Multa fuori dal proprio Comune - Greenstyle.it
Controlli rafforzati alle frontiere UE: multe salate e rischi penali per chi guida auto di lusso con targa estera senza regolarizzazione fiscale. Ecco cosa sapere.
Un episodio recente al confine tra Svizzera e Unione Europea ha acceso i riflettori su una problematica crescente che coinvolge gli appassionati di auto di lusso e i collezionisti: la circolazione di veicoli immatricolati in Paesi extra-UE senza la regolare dichiarazione e pagamento delle imposte dovute. Il caso di un residente in Lussemburgo, fermato mentre guidava una Ferrari Roma con targa svizzera non dichiarata, mette in guardia chiunque si muova tra Stati con vetture di elevato valore.
Auto di lusso con targhe estere: il caso della Ferrari Roma a Costanza
Nei primi giorni di settembre 2025, le autorità doganali di Singen hanno fermato un uomo di 60 anni residente in Lussemburgo al valico di frontiera Paradiesertor di Costanza. Alla guida di una Ferrari Roma immatricolata in Svizzera, l’uomo non aveva regolarizzato la posizione fiscale e doganale del veicolo prima di entrare nell’Unione Europea. Come conseguenza, gli è stata comminata una sanzione di sessantamila euro, a cui si sono aggiunti sessantaquattromila euro di tasse di importazione non versate, per un totale di oltre centomila euro di multa.
L’episodio non è isolato: solo nei primi sei mesi del 2025, le dogane di Singen hanno intercettato 26 veicoli con targhe extra-UE guidati da residenti comunitari, recuperando più di 71.500 euro di imposte su mezzi dal valore complessivo superiore a 230.000 euro. Questo dato testimonia un fenomeno in crescita che riguarda soprattutto auto di lusso e collezioni private.
Le regole sono chiare e rigorose. Chi risiede stabilmente nell’Unione Europea e utilizza un veicolo immatricolato in un Paese terzo deve obbligatoriamente provvedere alla regolarizzazione fiscale e doganale entro i termini previsti dalla legge. In caso contrario, la legge prevede il pagamento retroattivo di dazi doganali, IVA e una multa amministrativa severa. Nei casi più gravi, come quello della Ferrari Roma, si può incorrere in procedimenti penali per frode fiscale, con la possibilità di confisca del veicolo.

Nel caso specifico, il proprietario del mezzo ha saldato tempestivamente la somma richiesta, permettendo così di proseguire il viaggio. Tuttavia, il procedimento per frode fiscale è ancora in corso e potrebbe portare a ulteriori conseguenze legali.
L’episodio evidenzia quanto sia delicata la gestione fiscale e doganale delle vetture di lusso immatricolate all’estero, soprattutto per chi si sposta frequentemente tra diversi Paesi europei e extra-europei. La complessità della normativa rende indispensabile una piena consapevolezza degli obblighi per evitare spiacevoli sorprese.
Il caso ha suscitato un acceso dibattito nel settore automotive. Da un lato, gli operatori del comparto sottolineano la necessità di un’informazione più trasparente e dettagliata per i clienti che intendono acquistare o utilizzare auto con targhe straniere. Dall’altro, i consulenti fiscali ricordano che l’ignoranza della legge non può essere considerata una scusante valida e che i rischi economici e legali sono concreti.
I collezionisti e gli appassionati devono considerare che i presunti vantaggi fiscali derivanti dall’immatricolazione all’estero possono tradursi in costi molto più elevati, tra sanzioni, dazi e possibili procedimenti penali. La Ferrari Roma, recentemente uscita di produzione per lasciare il posto alla nuova Ferrari Amalfi, è un esempio emblematico di vettura di lusso che attira l’attenzione dei controlli doganali proprio per il suo valore e prestigio.
Le autorità doganali di Singen hanno ribadito l’importanza di mantenere una vigilanza costante ai valichi di frontiera, intensificando i controlli negli ultimi anni per contrastare efficacemente l’evasione fiscale nel settore automotive. Gli esperti consigliano vivamente a chi si muove spesso tra Paesi con veicoli di alto valore di consultare preventivamente professionisti specializzati per assicurarsi di rispettare tutte le normative vigenti.
Questo caso rappresenta un monito chiaro per tutto il settore: la ricerca di vantaggi fiscali attraverso l’uso improprio di targhe estere può trasformarsi in un boomerang, con conseguenze economiche e legali di grande rilievo. La parola d’ordine per gli appassionati resta dunque informarsi, prevenire e rispettare scrupolosamente la normativa europea in materia di importazione e circolazione di veicoli di prestigio.
