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Piante grasse pendenti: le 5 più belle per arredare casa e dehor

Le piante grasse pendenti sono perfette per addobbare un giardino o decorare gli interni dell'appartamento: ecco le 5 varietà più belle.

Piante grasse pendenti: le 5 più belle per arredare casa e dehor

Fonte immagine: Unsplash

Le piante grasse pendenti sono sempre più scelte non solo per abbellire balconi e giardini, ma anche e soprattutto per arredare casa e piccoli dehor. Le loro ridotte necessità di cura, unite a forme singolari e insolite, le rendono perfette per donare allegria all’ambiente. Ma quali sono le varietà più indicate a questo scopo?

Sebbene le piante grasse ricadenti tendano ad adattarsi facilmente a diverse condizioni di esposizione, è sempre utile chiedere aiuto al proprio fornitore di botanica di fiducia. Soprattutto per verificare se la specie scelta possa sopravvivere al clima tipico del proprio luogo di residenza. Di seguito, qualche informazione utile.

Piante grasse pendenti: caratteristiche

Pianta grassa pendente

Per piante grasse pendenti – dette anche piante grasse ricadenti – si intende un gruppo di vegetali appartenenti alla più grande famiglia delle succulente, di cui fanno parte anche Stapelia e Crassula Ovata. Per quanto le loro modalità di crescita siano differenti da varietà più comuni – come il classico cactus, ad esempio – non rappresentano un genere a sé stante.

Come tutte le piante succulente, anche le pendenti vedono una struttura composta da parenchimi acquiferi. Si tratta di speciali tessuti vegetali, molto fibrosi e carnosi, capaci di trattenere grandi quantità d’acqua. Questo permette a questi esemplari di sopravvivere a lungo anche in condizioni avverse, come la grande siccità che caratterizza i loro Paesi d’origine.

D’altronde, gran parte delle piante grasse ricadenti ha origine dalle zone desertiche del Messico, dove la pioggia può essere assente anche per parecchi mesi. Questa strategia evolutiva, ovvero la capacità di accumulare grandi quantità di acqua (comune anche ad Agave e Fichi d’India), ha permesso a questi vegetali di adattarsi sia alle alte temperature del terreno che alle enormi escursioni termiche che avvengono durante la notte.

Sul territorio dello Stivale, la quasi totalità delle piante succulente ricadenti è d’importazione. Tuttavia, proprio grazie alla loro grande adattabilità agli sbalzi del clima, sono riuscite perfettamente a integrarsi nel ciclo stagionale e di temperatura tipici del Mediterraneo.

Piante grasse pendenti: varietà più famose

Le piante grasse pendenti, ovvero con le parti aeree che tendono a rivolgersi verso il basso, rappresentano un gruppo decisamente più ristretto rispetto alle succulente in generale. Eppure questo non vuol dire che le varietà coltivabili siano poche: di seguito, qualche consiglio sulle più famose e apprezzate.

Epiphyllum

Epiphyllum

L’Epiphyllum rappresenta una delle piante grasse pendenti più diffuse in Italia, anche perché facilissima da coltivare. Appartenente alla famiglia delle Hylocereeae, e conosciuta ai più come “lingua di suocera” – nome che condivide anche con una famosa varietà di Dracena – questa pianta si caratterizza per la sua lunghezza e per le sue singolari foglie.

La varietà presenta una crescita a pannelli lunghi, affusolati e piatti. E, sebbene il loro profilo sia spigoloso, questa pianta non presenta spine. La sua peculiarità principale è però la produzione di splendidi e vistosi fiori, solitamente di colore rosso, fucsia o violaceo: appaiono sulle estremità delle parti aeree e si caratterizzano per lunghi petali distribuiti a coppola.

Può essere coltivata sia indoor che all’aperto, anche perché può resistere fino ai 7-10 gradi centigradi. Ovviamente, in pieno inverno sarà necessario trovarle un luogo riparato o ricoprirla con del telo traspirante.

Aporocactus

Disocactus

L’Aporocactus – conosciuto anche come Disocactus – è una delle piante succulente pendenti più singolari. Di primo acchito assume infatti l’aspetto di un vegetale disidrato, come se le sue foglie si fossero afflosciate data la mancanza d’acqua. In realtà, questo è proprio il portamento che la pianta assume quando si trova in piena salute e, pertanto, non dovrà allarmare gli amanti del pollice verde.

La pianta si caratterizza per dei fusti molto sottili e affusolati, come dei piccoli cactus, dalla consistenza morbida. Testare questa consistenza con mano è però difficile, poiché i fusti sono ricoperti da piccole ma dolorose spine. I fiori sono invece vistosi, eretti e colorati: la varietà più comune fiorisce con delle splendide tonalità ciclamino, ma non mancano il fucsia, il rosso e l’arancione.

Sedum morganium

Sedum Morganium

Se si vuole dare un tocco di originalità a un dehor, magari un porticato con travi a vista, il Sedum morganium è una ricadente che non può mancare. Appartenente alla grande famiglia delle crassule, viene chiamato anche “coda d’asino” per via del suo singolare aspetto.

La pianta produce numerosi fusti, che ricadono a cascata lungo i profili di vasi. Sugli stessi fusti compaiono moltissime foglioline, tonde, tozze e carnose: queste crescono l’una di fianco all’altra, ricreando dei bellissimi giochi geometrici.

La pianta è da annoverare tra le succulente con fiori, questi ultimi di colore rosa o rosso, di piccole dimensioni ma molto caratteristici. Poiché si tratta di uno degli esemplari dalla maggiore crescita in lunghezza, è ideale anche per creare degli splendidi muri vegetali, dall’alto verso il basso.

Senecio rowleyanus

Senecio rowleyanus

Originario dell’America Centrale, il Senecio rowleyanus ha raccolto una certa popolarità per via delle sue immediatamente riconoscibili forme. Non a caso, è chiamata anche “pianta del Rosario”: i suoi fusti e le sue piccole foglie ricordano proprio uno dei simboli della tradizione cristiana.

Sempre ricadente, presenta dei fusti sottilissimi – quasi si trattasse di fili di spago – ricoperti da delle capsule di forma cilindrica. La pianta produce anche dei fiori di colore bianco, molto delicati e dai petali morbidi, e tende a mantenere delle dimensioni contenute. Raramente i fusti pendenti superano infatti il metro di lunghezza: è quindi la varietà perfetta da appendere all’interno dell’appartamento, poiché non occuperà troppo spazio.

Drosanthemum hispidum

Drosanthemum hispidum

Conosciuto anche come barba di Giove, il Drosanthemum hispidum è l’esemplare perfetto per abbellire il giardino, soprattutto se si hanno a disposizione muretti oppure terrazzamenti a più livelli.

Questa succulenta si presenta infatti con un portamento cespuglioso, con fusti fra di loro molto ravvicinati e foglie piccole e ovali, ricoperte da una blanda peluria. I fiori sono numerosi e appariscenti, quasi esclusivamente di colore ciclamino o lilla. Adagiata in caduta su un muretto, ricrea l’effetto tipico e compatto di una barba sul viso di un uomo: dati i fiori colorati, è stata quindi dedicata al dio Giove.

Coltivazione in vaso o in giardino

Coltivare

Le piante grasse pendenti possono essere facilmente coltivate sia in vaso che in giardino, all’interno oppure all’esterno della propria abitazione. Ovviamente, le necessità di cura potrebbero essere diverse da varietà a varietà, ma tutte tendono a condividere alcune peculiarità in comune: ecco le più importanti.

Necessità delle piante

In linea generale, tutte le succulente – comprese quindi anche le piante grasse ricadenti – hanno bisogno di:

  • Clima mite e mediamente umido, con temperature minime non inferiori ai 5-10 gradi centigradi;
  • Terriccio morbido e drenante, per evitare i ristagni d’acqua, sempre lievemente inumidito;
  • Esposizione diretta al sole o, per le varietà dai fiori più delicati, in penombra;
  • Annaffiature non frequenti, se all’aperto possono bastare anche le normali precipitazioni di stagione.

Tutte le principali varietà di ricadenti possono essere coltivate per talea: è sufficiente procurarsi un rametto di fusto, della lunghezza di una decina di centimetri, posizionarlo in torba e sabbia fino all’apparizione delle radici per poi trasferirlo in dimora definitiva.

Consigli di cura

Non sono molte le necessità di cura delle piante grasse ricadenti, anche se alcune operazioni di manutenzione devono essere eseguite ciclicamente.

Innanzitutto, può servire il rinvaso quando la pianta apparirà troppo vistosa: le radici hanno infatti bisogno di svilupparsi in profondità. Ancora, quando i fusti sono troppo lunghi si può procedere a potatura. Non vi sono invece grandi parassiti di queste piante, anche perché alcune ricolme di spine, tuttavia bisogna prestare attenzione ad afidi e cocciniglie.

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