Requisiti di idoneità alla guida: la normativa aggiornata(www.greenstyle.it)
Il Codice della Strada regola con rigore l’idoneità fisica e psichica alla guida, stabilendo norme per il rilascio e il rinnovo.
Nel contesto delle più recenti novità normative e delle prassi mediche, vediamo quali sono le condizioni cliniche che possono determinare la revoca o la sospensione della patente, nonché le modalità di accertamento e gestione di questi casi.
In base all’articolo 119 del Codice della Strada (Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 e successive modificazioni), il rilascio o il rinnovo della patente sono subordinati al possesso di specifici requisiti psicofisici. Non è consentito guidare se una malattia, una disfunzione organica o una minorazione anatomica o funzionale impediscono una conduzione sicura del veicolo. La valutazione di tali requisiti avviene tramite visite mediche obbligatorie, che possono essere effettuate dal medico certificatore o, nei casi più complessi, dalla Commissione medica locale (CML).
La sospensione della patente per motivi sanitari è un provvedimento cautelare con durata indeterminata, valido fino a quando il conducente non dimostra il recupero dei requisiti mediante certificazione medica. Nei casi di difetti permanenti o gravi, la sospensione assume valore definitivo, e può essere contestata solo impugnando il giudizio espresso dalla commissione medica.
Patologie che escludono il rilascio o il rinnovo della patente
Il Codice della Strada individua diverse categorie di patologie che possono compromettere l’idoneità alla guida. Tra queste, le più rilevanti sono:
- Malattie cardiovascolari: come cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca, valvulopatie e altre condizioni che riducono la capacità cardiaca di sostenere la guida in sicurezza. La normativa prevede limiti specifici, ad esempio valori di pressione arteriosa e frazione di eiezione sotto i quali la patente può essere sospesa o non rinnovata.
- Patologie del sistema nervoso: tra cui la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, gli esiti di ictus e soprattutto l’epilessia. Quest’ultima comporta restrizioni rigorose: la patente può essere sospesa in caso di crisi epilettiche, e il rinnovo è possibile solo dopo un periodo di almeno due anni senza crisi, dietro valutazione neurologica approfondita.
- Disturbi della vista e dell’udito: la grave compromissione della vista (come una cataratta non trattata) o dell’udito, non correggibili con lenti o protesi, costituisce motivo di esclusione dalla guida.
- Malattie endocrine severe: escluse patologie gestibili come il diabete, altre gravi malattie endocrinologiche possono compromettere l’idoneità.
- Malattie del sangue e insufficienza renale grave: condizioni che possono causare invalidità o compromettere le capacità fisiche necessarie alla guida.
- Disturbi psichici in atto: psicosi, turbe della personalità, ritardo mentale grave e altre condizioni che influenzano la capacità di giudizio, attenzione e reazione.

Non tutte le patologie implicano automaticamente la sospensione o la revoca della patente. La normativa italiana prevede il rilascio di patenti speciali per soggetti che convivono con malattie croniche ma gestibili, purché rispettino condizioni cliniche precise e si sottopongano a controlli periodici.
Un caso emblematico è quello del diabete mellito, che non preclude il conseguimento o il rinnovo della patente, a patto che il conducente dimostri un controllo adeguato della glicemia e segua un piano terapeutico certificato. Analogamente, gli epilettici possono guidare se valutati idonei dopo visite neurologiche specifiche e in assenza di crisi da almeno due anni.
Anche chi soffre di sindrome delle apnee ostruttive del sonno può mantenere la patente, purché siano rispettati i requisiti clinici stabiliti. La valutazione individuale è centrale per evitare di negare ingiustamente la mobilità a chi convive con una patologia ben controllata.
Procedura in caso di insorgenza di patologie durante la validità della patente
Se una malattia viene diagnosticata dopo il conseguimento della patente, il titolare ha l’obbligo di comunicare tempestivamente la situazione alla Motorizzazione Civile e astenersi dalla guida fino a nuovo accertamento. La segnalazione può essere fatta anche da medici o autorità sanitarie.
La Motorizzazione dispone la sospensione cautelare e invita il conducente a sottoporsi alla visita presso la Commissione medica locale. A seguito dell’esame, la Commissione potrà:
- Revocare la sospensione se la patologia è compatibile con la guida sicura.
- Revocare la sospensione ma con prescrizioni, come limitazioni di velocità o visite mediche più frequenti.
- Confermare la sospensione se la patologia risulta incompatibile con la guida.
La guida con patente sospesa per motivi sanitari è un illecito grave, soggetto a pesanti sanzioni e a rischio per la sicurezza propria e altrui.
