Il Buco dell'Ozono si è chiuso in anticipo-greenstyle.it
Ci sono ottime notizie per l’ambiente: lo strato di ozono sopra l’Antartide sta mostrando segnali incoraggianti di recupero.
Secondo gli ultimi dati forniti dal Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), il buco dell’ozono di quest’anno è risultato essere il meno esteso e il meno duraturo dal 2019, confermando l’efficacia del Protocollo di Montreal.
Il buco dell’ozono è un fenomeno stagionale che si forma ogni anno intorno a settembre, e la sua grandezza e persistenza dipendono sia dalle condizioni meteorologiche che dalla concentrazione di inquinanti dannosi. Quest’anno, l’apertura è stata registrata a metà agosto, ma la chiusura è arrivata in anticipo, il 1° dicembre, segnando una durata ridotta.
Il Buco dell’Ozono sta mostrando segnali di recupero
L’estensione massima del buco è stata raggiunta all’inizio di settembre, coprendo circa 21 milioni di chilometri quadrati. Questo valore è significativamente inferiore ai 26 milioni di chilometri quadrati registrati l’anno precedente, nel 2023. La NASA e la NOAA hanno classificato questa apertura come la quinta più piccola mai registrata dal 1992.

Gli esperti ritengono che questo risultato positivo sia una diretta conseguenza della costante diminuzione delle sostanze chimiche che impoveriscono l’ozono, messe al bando a livello globale. Questi progressi dimostrano che l’azione congiunta della comunità internazionale può risolvere grandi problemi ambientali.
Questo segnale di ripresa arriva dopo un periodo, tra il 2020 e il 2023, in cui il buco dell’ozono era apparso insolitamente ampio e persistente. Sebbene le cause di queste anomalie non siano del tutto chiare, gli scienziati ipotizzano che siano state influenzate da eventi naturali eccezionali. Tra questi fattori rientrano i forti vortici polari antartici e l’impatto di eventi su larga scala come l’eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga nel 2022 o i grandi incendi in Australia del 2019-2020.
Queste fluttuazioni stagionali dimostrano che, pur essendo il trend generale di recupero in atto, il buco dell’ozono rimane sensibile ai cambiamenti atmosferici.
Nonostante i recenti progressi, la completa guarigione è un processo lento. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) stima che lo strato di ozono sopra l’Antartide non tornerà ai livelli del 1980 prima del 2066. Tuttavia, i dati di quest’anno sono una celebrazione del successo del Protocollo di Montreal e un potente promemoria di ciò che si può ottenere quando il mondo lavora unito per l’ambiente.
