibile, come può riprodursi l’esemplare femmina in assenza del maschio?

In realtà, l’insetto stecco può avvalersi di due modalità per riprodursi:

  • Partogenesi: le femmine producono delle uova che sono in grado di maturare autonomamente, senza l’ausilio del maschio. Queste uova daranno alla luce altre esemplari femmina;
  • Fecondazione: le femmine possono anche incontrare un maschio, che feconderà le uova. In questo caso, la metà delle nuove nascite sarà comunque femmina.

Non è tutto, poiché l’insetto ha sviluppato una strategia efficace per garantire il massimo della schiusa delle uova, considerando come ogni femmina ne deponga anche 20 a notte nel periodo di maggiore attività riproduttiva, in piena primavera. Come? Sfruttando le formiche.

Le uova di questo insetto assomigliano a semi duri e presentano una piccola parte più grassa, ricca di nutrienti. Le formiche amano molto questa porzione grassa e così raccolgono le uova, le trasportano nei loro formicai e le consumano. Poi abbandonano la restante porzione, che potrà arrivare a maturazione al sicuro dai predatori.

Quante mute fanno gli insetti stecco

L’insetto stecco esegue diverse mute nel corso della sua vita, anche decine. Il periodo di maggiore trasformazione, come facile intuire, è però quello dell’iniziale crescita, con il passaggio da ninfa a esemplare adulto. In questa fase, può sostenere anche 5-10 mute in rapida successione.

Da adulto la muta è meno ricorrente. L’insetto può stimolarla all’occorrenza, ad esempio dopo aver perso un arto, per velocizzare la rigenerazione.

Dove vivono gli insetti stecchi

Insetto su ramo

L’insetto stecco è un esemplare che ha saputo perfettamente adattarsi al clima mediterraneo: lo si trova in ampie popolazioni in Spagna, in Francia e proprio in Italia. E sullo Stivale, come già accennato, si ha solitamente una distribuzione singolare:

  • Al Nord sono presenti quasi esclusivamente femmine;
  • Al Centro e al Sud sono invece più diffusi i maschi, insieme a diverse femmine.

La distribuzione è abbastanza uniforme sul territorio, con una prevalenza nella Pianura Padana, sugli Appennini e nelle Isole. La Sardegna, ad esempio, può contare una ricca popolazione di insetti stecco. In genere preferisce vivere nei sottoboschi fitti e difficilmente raggiungibili, in prossimità sui rovi e in boschi tranquilli e inaccessibili. Più raro è invece notarlo fuori dai suoi habitat o lontano da alberi e cespugli, come ad esempio sui muri delle case.

Come prendersi cura dell’insetto stecco

L’insetto stecco, come già ripetuto, può essere allevato, purché si rispettino alcune regole. Ma come prendersi cura di questo esemplare?

Innanzitutto, è necessario ricreare un habitat ideale:

  • Terrario in vetro affinché l’esemplare si possa muovere facilmente;
  • Fondo di torba, terra, paglia sminuzzata e qualche piccola roccia;
  • Rametti di piante molto diffuse e facili da attecchire come pothos, ficus, filodentro, melo, ciliegio e lampone.

Il terrario andrà esposto in un luogo non eccessivamente illuminato – si tratta pur sempre di un esemplare notturno – e mediamente umido. La temperatura dovrà rimanere attorno ai 15-20 gradi. Per alimentare l’insetto stecco, è sufficiente inserire regolarmente nel terrario foglie fresche di gelso, melo, pero, rovi, rose e via dicendo.

Quanto costa un insetto stecco

Negli ultimi anni sempre più persone si sono appassionate all’insetto stecco, per via delle sue forme curiose e per il suo carattere poco aggressivo e assai pacifico. Perciò in molti hanno deciso di allevarlo e custodirlo, approfittando di un terrario.

Ma quanto costa un insetto? Per le specie autoctone, si parla di poche decine di euro, dai 10 ai 20, a seconda della grandezza dell’esemplare. Per quelle esotiche e di importazione, i costi invece possono aumentare.

L’insetto stecco è pericoloso

A dispetto delle credenze comuni, l’insetto stecco non è velenoso né pericoloso. Questo esemplare si nutre infatti di foglie, non di derivati animali come potrebbe essere ad esempio il sangue, e non è dotato di particolari strumenti di offesa.

Non è tutto, poiché si tratta anche generalmente di un animale non aggressivo. La sua strategia di vita è la mimetizzazione ed è decisamente improbabile che possa attaccare un avversario, oppure un nemico, per primo.

Insetto stecco: dove comprarlo

Insetto

L’insetto stecco può essere acquistato nei negozi specializzati in rettili, aracnidi e insetti di origine tropicale. Di norma, più facile trovare sul mercato varietà d’importazione o tropicali che esemplari autoctoni, anche perché meno appariscenti rispetto alle varietà estere.

In questi negozi sono solitamente disponibili anche degli appositi kit per cominciare sin da subito con l’allevamento. Includono, oltre all’insetto, il terrario completo di substrato vegetale e rametti, rocce e tane nonché una prima fornitura di alimenti.

Come si difende

L’insetto stecco non è dotato di particolari capacità offensive, quindi tende a non essere aggressivo e rifuggire i conflitti. Tuttavia, ha sviluppato nel tempo delle abilissime capacità di difesa, che sfrutta come deterrente ai predatori:

  • Rigenerazione degli arti: l’insetto stecco può decidere di abbandonare un arto del suo corpo, per sfuggire ai predatori. Capita, ad esempio, quando gli uccelli ne beccano le zampe. L’arto rimosso ricrescerà con la successiva muta;
  • Testa a scomparsa: alcune specie di insetto stecco, in particolare tropicali, vedono una testa a scomparsa nel tronco. Il meccanismo è molto simile a quello delle tartarughe e permette all’esemplare di apparire ancora più simile a un ramo;
  • Ondeggiamenti: spesso l’insetto stecco ondeggia sui rami, aggrappandosi alla corteccia con le zampe posteriori e protraendosi verso l’esterno con quelle anteriori. In questo modo mima il movimento dei rami nel vento, rendendosi sempre più irriconoscibile;
  • Odori: alcune varietà di insetto stecco possono rilasciare rigurgiti, liquidi o altre sostanze maleodoranti, per cacciare i predatori;
  • Finta morte: quando attaccato da un predatore, l’esemplare si irrigidisce e si lascia cadere al suolo, rimanendo immobile. Questa tecnica confonde il predatore che, vedendo “morire” l’insetto stecco prima dell’attacco, rinuncia alla caccia. Si tratta di un comportamento innato di autodifesa, poiché sono pochi gli animali che si cibano di altri esemplari deceduti per cause spontanee o naturali.

Quanto è lungo l’insetto stecco

Insetto stecco gigante

Gli insetti stecco sono fra i più lunghi al mondo. In Italia difficilmente superano lunghezze di una decina di centimetri – circa 12 centimetri per le femmine e 6 per i maschi – ma nel Borneo ne sono stati scoperti dei rarissimi esemplari anche dai 30 ai 50 centimetri.

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