
L’etanolo negli alcolici e il rischio oncologico (www.greenstyle.it)
Il legame tra il consumo di alcune bevande e l’aumento del rischio di cancro è un tema di crescente attenzione nel campo della salute.
La dietista oncologica Nichole Andrews sottolinea come l’etanolo presente in tutte le bevande alcoliche sia un fattore che contribuisce allo sviluppo di diverse forme tumorali.
Secondo studi recenti, l’etanolo contenuto in ogni tipo di alcolico è classificato come sostanza cancerogena dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). Questa sostanza chimica, una volta metabolizzata nell’organismo, genera composti dannosi che possono danneggiare il DNA e promuovere la crescita cellulare incontrollata, favorendo così la comparsa di tumori.
Nichole Andrews evidenzia che il consumo di alcol aumenta il rischio di almeno sei tipi di cancro, tra cui quelli di:
- Fegato
- Bocca e gola
- Esófago
- Colon-retto
- Seno
Questi dati sono supportati da numerose ricerche scientifiche che hanno monitorato larghe popolazioni nel tempo, confermando che non esiste una soglia di consumo totalmente sicura. Anche quantità moderate di alcol possono incrementare il rischio, specialmente se associate ad altri fattori come il fumo.
Impatto sulla salute pubblica e raccomandazioni
La consapevolezza del rischio legato all’alcol è fondamentale per la prevenzione oncologica. Le autorità sanitarie internazionali e nazionali stanno implementando campagne informative per sensibilizzare la popolazione sui pericoli di un consumo eccessivo o regolare di bevande alcoliche.
Le linee guida attuali raccomandano di limitare al minimo l’assunzione di alcol o, preferibilmente, evitarlo completamente per ridurre il rischio di cancro. Inoltre, è importante considerare che l’interazione tra l’alcol e altri fattori di rischio, come l’obesità o una dieta poco equilibrata, può aggravare ulteriormente la situazione.
Gli esperti invitano anche a prestare attenzione al consumo di alcol nei giovani, poiché l’esposizione precoce può comportare maggiori rischi nel lungo termine.

Il contributo di professionisti come Nichole Andrews, dietista oncologica, è cruciale per educare e supportare i pazienti nel modificare le proprie abitudini di vita. Attraverso un approccio personalizzato, è possibile sviluppare piani alimentari e di stile di vita che riducano l’esposizione a sostanze cancerogene, inclusa l’eliminazione o la riduzione dell’alcol.
Inoltre, la ricerca continua a esplorare i meccanismi biologici attraverso cui l’etanolo influisce sul tessuto cellulare, offrendo nuove opportunità per interventi terapeutici e preventivi mirati.
La prevenzione primaria, basata su scelte consapevoli e informate, rappresenta la strategia più efficace per contenere l’incidenza di tumori correlati all’alcol. Questo implica un impegno congiunto tra istituzioni, operatori sanitari e cittadini per promuovere stili di vita sani e sostenibili.