Bonifico ai figli, rischi una multa salatissima se scrivi questo nella causale: l’errore banale che ti costa carissimo greenstyle.it-
Compilare con attenzione la causale del bonifico è essenziale per evitare multe salatissime e accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Il trasferimento di denaro ai figli per spese universitarie, affitto o avvio di attività lavorative è molto frequente. Tuttavia, è necessario conoscere le regole fiscali per evitare che tali somme vengano interpretate come redditi imponibili o prestiti non dichiarati. La normativa italiana prevede che le donazioni tra genitori e figli siano esenti da imposte fino a un milione di euro per beneficiario, con un’aliquota del 4% applicata solo sulla parte eccedente.
Per importi rilevanti, è consigliabile formalizzare la donazione tramite atto notarile per garantirne la regolarità. Per donazioni di modico valore, invece, è sufficiente una causale corretta e trasparente. È proprio nella causale che si gioca gran parte della sicurezza dell’operazione: una causale chiara e dettagliata previene interpretazioni errate e controlli fiscali invasivi. Ad esempio, indicazioni come “donazione per acquisto casa” o “contributo per spese universitarie” esplicitano la finalità del trasferimento, riducendo il rischio di contestazioni.
Bonifico ai figli, rischi una multa salatissima se scrivi questo nella causale: l’errore banale che ti costa carissimo
Chi effettua un bonifico ai familiari deve evitare termini che potrebbero far scattare i controlli automatici da parte dell’Agenzia delle Entrate. Espressioni come “prestito”, senza documentazione legale, possono essere interpretate come tentativi di evasione o addirittura usura. Anche parole come “contanti”, “pagamento in nero” o “scommesse” sono assolutamente da escludere, poiché segnalano immediatamente attività illecite.

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Anche termini generici come “regalo” o “donazione”, soprattutto per cifre elevate, possono richiedere una documentazione formale per evitare sanzioni. Per minimizzare i rischi, è preferibile utilizzare causali neutrali e precise, quali “sostegno familiare”, “rimborso spese” o “contributo per affitto”, che descrivono in modo trasparente la natura del trasferimento. Le banche collaborano con l’Agenzia delle Entrate nel monitoraggio delle transazioni e un errore nella causale può comportare controlli approfonditi con conseguente blocco temporaneo del conto o richieste di chiarimenti.
Accanto al bonifico tradizionale, il bonifico bancario istantaneo – noto anche come SEPA Instant Credit Transfer – è sempre più diffuso. Introdotto nel 2017, consente di trasferire somme fino a 15.000 euro in pochi minuti, 24 ore su 24, anche nei giorni festivi.
I principali vantaggi di questo strumento sono la rapidità e la disponibilità continua, caratteristiche molto apprezzate in situazioni di emergenza o per trasferimenti urgenti. Tuttavia, l’irrevocabilità dell’operazione rappresenta un limite importante: una volta eseguito, il bonifico istantaneo non può essere annullato, aumentando il rischio in caso di errori o truffe.
Inoltre, mentre i bonifici instantanei sono ampiamente utilizzati a livello nazionale, la loro disponibilità per transazioni internazionali può essere limitata o assente, rendendo necessarie ulteriori accortezze in caso di trasferimenti verso l’estero.
Non esiste un tetto massimo per i bonifici tra privati in Italia, ma l’Agenzia delle Entrate può attivare controlli per somme superiori a 5.000 euro, con particolare attenzione a importi significativi e a causali poco chiare o sospette.
Nel caso di bonifici verso conti esteri si applicano regole più stringenti: importi superiori a 12.500 euro devono essere comunicati tramite la Comunicazione Valutaria Statistica (CVS). Inoltre, le banche segnalano automaticamente all’Agenzia delle Entrate bonifici in entrata superiori a 15.000 euro provenienti da Paesi extra UE.
Un esempio emblematico dell’importanza della causale è la vicenda di un risparmiatore finlandese che ha visto il proprio conto congelato per quasi un mese a causa di una parola sospetta inserita nella causale di un bonifico. Questo episodio dimostra come anche un piccolo errore lessicale possa innescare controlli severi e lunghe attese. Per eseguire correttamente un bonifico è necessario fornire tutti i dati richiesti: nome del beneficiario, numero di conto e importo. La causale deve essere compilata con attenzione, spiegando chiaramente la natura del trasferimento.
