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Echeveria: coltivazione e cura

Tra le piante a bassa manutenzione va citata l'Echeveria, una succulenta dal bel fogliame verde e carnoso. Ma alcune varietà si possono reperire anche in altri colori, tipo quelle sfumate verso il rosa o quelle dal nitido tono rosso. La coltivazione e cura di questa pianta, in ogni sua versione, sono piuttosto simili e se la manteniamo in salute la vedremo anche fiorire in estate.

Echeveria: coltivazione e cura

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La pianta Echeveria è una succulenta la cui coltivazione e cura non sono complicate: ma se vogliamo vederla fiorire in estate, dovremo soddisfare le sue esigenze. Le origini di questo arbusto, che si caratterizza per un fogliame a rosette, sono messicane. Se anche lo si trovi in altre zone dell’America meridionale e centrale.

Il luogo di nascita ne determina le necessità e le caratteristiche, in quanto le Echeverie crescono in modo ottimale al caldo e resistono alla siccità prolungata. Si possono coltivare in casa, alloggiate in vasi con altre succulente, o anche in giardino, a patto che le temperature non scendano troppo.

Se tenuta bene, la nostra Echeveria produrrà dei deliziosi fiori nel periodo estivo, delle graziose infiorescenze sui toni del giallo e arancio. Ma quello che piace di più a livello estetico di questa pianta grassa sono le sue foglie carnose. In questo caso, a seconda della varietà scelta, le troviamo sui toni del verde, del rosa e anche del rosso.

Ma se anche la pianta è considerata a bassa manutenzione, non va dimenticato che può essere presa d’assalto da stuoli di parassiti. L’Echeveria risulta infatti sensibile a ragnetti rossi, afidi, cocciniglia, nematodi e insetti della farina, che possono intaccare le sue radici.

Echeveria coltivazione fiori
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Echeveria: coltivazione e cura della pianta

La pianta di Echeveria, come accennato, appartiene alla categoria delle succulente, in questo caso della famiglia delle Crassulaceae. Al pari di altre specie, quali Sedum e Kalanchoe, anche per l’echeveria la coltivazione è simile. In tali casi, infatti, le piante prediligono ambienti di crescita luminosi e asciutti, mentre temono i ristagni idrici.

Se coltivate in piena terra, le Echeverie dovranno essere alloggiate dove possano ricevere almeno 5 ore di luce solare diretta, o faticheranno a crescere. In vaso le possiamo sistemare vicino ad una finestra esposta a sud, magari, se il sole è troppo forte, spostandole in una zona meno illuminata nelle ore pomeridiane.

Le Echeverie richiedono un terreno di coltivazione drenato, con pH tendente all’acido, meglio se pari a 6, ma anche poroso per mantenere l’umidità lontana dalle radici. Il suolo migliore di crescita è un terriccio standard per piante grasse, amalgamato con sabbia e perlite. Se coltivate in vaso, le piante devono avere fori di drenaggio funzionanti.

Le irrigazioni

L’irrigazione è l’aspetto più critico nella cura dell’Echeveria, in quanto, come la maggior parte delle piante grasse, non apprezza eccessi di acqua. Ma questo non significa lasciarla troppo asciutta, in quanto la siccità regolare può favorire foglie raggrinzite e una bassa salute della pianta.

Di norma, la regola migliore per evitare di eccedere con le irrigazioni mantenendo però la Echeveria idratata, è di annaffiarla quando il terreno risulta asciutto. Il periodo di crescita, ossia quello che va dalla primavera alla fine della stagione estiva, è quello in cui dovremo bagnare il terreno più di frequente. In media una volta a settimana.

Il concime

Il concime non è essenziale, in quanto le Echeverie tendono a crescere in terreni poveri di nutrienti, il che le rende anche sensibili alle bruciature da fertilizzante. Ma se dosiamo in modo accurato il concime, potremo aiutare le piante durante il loro periodo di crescita.

In primavera e in estate possiamo adoperare un fertilizzante per cactus e piante grasse, o uno liquido bilanciato 20 20 20, diluito bene. Se le piantine sono ancora giovani, il consiglio è di evitare i concimi ad elevati livelli di azoto, che potrebbero alterare la salute degli arbusti e preferire quelli a lenta cessione.

La potatura

Di tanto in tanto, potare l’Echeveria è un modo per evitare le marcescenze delle vecchie foglie, ma anche favorire la nuova crescita. La potatura va fatta verso la primavera, eliminando le foglie morte che si trovano alla base della pianta, tirandole via con le dita in modo delicato, per scongiurare il rischio di malattie da putrefazione.

Le corrette potature favoriscono sia la salute della pianta, sia le fioriture, ma va anche ricordato che queste non avvengono in caso di arbusti giovani. Se ben tenuta, la nostra Echeveria fiorirà dopo il quarto anno di crescita. E, anche in questo caso, per tutelare il benessere è importante eliminare i fiori marci o secchi.

Le malattie comuni

I parassiti non sono attratti dall’Echeveria, come dalla maggior parte delle piante grasse, ma queste specie a volte sono vittime di acari e cocciniglie. I saponi insetticidi e l’olio di neem possono eliminare queste infestazioni di insetti. Per quanto riguarda le malattie, in genere si verificano per funghi, da trattare con antimicotici, o eccessi idrici.

Di solito, infatti, i ristagni possono causare marcescenze e problemi fungini, che vanno trattati subito per evitare sofferenze. In caso di marciume a livello radicale, dovremo rimuovere la pianta dal vaso, lavare le radici e tagliare quelle morte. In ultimo, lasciamo arieggiare per circa 24 ore e alloggiamo in un vaso pulito con terriccio fresco.

 

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