Dalle alghe infestanti un’alternativa alla plastica
Dalla start up statunitense Bloom ecco la nuova schiuma a base di alghe a basso impatto, che può sostituire la plastica e i derivati dal petrolio.
Fonte immagine: Claire Fackler, CINMS, NOAA
A causa dell’aumento globale delle temperature, delle pratiche di pesca non sostenibili, sempre più diffuse, dell’inquinamento delle acque dovuto ai pesticidi che percolano dal suolo e della contaminazione dovuta a prodotti di largo consumo come cosmetici e detersivi, le nostre acque sono sempre più infestate dalle alghe.
Questi organismi compromettono gli equilibri degli ecosistemi acquatici e in alcuni casi possono determinare la morte per asfissia delle specie che vi vivono. Se rappresentassero però anch’esse una risorsa da sfruttare?
Ci ha pensato la start up statunitense Bloom e ha messo in pratica ciò che pensava potesse essere un’opportunità: trasformare questa massa organica in un materiale che potesse essere innovativo e a basso impatto ambientale. Le alghe vengono così prelevate da spiagge, laghi, stagni, luoghi in cui si sono verificate abbondanti fioriture, vengono poi seccate mentre l’acqua, depurata, viene restituita alle sorgenti originarie.
Il materiale seccato viene trasformato in una schiuma flessibile ad alte prestazioni, che ha notevoli proprietà antimicrobiche e antiodore. Sono le proteine presenti nelle alghe che permettono questa trasformazione: quando alla catena di amminoacidi di cui sono composte le proteine vengono applicate forze termomeccaniche specifiche, le catene stesse vengono denaturate e si deformano.
È in questa fase che vengono assemblate ad una resina in etilene vinil acetato e diventano un materiale di alta qualità che viene utilizzato per esempio per articoli sportivi e calzature.
Ne risulta un prodotto realizzato a partire dalle alghe per una quantità che varia da un 15% ad un 60%, il resto sono ancora resine sintetiche, ma questo è dovuto anche al tipo di applicazioni alle quali questo materiale viene attualmente destinato.
Già così è stato calcolato che si può arrivare ad una riduzione dell’impatto ambientale che va dal 20% al 41%, sia in termini di ecosistema, che di risorse e di energia, ma anche per una minore produzione di CO2 e per un utilizzo efficiente dell’acqua. In ogni caso i responsabili della Bloom specificano che non dovrebbero esserci problemi ad arrivare, e in breve tempo, ad un prodotto al 100% naturale.
Queste speciali schiume sono già disponibili per il mercato e i costi sono decisamente alla portata. Attualmente è prevista una gamma che propone diverse densità e diversi colori.
Il primo prodotto commercializzato, realizzato con schiume a base di alghe ed etilene vinil acetato, è una tavola da surf a trazione realizzata in collaborazione con il pluricampione del mondo di surf, lo statunitense Kelly Slater.