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Benvenuto Fido: 6 cose da sapere prima di accogliere un cane

Ci sono diverse cose da sapere prima di accogliere un cane in casa. Se sei pronto, dove prenderne uno, come educarlo, se sterilizzarlo, quali esigenze ha.

Benvenuto Fido: 6 cose da sapere prima di accogliere un cane

Prima di accogliere un cane in casa sarebbe bene fermarsi e fare qualche considerazione. È vero, talvolta la scelta viene quasi imposta dal destino. Ma se si ha del tempo per ponderare la cosa, è bene pensare a 360 gradi cosa voglia dire prendere un cane. Ecco qualche piccolo consiglio.

Di seguito anche il nostro show su podcast, per avere tutti i suggerimenti di GreenStyle a portata di cuffie.

Come capire se si è pronti ad accogliere un cane?

cane

Ci sono proprietari di cani che si buttano a capofitto nell’adozione senza stare a pensare troppo a cosa ciò comporti. Tuttavia questa impulsività a volte ha dei risvolti negativi. E la prova è il fatto che i canili sono strapieni di cani presi e abbandonati nel giro di poche settimane.

Accogliere un cane vuol dire assumersi un impegno sul lungo periodo. La durata di vita media di un cane, seppur con delle variabili di razza e taglia, va dai 12 ai 15 anni, ma possono arrivare anche a 17-18 anni. Il cane ti impegnerà per tutto questo lasso di tempo in maniera più o meno variabile. Ci sono cani sempre in forma, altri che hanno bisogno di cure veterinarie costanti.

Per questo accogliere un cane vuol dire pensare a cosa fare quando si andrà in vacanza, come gestirlo se qualcuno in casa starà male e non potrà occuparsene, ma non solo. È importante pensare anche a cosa comporti dal punto di vista economico:

  • spesa di acquisto iniziale
  • spese di mantenimento (soprattutto cibo),
  • spese per gli accessori (cucce, cappottini se la razza lo richiede, ciotole, giochi)
  • spesa per la toelettatura (più o meno alte a seconda della razza)
  • spese veterinaria di base (vaccini annuali, profilassi antiparassitarie, esami feci…)
  • spese veterinarie straordinarie (necessità di esami per diagnostica determinate malattie, di esami per tenere monitorato lo stato di salute del cane, farmaci da somministrare a vita, chirurgie, fisioterapia…)

Solo dopo aver valutato tutto ciò si può capire con mente più lucida se si è pronti o meno ad accogliere un cane. Il tutto senza farsi cogliere dall’ansia. L’atto di prendere un cane è una delle cose più belle al mondo da non rovinare con preoccupazioni eccessive o poco fondate.

Voglio prendere un cane, ma dove ne trovo uno?

Cane in canile

Se si è giunti alla conclusione che si è pronti a prendere un cane, bisogna capire dove trovare un cane.  Se si vuole accogliere un cane meticcio in quanto non si vuole una razza particolare, si può provare a cercare nei canili, nei rifugi o anche presso le associazioni che si occupano di cani e gatti randagi.

Un’altra alternativa da tenere in considerazione sono le Rescue che si occupano del recupero di specifiche razze. Attenzione, canili e Rescue talvolta si occupano di cani che provengono da situazioni difficili. In questi casi parlate approfonditamente con i volontari che si occupano di tali animali. La loro gestione può richiedere accortezze particolari, a volte anche l’affiancamento con un educatore cinofilo.

O ancora, una terza alternativa consiste nel cercare cani da privati che offrono cucciolate o che devono dare in adozione il loro cane per particolari motivi. Ci sono inoltre siti con annunci online o annunci sui giornali che puoi valutare, ma in questi casi affidati solamente a quelli sicuri e affidabili.

Se, invece, hai deciso di prendere un cane di razza, è vero che talvolta se ne trovano in canile, spesso senza Pedigree, ma è più probabile che ne troverai uno presso allevamenti professionali, allevamenti amatoriali o anche privati che fanno cucciolate. Ricordati sempre che se acquisti un cane di razza, questi deve avere il Pedigree. Senza Pedigree, la legge italiana considera quel cane un meticcio.

A proposito: sia che tu prenda un cane in adozione, in regalo da un amico, da un contadino che fa cucciolate o da un allevamento, ricordati che deve avere il microchip. Il microchip deve essere inserito a nome del proprietario della madre del cucciolo che poi provvede a effettuare un passaggio di proprietà. Nel caso di adozione di un cane adulto, il microchip dovrebbe essere intestato al vecchio proprietario, il quale dovrà poi effettuare il passaggio di proprietà.

Come scegliere la razza di cane giusta

Scegliere cane

Nel caso si sia deciso di accogliere un cane di razza, l’importante è scegliere la razza giusta per noi. Se è vero che ci sono molte persone che preferiscono adottare meticci abbandonati per dargli una nuova casa, c’è anche chi è innamorato di una particolare razza o è più orientato verso una razza di cui è più facile sapere a grandi linee quale sarà il carattere, cosa impossibile per un meticcio.

C’è chi vuole partecipare a mostre o esposizioni, chi vuole fare cucciolate. Insomma, sono diversi i motivi che spingono una persona a scegliere un cane specifico.

Il guaio è che molti proprietari si basano solamente sull’aspetto fisico o sulla popolarità di una determinata razza preferita dai Vip. Ed ecco che poi si ritrovano con cani troppo vivaci da gestire, o troppo delicati di salute, che richiedono costanti cure mediche e visite veterinarie. Ad esempio: prendere uno Shar Pei e poi lamentarsi di essere sempre dal veterinario per via dei suoi costanti problemi di pelle vuol dire non aver capito assolutamente con che razza si aveva a che fare.

La razza va scelta anche in base ad altri fattori:

  • stile di vita della famiglia
  • livello di energia della famiglia
  • spazi a disposizione della casa
  • facilità di gestione
  • capacità ed esperienza nel gestire i cani

Facciamo alcuni esempi. Se sei una persona che ama seguire sul divano le sue serie Netflix preferite, non puoi prendere un vivace e attivo Border Collie e poi lamentarti se questi, preso dalla noia, ti sta distruggendo casa. Per contro, se sei una persona sportiva e a attiva, che ama correre, non andrai a prenderti un Bulldog inglese.

E ancora, se non hai mai avuto un cane in vita tua, non prenderai come prima razza un Lupo Cecoslovacco, razza che richiede una mano esperta e ferma visto che si tratta di un ibrido assai vicino ai lupi o un Mastino Tibetano, razza da guardia forte, determinata e dominante.

Se vuoi un cane che si faccia fare le coccole tutto il giorno, opterai per un Labrador Retriever o un Cavalier King Charles Spaniel, non certo per un Pastore Maremmano-Abruzzese o un Chow Chow, il quale si affeziona al suo umano, ma tende a esternare poco il suo affetto.

Consigli su come accogliere il cane in casa

nuovo cane

Se il cane è arrivato all’improvviso, naturalmente non potrai prepararti più di tanto. Ma se la decisione di accogliere un cane è stata ponderata e hai del tempo a disposizione, allora il consiglio è quello di arrivare pronto.

Questo perché spesso si sente di proprietari che sanno già che andranno a prendere il sabato sera quel cane, ma si ritrovano di domenica senza aver pensato che, magari, dovevano acquistare delle crocchette, delle ciotole, dei tappetini igienici.

Se hai tempo di prepararti all’arrivo del nuovo amico, il consiglio è di non ridurti all’ultimo momento per l’acquisto di quello che deve mangiare. Come anche di cuscini, traversine o accessori per una corretta gestione della sua quotidianità.

Quindi, quando arriverà il cane a casa, devi farti trovare pronto con il corredo minimo:

  • trasportino (se il cane è cucciolo)
  • collare e guinzaglio (se il cane è adulto)
  • cibo adatto
  • ciotole per il cibo e l’acqua
  • tappetini igienici a volontà
  • coperte
  • cucce
  • qualche giochino di benvenuto
  • numero di telefono del veterinario di fiducia

Il primo ingresso del cane in casa andrà fatto seguendo determinati passi. Prima di tutto, mai farlo entrare se è iper eccitato. Cerca di fargli scaricare le energie prima dell’ingresso. Però ricorda che i cuccioli, non avendo completato il ciclo vaccinale, non possono essere portati troppo in giro.

Davanti alla porta di casa fermati, mettilo a terra in sicurezza, evitando che il cane scappi a destra e a manca e entra tu prima di lui. La prima impressione è quella che conta, devi fargli subito capire che sei tu il leader del branco.

Una volta in casa, dove avrai provveduto già a collocare ciotole e cucce, fagli esplorare una stanza per volta, avendo sempre cura di entrare e uscire tu per primo dalla stanza. Se possibile, lasciagli scoprire da solo dove sono le ciotole e le cucce.

Spiega a tutti i membri della famiglia di non esagerare troppo con le effusioni e le coccole i primi giorni di convivenza. Devi conquistare la sua fiducia, non spaventarlo con troppo entusiasmo.

Dagli subito delle regole, la sua educazione inizia da quanto mette zampa in casa per la prima volta. Se è cucciolo, metti in conto che le prime notti potrebbe ululare. Era abituato a stare con i suoi fratellini, sorelline e con la mamma, ma all’improvviso si trova in una cuccia da solo. Quindi piangerà per richiamare l’attenzione.

Se la prima notte ci può stare, dalla seconda in poi è essenziale che si abitui all’idea che deve dormire nella sua cuccia e che nessuno accorrere ogni volta che ulula. A meno che non vogliate accorrere a ogni suo ululato per il resto della sua vita. In questo frangente tornano utili i tappi per le orecchie. Se abiti in condominio, assicurati di aver avvisato per tempo i vicini.

Metti nella cuccia un tuo maglione, in modo che abbia un odore familiare. E se proprio non si riesce a farlo dormire in un’altra stanza, puoi sempre optare per mettere la cuccia a terra nella tua camera da letto.

A proposito di vita in condominio, ricordati che sei responsabile di tutti i danni causati dal cane nelle aree comuni, così come sei responsabile di pulire dove sporca. Inoltre, per il quieto vivere, assicurati che il cane non dia accidentalmente fastidio ai vicini.

Tu potrai amare alla follia il tuo amico a quattro zampe, ma quello che abita sotto di te magari di notte vorrebbe non sentire le unghie del cane che ticchettano avanti indietro o la pallina che rotola costantemente mentre cerca di dormire. Lo stesso dicasi per cani che abbaiano troppo e che soffrono di ansia da separazione.

Educazione e addestramento del cane: qualche consiglio

Educare cane

In precedenza avevamo già parlato nel dettaglio dei concetti di educazione e addestramento del cane (ti consigliamo di rileggere l’articolo in merito per avere più info).

Qui ti ricordiamo che educazione e addestramento sono due concetti differenti, ma comunque compatibili con il cane. Detto in soldoni, educare il cane vuol dire insegnargli quelle regole necessarie per una sana e tranquilla convivenza. Quindi vuol dire insegnare al cane i comandi di base, dove può sporcare e dove non può sporcare, come andare in passeggiata col guinzaglio. Inoltre vuol anche dire insegnargli a non mendicare da tavola, a tornare a cuccia quando chiesto, come comportarsi quando incontra altri cani o persone e via dicendo.

L’addestramento, invece, vuol dire insegnare al cane un determinato esercizio, lavoro o capacità. Va da sé che non si può insegnare al cane un lavoro come il salvataggio in acqua o uno sport come l’agility, se prima non si è impostata l’educazione di base.

L’educazione del cane non è un qualcosa che inizia e finisce, è un qualcosa che ti terrà impegnato per tutta la vita del cane.

Sterilizzazione: pro e contro (e tecniche)

cane veterinario

Ci sono pro e contro nella sterilizzazione dei cani, così come ci sono anche diverse tecniche. Certamente se vuoi un cane da esposizione o un cane a cui far fare una cucciolata, non potrai provvedere subito alla sterilizzazione.

Sterilizzazione dei cani femmina: vantaggi e svantaggi

Nella femmina, ci sono diversi motivi per cui procedere alla sterilizzazione:

  • evitare gravidanze indesiderate
  • evitare che vada in calore, con annesse perdite e orde di maschi che inseguono la cagnolina
  • ridurre i rischi di tumori mammari (la prevenzione funziona se si sterilizza la femmina entro il primo calore o fra il primo e il secondo calore. Oltre, diventa una questione di genetica: se deve svilupparli lo farà, altrimenti no)
  • evitare gravidanze immaginarie
  • presenza contemporanea di un maschio in casa con relativa difficoltà nel tenerli separati
  • evitare lo sviluppo di idrometra, emometra o piometra
  • problematiche sanitarie come la presenza di cisti ovariche e prolasso dell’utero

Le tecniche usate possono essere diverse. Le tecniche chirurgiche classiche prevedono o l’ovariectomia (asportazione delle sole ovaie) o l’ovaristerectomia (asportazione di ovaie e utero). In alternativa, è possibile optare per l’intervento in tecnica laparoscopica.

Fra gli svantaggi della sterilizzazione ci sono:

  • aumento di peso a causa del cambiamento del metabolismo (ma basterebbe non dare cibo in eccesso al cane per evitare il problema)
  • una piccola percentuale di cagne sviluppa una forma di incontinenza urinaria legata alla riduzione degli estrogeni, ma esistono farmaci per tenere il problema sotto controllo

Sterilizzazione dei cani maschi: vantaggi e svantaggi

Ci sono diversi vantaggi nello sterilizzare un cane maschio:

  • riduzione della marcatura territoriale
  • riduzione del comportamento sessuale, quale ricerca costante delle femmine, cane che lecca ossessivamente il pavimento, che mangia di meno, che scappa per andare ad accoppiarsi
  • evitare che il cane si accoppi accidentalmente (soprattutto se in casa è presente una femmina intera)
  • si evitano tumori testicolari
  • si riduce il rischio di iperplasia prostatica
  • presenza di determinate problematiche sanitarie: tumori testicolari, ernia perineale, adenomi perianali, coda da stallone

Fra gli svantaggi abbiamo:

  • aumento di peso se non si tiene sotto controllo la razione del cane
  • una piccola percentuale di cani sviluppa una forma di incontinenza urinaria

Nel cane la tecnica chirurgica di elezione prevede la castrazione, cioè l’asportazione dei testicoli (orchiectomia). Sono descritte anche forme di vasectomia, che servono a rendere il cane non fertile, ma non proteggono da tumori testicolari e non evitano che il cane si accoppi.

Inoltre nel cane maschio è possibile optare per la sterilizzazione chimica. Si tratta di un impianto sottocutaneo che sterilizza in maniera reversibile il cane per 6 mesi o 12 mesi, dipende da quale dosaggio si usa. Passato questo lasso di tempo, il cane ritorna fertile e attivo come prima.

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