Greenstyle Benessere Rimedi naturali I 6 benefici dell’agnocasto e gli effetti collaterali da conoscere

I 6 benefici dell’agnocasto e gli effetti collaterali da conoscere

L'agnocasto è un rimedio naturale famoso sin dai tempi antichi per il trattamento di alcuni disturbi femminili. La pianta, le cui bacche sono adoperate in fitoterapia, appartiene alla famiglia delle Verbenaceae. Ad oggi, integratori a base di agnocasto, anche detto falso pepe o pepe del monaco, sono impiegate per trattare cicli irregolari e ridurre i sintomi della menopausa.

I 6 benefici dell’agnocasto e gli effetti collaterali da conoscere

Fonte immagine: Pixabay

Si chiama agnocasto ed il suo nome botanico è Vitex agnus castus L., una pianta della famiglia delle Verbenaceae, che cresce spontaneamente in Asia e nel bacino del Mediterraneo. Lo si conosce anche col nome di Pepe del Monaco e Falso Pepe e da secoli è usato in medicina naturale per venire incontro al benessere femminile.

Il buon agnocasto è infatti un rimedio naturale antico, che ancora oggi è suggerito alle donne che soffrono di disturbi legati alla sfera intima. Le bacche di questo arbusto sono infatti somministrate, sotto forma di integratori in pastiglie o tramite estratto, per bilanciare i livelli ormonali, riducendo in modo soft i sintomi della sindrome premestruale, ma non solo.

Da tempo molti studi di carattere scientifico hanno evidenziato effetti benefici dell’agnocasto anche per trattare i disturbi tipici della menopausa. In più, sono in corso ricerche mediche per valutare quanto il suo utilizzo possa essere efficace nel gestire l’infertilità, dovuta a carenze di progesterone.

Ma occhio, perché questo rimedio green, sebbene abbia poche controindicazioni, non è esente da effetti collaterali e interazioni farmacologiche. Di seguito le informazioni utili su questa pianta.

Agnocasto benefici
Fonte: Pixabay

Agnocasto: i benefici

Se ci stiamo chiedendo: “Ma a cosa serve l’agnocasto?”, la risposta è articolata, in quanto si tratta di un rimedio utile in molte situazioni. Ma al contrario di altri metodi naturali, i benefici dell’agnocasto si riversano quasi interamente in campo ginecologico. Se anche la scienza abbia trovato altri campi di applicazione.

Un alleato nella sindrome premestruale

La ricerca fitoterapica ha dimostrato che l’agnocasto è un valido alleato contro i sintomi da PMS. La sindrome premestruale è spesso causata da squilibri ormonali e circa il 70% delle donne in età fertile ne soffre.

Ma i disagi quali seno gonfio e dolorante, gonfiore ad arti e addome da ritenzione di liquidi, digestione lenta e stanchezza, possono essere trattati con l’assunzione regolare di agnocasto.

Un aiuto per la regolarità del ciclo

Nel 2006, la facoltà di medicina dell’Università di Stanford, USA, aveva studiato gli effetti del pepe del monaco sul benessere intimo delle donne. Il risultato dello studio aveva mostrato un’armonizzazione dei cicli irregolari a seguito di assunzione di agnocasto.

Agnocasto in menopausa

La menopausa provoca una diminuzione della produzione di ormoni sessuali femminili. Il che porta a vampate di calore, sudorazione, disturbi del sonno, depressione. Ma anche ciclo irregolare in premenopausa con sanguinamento spesso eccessivo e sintomi simili a quelli della sindrome premestruale.

A molte donne è stata consigliata, in ambito medico, una terapia con agnocasto al posto di quella ormonale sostitutiva. Uno studio clinico condotto in Israele nel 2007 ha messo in evidenza i benefici nell’assunzione del pepe del monaco come aiuto per superare questo periodo di transizione più facilmente.

Per migliorare la fertilità

L’infertilità ha molte cause. Una di queste va ricercata nella fase luteale del ciclo mestruale, che si verifica tra l’ovulazione e l’inizio delle mestruazioni. In questa fase il corpo produce progesterone, che migliora il rivestimento dell’utero in vista di una potenziale gravidanza.

Ma se questo non avviene, è anche più difficile rimanere incinta. Gli studi sugli effetti dell’agnocasto sono ancora in corso, ma i dati raccolti sono promettenti.

I ricercatori infatti avrebbero notato che l’assunzione di integratori di pepe dei monaci contribuirebbe ad un incremento di produzione di progesterone e una normalizzazione della fase luteale. Il che ha portato a migliorare anche le possibilità delle pazienti di restare incinte già dopo 5 mesi dall’inizio della terapia.

Contro l’endometriosi

Va detto, gli studi non sono tutti concordi nell’attribuire al pepe dei monaci un effetto migliorativo nelle pazienti con endometriosi. Ma la Vitex agnus castus si è dimostrata efficace nel normalizzare i livelli ormonali nelle donne. Il che potrebbe significare anche un potenziale miglioramento nel trattamento dei sintomi da endometriosi.

Una cura contro acne e calvizie

Come nel caso precedente, ancora gli studi non sono sufficienti per stabilire una effettiva efficacia dell’agnocasto per questi disturbi. In particolare, si è parlato molto delle proprietà dell’agnocasto per aumentare la crescita dei capelli negli uomini.

Ma, sebbene ci siano evidenze scientifiche che mostrerebbero una diminuzione del testosterone – da qui il nome “pepe dei monaci”, che pare lo consumassero per far calare la libido – che può contribuire alla perdita di capelli, non esistono sufficienti prove per confermare l’effetto anti calvizie.

Di contro, normalizzando i livelli di ormoni, è possibile che questo rimedio naturale abbia un qualche effetto positivo in contrasto all’acne giovanile.

Agnocasto capsule
Fonte: Pixabay

Agnocasto: effetti collaterali

La prima cosa da evidenziare, prima di approfondire gli effetti collaterali dell’agnocasto, è che ogni assunzione di questo come di altri rimedi naturali, va discussa con il medico. Se il professionista sanitario, che conosce la nostra storia clinica, è concorde, possiamo anche stare tranquilli nell’assunzione di rimedi a base di pepe dei monaci.

Se usato in quantità limitate, l’agnocasto si è dimostrato sicuro. Gli effetti collaterali sono generalmente lievi e possono includere nausea, mal di testa, disturbi gastrointestinali o prurito.

Al contrario, l’assunzione di agnocasto durante la gravidanza o l’allattamento potrebbe non essere sicura. Come andrebbe evitato da soggetti con condizioni ormonali sensibili, come il cancro al seno, all’utero o alle ovaie.

In più, l’agnocasto potrebbe interagire con alcuni medicinali, come pillole anticoncezionali, farmaci per trattare il morbo di Parkinson o per il trattamento della psicosi. Come detto in precedenza, un consulto col proprio medico, specie in caso di terapie farmacologiche in atto, ci può aiutare a capire se questo rimedio è sicuro per noi o meno.

Una notizia fake, da sconfessare, che riguarda l’assunzione del rimedio è la cessazione delle mestruazioni. No, l’agnocasto non blocca il ciclo mestruale. Al contrario, se preso correttamente, aiuta a normalizzare i cicli.

Come e quando assumere l’agnocasto

Dopo aver visto quando non assumere l’agnocasto, diamo invece un occhio alla posologia suggerita per l’assunzione del rimedio. Va detto, per avere i primi effetti positivi, è necessario aspettare qualche mese. In genere, la Vitex agnus castus ci mette un minimo di 3 mesi prima di agire.

Per quanto riguarda i dosaggi, in commercio esistono diversi tipi di integratori, soprattutto pastiglie o estratti liquidi di agnocasto. In quest’ultimo caso, spesso le tinture di pepe del monaco vengono somministrate in dosi di 30-40mg al giorno, ma è sempre preferibile sentire il parere del nostro medico o erborista per confermare o variare questa assunzione.

Lo stesso vale per le pastiglie o le capsule, sulle cui confezioni è comunque evidenziata una posologia specifica per il singolo prodotto. In generale, il suggerimento è di assumerle con abbondante acqua e in corrispondenza di un pasto.

 

Fonti

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