Buoni fruttiferi, Poste italiane informa i propri clienti: c’è da avere paura-greenstyle.it-
I buoni fruttiferi postali continuano a rappresentare uno degli strumenti finanziari più apprezzati dagli italiani.
In Italia, i buoni fruttiferi postali sono da sempre considerati una forma di investimento semplice e sicura, ideale per chi vuole mettere da parte una somma senza correre rischi elevati. La loro struttura li rende adatti a una vasta gamma di investitori, dai risparmiatori alle famiglie, fino ai più giovani, con prodotti dedicati anche ai minori. L’affidabilità di questi titoli, emessi direttamente da Poste Italiane in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, è vista come una vera e propria garanzia per chi cerca una soluzione di risparmio a lungo termine.
Il successo dei prodotti finanziari targati Poste Italiane deriva anche dalla loro convenienza e dalla semplicità di gestione, che li rendono strumenti accessibili a tutti, con rendimenti certi e la protezione del capitale investito. Questo ha contribuito a mantenere alto il gradimento da parte degli investitori privati, che spesso scelgono proprio i buoni postali come alternativa sicura a investimenti più complessi o rischiosi.
Il rischio della prescrizione: cosa devono sapere i titolari dei buoni
Nonostante la loro reputazione positiva, i buoni fruttiferi postali non sono esenti da rischi legati alla scadenza e alla prescrizione. Questo fenomeno si verifica quando il titolare del buono non esercita il diritto al rimborso entro i termini stabiliti, perdendo così non solo gli interessi maturati ma anche, in alcuni casi, il capitale investito.

Poste Italiane ha recentemente diramato un avviso rivolto ai propri clienti per ricordare l’importanza di controllare attentamente le scadenze dei propri buoni, affinché non vadano incontro a una perdita economica irreversibile. La disattenzione o la dimenticanza sono le cause più frequenti di questa situazione spiacevole, che può riguardare soprattutto i piccoli risparmiatori o chi ha acquistato i titoli molti anni fa, magari per doni o investimenti per i figli.
L’avviso di Poste Italiane si concentra in particolare su alcune serie di buoni prossimi alla scadenza o già scaduti, per i quali è ancora possibile richiedere il rimborso entro la fine del 2025 o entro le date stabilite dalla normativa vigente.
Tra i prodotti segnalati da Poste Italiane vi sono diverse serie di buoni emesse in anni passati, con scadenze ormai imminenti o già superate, che richiedono un intervento tempestivo da parte dei titolari. In particolare, l’azienda ha indicato:
- Buoni a 18 mesi della serie D19-D30, emessi tra luglio 2011 e giugno 2012;
- Buoni a 18 mesi Plus della serie Z01-Z11, emessi da agosto 2011 a giugno 2012;
- Buoni dedicati ai minori nati nel 1995;
- Buoni ordinari della serie O, emessi nel 1983, per i quali il rimborso può essere richiesto fino al 31 dicembre 2025;
- Titoli CDP Fedeltà della serie TF204A191107 emessi dal 7 novembre al 31 dicembre 2019;
- Titoli CDP Premium della serie TF304A191118 emessi dal 18 novembre al 31 dicembre 2019;
- Buoni 3×4 delle serie T01-T03, emessi tra ottobre e dicembre 2011;
- Buoni dedicati ai minori nati nel 2005;
- Buoni ordinari della serie Q emessi nel 1993 e delle serie A5-A9 emesse nel 2003.
Questi dettagli sono fondamentali per i risparmiatori che devono verificare con attenzione la propria documentazione e, se necessario, rivolgersi presso gli uffici postali o i canali digitali messi a disposizione da Poste Italiane per richiedere il recupero delle somme dovute.
