Greenstyle Benessere Salute Zoom Fatigue: sindrome da videoconferenza, come combatterla

Zoom Fatigue: sindrome da videoconferenza, come combatterla

Rimedi naturali contro la Zoom Fatigue: cos'è e come si combattere questa sindrome, tipica di chi lavora in smart working.

Zoom Fatigue: sindrome da videoconferenza, come combatterla

La pandemia di Covid-19 ha costretto a ripensare molte delle nostre abitudini, incluse quelle lavorative. Anche in Italia si è diffuso il lavoro a distanza o smart working, che ha permesso di ridurre le emissioni legate agli spostamenti da e per la sede dell’azienda, ma che ha anche introdotto nuove difficoltà per il benessere e la salute. Tra queste si starebbe facendo strada la cosiddetta Zoom Fatigue.

Uno dei rischi principali è legato alla minore attività fisica. Tuttavia non è l’unico aspetto da tenere sotto controllo per evitare spiacevoli inconvenienti. Sono sempre più diffuse le videoconferenze tra colleghi di lavoro o con i rappresentanti dei propri partner commerciali. Incontri non più svolti di persona, ma attraverso piattaforme come ad esempio Zoom, Google Meet o Skype (solo per citare alcuni tra i più diffusi).

Videoconferenza computer
Fonte: Photo by Surface on Unsplash

Zoom Fatigue: sindrome da videoconferenza, come combatterla

Zoom Fatigue, quali sono i disturbi da videoconferenza

(Torna al menu)

Sintomi fisici e psicologici che rientrerebbero in quella che è stata definita la “Zoom Fatigue“, sulla scia del nome di una delle principali piattaforme di videoconferenza presenti online. A teorizzate tale costrutto è stato il Prof. Jeremy Bailenson, della Stanford University.

Secondo Bailenson questa particolare sindrome comprenderebbe innanzitutto la minore attività fisica. Trascorrere molto più tempo al computer rispetto al solito indurrebbe a ridurre il movimento, in molti casi limitato ai soli momenti dei pasti o all’esigenza di andare in bagno. A risentirne sia la circolazione, soprattutto quella degli arti inferiori, che la salute cardiovascolare in generale.

A questo si aggiunge la necessità di fissare lo schermo, più o meno ininterrottamente, per diverse ore al giorno. Inoltre molti sembrano non trovarsi a loro agio nel trovarsi costantemente di fronte alla propria immagine sullo schermo. A questo si aggiunge l’ansia di dover apparire e parlare in pubblico. Sintomi fisici e psicologici che possono indurre dolore agli occhi e portare a episodi di depressione e stress.

Zoom Fatigue videoconferenza
Fonte: Photo by Chris Montgomery on Unsplash

Rimedi naturali e consigli utili

(Torna al menu)

Esistono alcune piccole accortezze per affrontare la possibile insorgenza della Zoom Fatigue. Un esempio sono gli esercizi da scrivania, utili per aumentare il proprio livello di attività fisica. Si tratta di esercizi per l’allungamento delle gambe e lo stretching della schiena, utili anche a prevenire alcuni altri disturbi legati allo smart working. La spiegazione di alcune tecniche può essere trovata leggendo l’approfondimento al link seguente.

Un tè o una tisana rilassante sono ottimi rimedi naturali per diminuire il livello di ansia e stress, in generale come in riferimento all’ambito lavorativo. Sono disponibili in bustine già pronte o in miscele acquistabili nelle erboristerie o nei negozi specializzati. Un esempio sono gli infusi a base di camomilla, melissa e valeriana.

Per evitare di stressarsi con la propria immagine visualizzata sullo schermo è possibile chiudere il proprio flusso video, migliorando anche la fluidità della conversazione, oppure semplicemente “nascondere” la propria icona (funzione disponibile con diverse applicazioni per la videoconferenza).

Una leggera luce dietro lo schermo alleggerirà il lavoro degli occhi, che dovranno tuttavia potersi staccare periodicamente dal computer. Utili inoltre alcuni colliri prodotti con ingredienti naturali, che aiuteranno l’occhio a mantenere la giusta umidità.

Fonte: Daily Mail

Le informazioni riportate su GreenStyle sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l’assunzione o la sospensione di un farmaco , non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico generico, di uno specialista , di un dietologo o di un fisioterapista. L’utilizzo di tali informazioni e’ sotto la responsabilita’, il controllo e la discrezione unica dell’utente. Il sito non e’ in alcun caso responsabile del contenuto, delle informazioni, dei prodotti e dei servizi offerti dai siti ai quali greenstyle.it puo’ rimandare con link.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

PFOA: cos’è, dove si trova e rischi per la salute
Salute

Il PFOA, o acido perfluoroottanoico, è un composto chimico utilizzato nella produzione di vari prodotti di consumo, in primis, i rivestimenti antiaderenti di pentole e padelle ed i tessuti impermeabili. Può contaminare l’acqua, il suolo e l’aria, e comportare rischi per la salute umana – grazie anche alla capacità che ha di permanere a lungo dopo il rilascio – dovuti alla correlazione esistente tra tale sostanza e il cancro nell’uomo.