Greenstyle Mobilità Eco-turismo Parco dei Pioppi: tutto sul luna park a elettricità zero

Parco dei Pioppi: tutto sul luna park a elettricità zero

Dal finire degli anni '60 il Parco Ai Pioppi ha macinato successi, non solo nella provincia di Treviso. Si tratta di una realtà locale che ormai è diventata famosa in ogni parte d'Italia, grazie alla lungimiranza del suo creatore. Il tutto è nato da una "frasca", ossia un ristorante senza cucina, in un secondo momento divenuta un'osteria con un luna park artigianale a elettricità zero.

Parco dei Pioppi: tutto sul luna park a elettricità zero

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Ci sono realtà in Italia che forse non tutti conoscono, ne è un esempio il Parco dei Pioppi, o per meglio dire Ai Pioppi: dal 1969 la sua osteria con luna park chiama a raccolta i curiosi di ogni regione. Il motivo non è difficile da capire. L’atmosfera familiare, il verde, la cucina contadina, il parco giochi a elettricità zero, sono un punto di interesse unico.

Il luogo nasce sul finire degli anni ’60, come accennato, da un’idea di Bruno Ferrin e moglie, che decisero di affittare un agro in zona Nervesa della Battaglia, Treviso, per metterci una rudimentale frasca. Le frasche sono un classico esempio di ristoro da strada, non hanno cucina, ma offrono ricette semplici e frugali, da gustare seduti o a passeggio.

La frasca Ai Pioppi, che contava su una struttura in lamiera e su un menù minimale, fatto di salsicce e panini, è col tempo diventata un’osteria a tutti gli effetti. Ma quello che l’ha resa tanto famosa è il suo luna park “artigianale”, fatto dal signor Ferrin, giostra dopo giostra.

Se ci troviamo a passare in loco, con il fiume Piave e i resti dell’Abbazia di Sant’Eustachio che fanno da sfondo, una piccola sosta Ai Pioppi è quello che serve per recuperare energie. La struttura resta aperta da inizio primavera e fino alla fine dell’estate, per chiudere poi nella stagione autunnale e invernale.

Edilizia sostenibile materiali
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Parco dei Pioppi: la storia

Era il 1960 e il signor Bruno Ferrin, un rappresentante di lieviti per il pane della provincia di Treviso, stava meditando su un modo per arrotondare lo stipendio. Il suo lavoro iniziava prima del canto del gallo, alle tre di notte. E questo voleva dire avere tempo libero dal pomeriggio in poi, che poteva essere sfruttato in modo produttivo.

Da qui l’idea di mettere su una frasca in loco, con Marisa, sua moglie, la quale gli diede parere favorevole e lo spronò a cercare il luogo giusto dove fare sorgere la bottega. Ci volle qualche anno prima che il signor Ferrin potesse imbattersi nel pioppeto collinare tra Nervesa e Santa Croce, dove installò una rudimentale struttura in lamiera.

Si trattava della prima versione de Ai Pioppi, una botteguccia immersa nel verde, senza cucina, ma solo con una griglia per arrostire salsicce. Il salto di qualità avvenne per caso: il vecchio fabbro di paese, dove Ferrin si era recato per saldare dei chiodi, utili a tenere ferme le catene che sorreggevano le salsicce, delegò al cliente il lavoro.

Fu l’inizio di tutto, perché da quel momento Ferrin, che si trovò a proprio agio con i macchinari di saldatura, non si limitò a piccoli lavori, ma si inventò un mestiere. Da proprietario di frasca, si trasformò in creatore di giostre, per tornare bambino e per rendere il pioppeto un luogo dove anche i clienti potessero fare un salto nel passato.

Il luna park a elettricità zero

Ad oggi, il parco che ospita l’osteria Ai Pioppi, è un punto di riferimento per gli amanti della natura e dei parchi giochi con un’anima vintage. Il parco apre alle 10:00 e la cucina, per chi volesse mettere un boccone sullo stomaco, alle 12:00. Non è consentito portare cibo da casa, mentre sono i benvenuti i cani, a patto che siano tenuti al guinzaglio.

Ci sono 5 aree diverse nel luna park, adatte per ogni fascia di età, da quelle con giostre per bambini fino a 6 anni, da 6 a 9, da 10 a 13, da 14 a 17 e dai 18 in poi. In questo modo anche gli adolescenti e gli adulti possono trovare di che divertirsi, in attesa che dall’osteria chiamino il proprio numero e possano essere serviti.

Il parco giochi, che è a libero accesso per i clienti dell’osteria, ha il beneficio di rientrare in un ottica green e di piena sostenibilità ambientale. Le giostre infatti non richiedono elettricità per funzionare, inoltre sono inserite in modo omogeneo e senza alcuna sbavatura nel contesto verde naturalistico.

L’oasi Ai Pioppi, come abbiamo già accennato, non è aperta tutto l’anno, ma solo durante il periodo primaverile ed estivo, che permettono di avere giornate più lunghe e clima più stabile. Un buon modo per accogliere le prime giornate della bella stagione, o le afose mattinate estive, andando a caccia di fresco per le colline trevigiane, da soli o in famiglia.

 

Fonte

Parco Ai Pioppi

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