Chi possiede una di queste auto dovrà pagare 500 euro di tassa - Greenstyle.it
Maxi tassa da 500 euro da pagare subito per chi possiede una di queste auto: chi rischia davvero grosso e cosa fare.
Il settore automobilistico continua a confrontarsi con una realtà fiscale che pesa significativamente sulle scelte di acquisto degli automobilisti, soprattutto quando si tratta di veicoli usati.
Il costo del passaggio di proprietà, infatti, rappresenta una spesa obbligatoria e non trascurabile, che incide pesantemente sul bilancio familiare di chi decide di comprare un’auto di seconda mano.
La maxi tassa sul passaggio di proprietà: 508,20 euro da pagare subito
Chi acquista un veicolo usato deve necessariamente affrontare il pagamento di una tassa fissa di 508,20 euro, una somma che include oneri amministrativi, imposta di bollo e costi relativi alla registrazione al Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Questa cifra, lungi dall’essere una novità, è un costo storico e imprescindibile stabilito dal Codice della Strada e dai regolamenti della Motorizzazione Civile. Non si tratta quindi di una nuova imposta, ma di un costo fisso e obbligatorio che si applica in tutte le transazioni di veicoli usati, e che spesso rappresenta la voce più onerosa nell’ambito delle spese di compravendita.
Negli ultimi mesi, tuttavia, questa tassa è stata nuovamente al centro del dibattito pubblico, in quanto molti automobilisti e consumatori hanno sollevato dubbi sull’effettivo risparmio derivante dall’acquisto di un’auto usata rispetto a quella nuova. Il passaggio di proprietà è il procedimento attraverso cui la titolarità di un veicolo viene trasferita legalmente dal venditore all’acquirente. Senza questa formalità, l’auto rimarrebbe intestata al proprietario precedente, con tutte le conseguenze legali e fiscali che ne derivano: responsabilità civili, pagamento del bollo e multe continuerebbero a ricadere sul nominativo registrato al PRA.
Per legge, il trasferimento deve essere certificato tramite documenti ufficiali e accompagnato dal pagamento delle relative imposte, tra le quali figura la tassa fissa di 508,20 euro. Questa somma copre tutte le spese necessarie per la registrazione del veicolo presso il PRA e la Motorizzazione, oltre ai costi amministrativi delle pratiche burocratiche. Senza l’espletamento di questa procedura, l’acquirente non diventa il proprietario legittimo del mezzo, rendendo di fatto nullo qualsiasi accordo di vendita. La normativa, quindi, tutela sia il venditore sia l’acquirente, garantendo la corretta attribuzione della proprietà e la tracciabilità del veicolo.

Il peso di questa tassa obbligatoria ha sollevato numerose critiche, soprattutto da parte di chi considera la cifra eccessivamente alta rispetto al valore risparmiato acquistando un’auto usata. Molti automobilisti si chiedono se convenga ancora investire nel mercato dell’usato, dato che la maxi tassa riduce sensibilmente il margine di risparmio rispetto all’acquisto di un veicolo nuovo.
Questa situazione ha generato un acceso dibattito politico e mediatico che ha riportato al centro dell’attenzione la necessità di rivedere o almeno valutare forme di agevolazione per chi sceglie di acquistare auto di seconda mano. Tuttavia, fino ad oggi, il quadro normativo non ha subito modifiche sostanziali e la cifra di 508,20 euro resta una voce fissa e inderogabile. In un contesto economico dove il costo della mobilità continua a essere un tema sensibile per molte famiglie italiane, il passaggio di proprietà diventa un fattore chiave nella scelta tra auto nuova e usata, influenzando le strategie di acquisto e il dinamismo del mercato automobilistico nazionale.
