Il Bonus Famiglie 2026: requisiti e modalità di accesso(www.greenstyle.it) (www.greenstyle.it)
In un contesto economico ancora segnato da incertezze e crescenti spese familiari, il Governo ha aggiornato una serie di misure di sostegno.
Tra queste, spicca il Bonus Famiglie 2026, un aiuto economico che può arrivare fino a 1.200 euro, un contributo pensato per fornire un sollievo reale alle famiglie con difficoltà nel bilancio domestico. L’iniziativa si inserisce in un più ampio quadro di interventi strutturali e riforme fiscali, tra cui il trattamento integrativo in busta paga, che mira a incrementare il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti.
Il Bonus Famiglie 2026 nasce come strumento diretto di sostegno alle famiglie italiane, in particolare a quelle con almeno un minore a carico e con un reddito inferiore a una certa soglia ISEE, aggiornata per garantire una platea più ampia di beneficiari rispetto agli anni precedenti. L’importo massimo erogabile è di 1.200 euro per nucleo familiare, riconosciuto in un’unica soluzione tramite accredito diretto su conto corrente.
Per presentare domanda, è necessario disporre di:
- Certificazione ISEE aggiornata, con soglia di accesso che nel 2026 tiene conto delle nuove maggiorazioni per famiglie con figli: la scala di equivalenza è stata ampliata per includere nuclei con due o più figli, con coefficienti maggiorativi fino a 0,55 per famiglie numerose.
- Documentazione anagrafica completa e valida per tutti i componenti maggiorenni del nucleo.
- Residenza in Italia e cittadinanza italiana o comunitaria di almeno un componente.
Le domande devono essere inoltrate entro le scadenze comunicate ufficialmente dai canali governativi, con particolare attenzione a non superare i termini per non perdere il diritto al contributo.
Sono esclusi dal beneficio i nuclei senza figli minori, quelli con ISEE superiore ai limiti stabiliti e le famiglie non residenti in Italia.
Novità sul trattamento integrativo 2026: un sostegno fiscale per i lavoratori dipendenti
Parallelamente al bonus diretto per le famiglie, nel 2026 sarà operativo il rinnovato trattamento integrativo, comunemente noto come bonus Irpef, che rappresenta una misura di taglio del cuneo fiscale destinata ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 28.000 euro annui.
La riforma fiscale introdotta dal Governo Meloni ha ridefinito le fasce di reddito per l’erogazione del bonus:
- Per redditi inferiori a 15.000 euro, il trattamento integrativo viene corrisposto per intero, con un aumento fino a 100 euro netti al mese in busta paga.
- Per redditi tra 15.000 e 28.000 euro, il bonus viene erogato in misura decrescente.
- Oltre i 28.000 euro di reddito, il bonus non è più previsto.
Il trattamento integrativo viene riconosciuto mensilmente in busta paga e rappresenta un aumento netto, non soggetto a tassazione aggiuntiva, con un impatto diretto e immediato sulla liquidità dei lavoratori. A fine anno, durante il conguaglio fiscale, si verificherà la correttezza del calcolo del bonus e, se necessario, saranno effettuate le rettifiche a credito o a debito in busta paga.
Il bonus è rivolto non solo ai lavoratori subordinati, ma anche a soci lavoratori di cooperative, disoccupati con indennità NASpI o DIS-COLL, lavoratori in congedo di maternità e paternità, e altre categorie specifiche, mentre restano esclusi pensionati, lavoratori autonomi e chi ha redditi superiori ai limiti indicati.

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Oltre al Bonus Famiglie e al trattamento integrativo, la Legge di Bilancio 2026 ha stanziato risorse per un totale di oltre 90 milioni di euro per interventi volti a migliorare la qualità della vita delle famiglie italiane e a potenziare il sistema di welfare. Tra le principali iniziative:
- Fondo per le attività socioeducative a favore dei minori: con una dotazione di 60 milioni di euro annui, destinata ai comuni per l’attivazione e l’ampliamento di centri estivi, servizi educativi, laboratori ricreativi e doposcuola, per favorire la conciliazione tra lavoro e vita privata.
- Fondo per il caregiver familiare: istituito con 1,15 milioni di euro per il 2026 e un aumento a 207 milioni annui dal 2027, volto a riconoscere e tutelare i caregiver non professionali che assistono familiari in condizioni di fragilità, con possibili benefici previdenziali e agevolazioni fiscali.
- Fondi per le politiche di pari opportunità e tutela delle donne: un incremento di 10 milioni di euro per il Fondo destinato a promuovere la parità di genere e contrastare ogni forma di discriminazione, oltre a un potenziamento del Fondo per il reddito di libertà, che sostiene l’autonomia economica e abitativa delle donne vittime di violenza.
- Fondo per il sostegno abitativo ai genitori separati o divorziati: con 20 milioni di euro annui, gestito dal Ministero delle Infrastrutture, per facilitare l’accesso all’affitto o all’acquisto di una casa per genitori con figli a carico fino a 21 anni.
Questi fondi integrano l’azione di sostegno economico diretta, creando un sistema di welfare più articolato e capillare, che mira a intervenire in modo mirato sulle diverse esigenze delle famiglie italiane.
