
Il pericolo vulcani che incombe in Grecia - www.greenstyle.it
La paura serpeggia nell’aria, da quando sono iniziati i primi cambiamenti ai Campi Flegrei in Campania. Il terremoto ed il pericolo di una possibile eruzione sono dietro l’angolo.
Ma, a quanto pare, non tutti sanno bene cosa fare e come bisogna comportarsi. C’è una parte di scienziati che avverte di una possibile imminente eruzione. Ma si tratta solo dei Campi Flegrei o c’è anche dell’altro in altre parti del mondo? Cerchiamo di capire insieme.
La Terra non presenta solo zone vulcaniche nei nostri territori ma vi sono anche altre parti calde dove l’attenzione deve essere e mantenersi costante. Vediamo dove.
Santorini e il suo rischio vulcanico
Quando pensiamo ad eruzioni e terremoti, almeno noi che siamo in Italia, l’attenzione cade tutta sulle zone del Sud Italia, nello specifico in Campania. Da qualche tempo, la zona dei Campi Flegrei è in continuo movimento, il bradisismo si presenta con “una certa frequenza” e, dall’altro lato, la paura si spande un po’ dappertutto, anche alle falde del Vesuvio.
Cosa sta effettivamente succedendo? C’è qualcosa che gli esperti o gli scienziati ci stanno nascondendo? Difficile dare risposte certe a queste domande, perché sappiamo bene che, non sempre, i terremoti si possono prevedere.
C’è, però, chi guarda con occhi al passato cercando di trovare delle terribili coincidenze che vedono, nell’anno 2025, l’anno delle possibili eruzioni. Come dicevamo all’inizio, anche in altre parti del mondo, la terra “bolle”, nel vero senso della parola. Una di queste è la Grecia dove, da qualche tempo, i terremoti sono diventati quasi un compagno di ogni giornata.
L’isola di Santorini, infatti, sta vivendo una fase molto acuta dal punto di vista sismico. Non si tratta solo del gioiello delle isole Cicladi, con le sue case tutte di colore bianco ed il mare azzurro da sfondo, ma di qualcosa che sta iniziando a fare davvero paura, ovvero il rischio di eruzione del suo vulcano a pochi km dall’isola.
Nuovi studi ed analisi sono partiti
Nel mese di febbraio, sono stati quasi 11mila i cittadini di Santorini che, proprio per il rischio di scosse di terremoto ancora più grandi, sono stati costretti ad abbandonare le proprie case.

Ma questa è un’isola vulcanica, tanto che fra le sue principali attrazioni turistiche c’è proprio la caldera sommersa del vulcano. Ed è proprio lui, ora, a tenere banco e in allarme anche gli esperti, tanto che un gruppo di 22 ricercatori ha dato via ad una spedizione proprio per capire se il prossimo grande evento possa verificarsi in tempi brevi e quanto potrebbe essere distruttivo.
L’osservazione ravvicinata della caldera quanto anche del vulcano Kolombo, quanto anche l’utilizzo di robot subacquei, ha permesso l’analisi e l’osservazione dei gas e dei fluidi, quanto della composizione delle rocce e del sottosuolo. Mappare Santorini, anche per quel che riguarda il suo sistema idrotermale è uno dei punti cardine di questo studio.
Cosa accade però se quest’acqua entra in contatto con la camera magmatica? Non abbiamo ancora risposte certe dal mondo scientifico. Alcuni modelli suggeriscono che la miscela possa aumentare la potenza esplosiva dell’eruzione. I dati raccolti dallo studio serviranno a creare mappe per capire quali saranno le zone interdette in caso di eruzione e preparare, anche, un piano di evacuazione.