L’effetto dell’aceto sulla glicemia: cosa dice la scienza (www.greenstyle.it)
Nelle ultime settimane, sui social è diventato virale il suggerimento che favorisce la perdita di peso e l’abbassamento della glicemia.
Questa tendenza, come spesso accade nel mondo del web, si accompagna a una forte ricerca di soluzioni rapide e semplici per gestire problematiche complesse come il controllo del peso e del glucosio nel sangue. Ma qual è la reale efficacia di questo “trucco”? Le evidenze scientifiche più aggiornate offrono un quadro più sfumato e prudente.
Secondo la dottoressa Francesca Dominici, medico e specialista in Scienza dell’alimentazione, l’assunzione di aceto prima o durante i pasti può effettivamente esercitare un effetto moderato sulla glicemia postprandiale. “Alcuni studi clinici hanno evidenziato che l’aceto rallenta lo svuotamento gastrico e può inibire parzialmente gli enzimi digestivi degli amidi, contribuendo così a ridurre l’aumento di zuccheri nel sangue dopo i pasti”, spiega Dominici. Tuttavia, questa evidenza si basa prevalentemente su ricerche di piccola entità, spesso condotte su meno di 50 partecipanti o su modelli animali, e pertanto i risultati non sono generalizzabili né statisticamente solidi.
Questa precisazione è fondamentale per evitare che il consumo di aceto venga idealizzato come una panacea per il controllo glicemico, soprattutto in assenza di un piano alimentare equilibrato e di uno stile di vita salutare.
Integratori di aceto di mele: un’alternativa valida?
Molti consumatori, insoddisfatti degli effetti limitati di un semplice cucchiaio di aceto, si rivolgono agli integratori di aceto di mele. Questi prodotti, spesso arricchiti con acido acetico e pectina, promettono concentrazioni più elevate e dunque benefici più marcati su glicemia, metabolismo lipidico e pressione arteriosa. Tuttavia, la comunità scientifica ancora non ha fornito prove convincenti che sostengano l’uso di tali integratori per scopi terapeutici o per la gestione del peso.
La dottoressa Dominici sottolinea come, anche nei casi di riduzione del peso corporeo osservata in alcuni studi su soggetti obesi, questa perdita fosse attribuibile soprattutto alla combinazione di dieta ipocalorica e modifiche dello stile di vita, e non all’effetto diretto dell’aceto.

Nonostante l’aceto sia un condimento apprezzato e sicuro se usato con moderazione, un consumo eccessivo può comportare effetti collaterali rilevanti. “L’acidità dell’aceto può danneggiare lo smalto dentale, irritare la mucosa gastrica e quella esofagea, aggravando condizioni come il reflusso gastroesofageo o la gastroparesi”, avverte la specialista. In casi estremi, l’abuso può provocare disturbi gastrointestinali, nausea e, raramente, complicanze più gravi dovute all’assunzione non diluita o eccessiva.
Pertanto, è importante considerare l’aceto come un elemento della dieta quotidiana da utilizzare con equilibrio, non come un rimedio miracoloso.
Strategie efficaci per la gestione di glicemia e peso
Le indicazioni ufficiali fornite dalle linee guida internazionali di diabetologia rimangono chiare e consolidate: il controllo della glicemia e la gestione del peso si basano su un’alimentazione bilanciata, attività fisica regolare e, quando necessario, l’uso di farmaci prescritti da specialisti. Affidarsi a rimedi casalinghi o scorciatoie come l’assunzione di aceto rischia di creare false aspettative e di ritardare interventi medici appropriati.
La dottoressa Francesca Dominici, figura di rilievo nella ricerca biostatistica e alimentare, invita a privilegiare strategie validate dalla comunità scientifica, personalizzate in base alle esigenze individuali e accompagnate da un supporto professionale.
Nonostante le limitazioni sul fronte terapeutico, l’aceto rimane un prezioso alleato in cucina. Può arricchire il sapore di insalate, verdure e marinature, offrendo un’alternativa gustosa e a basso contenuto calorico rispetto ad altri condimenti più grassi o zuccherati.
La sua presenza nella dieta può contribuire a rendere i pasti più appetibili e soddisfacenti, senza però sostituire le pratiche fondamentali per il mantenimento del benessere metabolico e del peso corporeo.
