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Di recente è stato inaugurato un supermercato che si ispira ad un modello innovativo di solidarietà che sta facendo scuola a livello globale.
In un contesto mondiale dove la povertà alimentare continua a rappresentare una sfida urgente, la nascita di questo supermercato rappresenta una svolta significativa. Mentre in Italia e in molti altri paesi i sussidi come la Carta Dedicata a Te o la Carta Acquisti sono erogati con frequenza limitata e importi ridotti – rispettivamente una volta all’anno con un credito di 500 euro e ogni due mesi con 80 euro – il modello canadese punta a una soluzione più inclusiva e rispettosa della dignità delle persone.
Nel supermercato di Saskatchewan, gestito dalla Regina Food Bank in collaborazione con BMO (Bank of Montreal), le famiglie bisognose non devono più accontentarsi di pacchi alimentari preconfezionati, spesso percepiti come umilianti o insufficienti. Qui, invece, possono scegliere liberamente tra una vasta gamma di prodotti, inclusi alimenti per regimi dietetici specifici come quello vegetariano, vegano, senza glutine e halal. Questa libertà di scelta non solo soddisfa esigenze nutrizionali diversificate, ma restituisce anche un senso di autonomia e normalità a chi sta attraversando un momento difficile.
Un’esperienza di spesa normale e dignitosa
L’approccio del Community Food Hub si basa su un principio fondamentale: mettere la persona al centro, non solo come destinatario di aiuti, ma come consumatore con diritti e preferenze. Chi si reca nel supermercato può muoversi liberamente tra gli scaffali, selezionare ciò di cui ha bisogno e portarlo a casa senza alcun pagamento. Non si tratta di una distribuzione di generi alimentari standardizzati, ma di una vera e propria esperienza di spesa.

All’interno del supermercato è stata inoltre allestita un’area giochi per bambini, pensata per rendere più serena la visita delle famiglie e offrire un ambiente accogliente e inclusivo. Questa scelta riflette la volontà degli organizzatori di superare la mera assistenza materiale, puntando a un supporto sociale più ampio che tenga conto anche del benessere psicologico e della dignità umana.
L’idea del supermercato gratuito per famiglie bisognose nasce da una precisa esigenza: superare i limiti degli aiuti sporadici e spesso insufficienti che caratterizzano molte politiche sociali. In Italia, per esempio, le famiglie in difficoltà devono spesso affidarsi a una rete di associazioni che distribuiscono pacchi alimentari, ma senza poter scegliere i prodotti e con una frequenza limitata. Questo approccio, seppur utile, può alimentare la sensazione di dipendenza e umiliazione.
Al contrario, il modello canadese dimostra come sia possibile coniugare l’assistenza con il rispetto della libertà di scelta, creando un ambiente simile a un supermercato tradizionale. L’esperienza vissuta al BMO Asahtowikamik Community Food Hub potrebbe ispirare nuove politiche sociali anche in Italia, dove la crisi economica continua a colpire un numero crescente di famiglie.
Inoltre, la collaborazione con una grande banca come BMO sottolinea l’importanza del coinvolgimento del settore privato in iniziative di responsabilità sociale, offrendo risorse e competenze per sostenere progetti innovativi in ambito sociale.
