Requisiti e condizioni per il Supporto per la Formazione e il Lavoro -greenstyle.it
Torna sotto i riflettori il Bonus più famoso ora declinato nel trattamento integrativo previsto dal governo guidato da Giorgia Meloni.
L’Italia continua a confrontarsi con un tasso d’inflazione superiore alla media europea, alimentato da tensioni geopolitiche e dagli alti costi dell’energia. Malgrado gli interventi mirati per contenere i rincari, molte famiglie vedono il proprio potere d’acquisto eroso, con ripercussioni significative sui consumi e sul benessere sociale.
La Banca Centrale Europea ha adottato una politica di rallentamento nell’aumento dei tassi d’interesse, ma il crescente debito pubblico italiano limita le possibilità di attuare politiche fiscali espansive. In questo scenario, la strategia nazionale si concentra su investimenti produttivi e sulla riduzione del cuneo fiscale, con l’obiettivo di alleviare la pressione fiscale sui redditi da lavoro e sostenere la crescita economica.
Il trattamento integrativo: l’evoluzione del Bonus Renzi
Il trattamento integrativo, erede diretto del Bonus Renzi introdotto nel 2014, si conferma come una misura strutturale del sistema fiscale italiano, pensata per sostenere i redditi medio-bassi. Attualmente, il credito fiscale ammonta a 1.200 euro annui, corrispondenti a 100 euro al mese, e viene riconosciuto ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 15.000 euro annui.

Per i lavoratori con redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro, il bonus è erogato solo se l’imposta lorda supera le detrazioni spettanti, mantenendo così una progressività nell’accesso al beneficio. L’accredito avviene automaticamente in busta paga, senza necessità di presentare alcuna domanda, semplificando l’accesso al beneficio.
Un aspetto importante riguarda anche i percettori di NASPI, che ricevono il trattamento integrativo direttamente tramite l’INPS, con l’accredito visibile nel proprio fascicolo previdenziale online, facilitando così la tracciabilità e la trasparenza del beneficio.
Il trattamento integrativo non rappresenta un nuovo incentivo, ma la prosecuzione di una politica redistributiva consolidata, che mira a tutelare i redditi medio-bassi in un contesto di pressione inflazionistica persistente. La conferma e il rinnovo di questa misura da parte dell’INPS testimoniano l’impegno del Governo nel preservare il potere d’acquisto dei lavoratori e nel limitare gli effetti negativi dell’aumento dei prezzi sui beni essenziali.
In un momento in cui le famiglie italiane affrontano sfide economiche significative, questa misura si inserisce come uno strumento fondamentale per garantire un sostegno concreto e continuativo, contribuendo a stabilizzare il reddito disponibile e a sostenere la domanda interna.
Ulteriori iniziative sono in corso per ampliare il supporto alle fasce più vulnerabili della popolazione, con particolare attenzione agli investimenti sociali e alle politiche di inclusione economica. In questo contesto, il trattamento integrativo si conferma un cardine della strategia di riequilibrio sociale ed economico del Paese.
