Greenstyle Benessere Rimedi naturali Marula: le proprietà del frutto e come si usa il suo olio

Marula: le proprietà del frutto e come si usa il suo olio

La Marula è una pianta che cresce in alcune zone dell'Africa. Nota con il nome scientifico di Sclerocarya Birrea, questa pianta rappresenta una fonte di nutrimento molto importante. Dalla pianta di Marula si ricavano i frutti, impiegati a scopo alimentare per la preparazione di confetture, succhi e liquori, come il celebre "Amarula". Dai semi della pianta si ricava anche un olio leggero, adatto per tutti i tipi di pelle, ideale per prenderci cura della nostra bellezza ogni giorno.

Marula: le proprietà del frutto e come si usa il suo olio

Fonte immagine: Pixabay

La Marula è un frutto poco conosciuto nel nostro Paese, ma rappresenta una delle risorse più importanti dell’economia di molti popoli dell’Africa. Il nome scientifico dell’albero di Marula è in realtà Sclerocarya Birrea e, se non hai mai sentito parlare di questa pianta, molto probabilmente avrai invece già sentito nominare il liquore che di ricava dai suoi dolci frutti, il famoso “Amarula”.

La pianta di marula è originaria dei paesi dell’Africa Meridionale, è un membro della famiglia delle Anacardiaceae: è quindi una stretta parente di altre nostre vecchie conoscenze, come la pianta del mango, del pistacchio e quella degli anacardi.

Ricco di proprietà benefiche per la salute, il frutto marula è noto in Africa da millenni: da sempre le popolazioni locali lo utilizzano per gli scopi più svariati, che vanno dalla produzione di succhi e bevande alcoliche, alla preparazione di oli cosmetici.

L’olio estratto dalla pianta, il famoso “olio di marula”, è celebrato in tutto il mondo non solo come rimedio per proteggere e idratare la pelle, ma anche come ingrediente da usare in cucina. In questo articolo, vogliamo raccontarvi le proprietà della Sclerocarya Birrea, quali sono le caratteristiche della pianta, a cosa fa bene e come e quando adoperare i prodotti a base di marula.

Sclerocarya Birrea: caratteristiche della pianta

La Sclerocarya Birrea è una pianta selvatica che può raggiungere dimensioni notevoli. Questo albero, può infatti raggiungere i 20 metri in altezza ed è particolarmente diffuso in alcune zone dell’Africa, in special modo in Namibia, Zambia, Botswana, Zimbabwe e Mozambico.

Perché possa crescere e dar vita a nuove piante, la Sclerocarya Birrea non può essere coltivata da sola. La pianta, ha infatti bisogno della presenza di esemplari maschili e femminili. I fiori delle piante maschili producono il polline, mentre quelli delle piante femminili producono i frutti.

L’albero di Marula dà infatti origine a dei frutti che, per il loro aspetto, ricordano delle prugne verdi-gialle. La scorza del frutto è invece dura e coriacea, di un intenso colore giallo quando giunge a piena maturazione, mentre la sua polpa è bianca, con un nocciolo contenente semi.

Proprio dal frutto Marula, che è particolarmente ricco di vitamina C, o acido ascorbico, è possibile ricavare delle bevande, come il già citato “amarula”, mentre dai semi di marula si può ottenere un olio multiuso, ricco di sostanze nutritive per l’organismo e per la pelle, come:

  • Antiossidanti
  • Aminoacidi
  • Acidi grassi, in particolar modo acido oleico, acido linoleico e acido stearico.

La passione degli elefanti per la marula

Se lasciato fermentare per qualche giorno, il frutto della Sclerocarya Birrea può dare degli effetti inebrianti. Sembra che molti animali, come zebre, antilopi e giraffe, vadano matte per la marula, ma fra tutti, sono gli elefanti quelli che ne vanno più ghiotti.

Si racconta che i pachidermi abbiano l’abitudine di colpire gli alberi di marula, in modo da farne cadere i frutti per poi consumarli per un goloso snack.

Marula: proprietà e benefici

Fonte: Pixabay

Le proprietà della pianta sono numerose. Non a caso, la marula viene impiegata sia in campo culinario che in campo cosmetico. Dalla corteccia è possibile ricavare un ottimo rimedio digestivo, un decotto impiegato per trattare diarrea, disturbi gastrointestinali ed emorroidi.

Sempre dalla corteccia, si ricava inoltre un coadiuvante nel trattamento della malaria.

Si ritiene che un infuso di Marula, preparato utilizzando il frutto, possa alleviare il dolore causato dalle punture di scorpione e dai morsi dei serpenti. Inoltre, l’olio di semi di marula è ricco di sostanze antiossidanti e nutrienti, ed è una buona fonte di arginina e acido glutammico, vitamina E e vitamina C.

Numerose ricerche stanno attualmente esaminando le possibili proprietà della Sclerocarya birrea. Si ritiene che le parti della pianta possano esercitare effetti antinfiammatori, analgesici, antidiabetici e antipertensivi.

Marula: usi in cucina

Fonte: Pixabay

Dal punto di vista alimentare e nutrizionale, il frutto marula è considerato un alimento essenziale nella dieta di molti popoli in Africa, mentre i semi tostati vengono consumati come snack.

Per quanto riguarda le foglie della pianta, in cucina vengono spesso usate per insaporire le ricette. Ma è il frutto quello che da le più grandi soddisfazioni. Il sapore del frutto marula è dolce e con un retrogusto leggermente aspro. La polpa può essere consumata sia cotta che cruda.

Puoi provare delle ottime  confetture di marula, bevande dissetanti, gelatine, liquori e drink alcolici, tra cui il già citato e famosissimo “Amarula”, che con il suo sapore dolce e fruttato, può essere consumato da solo, mescolato ad altri drink o aggiunto al gelato.

Benefici per la pelle

Per quanto riguarda l’uso cosmetico, l’olio di marula, ottenuto dalla spremitura dei semi ricavati dal frutto, è una fonte di proteine e grassi vegetali, e da millenni viene impiegato per migliorare la salute della pelle.

Questo olio si presenta con un colore giallo chiaro, un profumo nocciolato, ottimo anche per chi ha una pelle molto sensibile e secca. Poiché si tratta di un olio ricco di antiossidanti, ha un effetto idratante, anti invecchiamento e protegge la pelle dai danni causati dal sole e dallo smog.

L’olio di marula è molto leggero e facilmente assorbibile, è adatto anche per chi ha la pelle grassa e tendenzialmente acneica. Non a caso, puoi trovarlo nell’INCI di molti cosmetici, sia quelli per il corpo che per la cura dei capelli.

Olio di marula per le unghie

Per ammorbidire le cuticole ed evitare la formazione di fastidiose e dolorose pellicine, puoi applicare l’olio di marula sulle mani, e massaggiare delicatamente.

Con questo espediente, avrai mani idratate, eviterai screpolature e geloni, potrai anche prenderti cura delle tue unghie in modo naturale.

Fa bene anche ai capelli

Se applicato sui capelli, l’olio di marula può renderli più setosi, morbidi e lucenti. E lo farà, senza ungerli. Dal momento che è in grado di trattenere l’umidità, questo rimedio si rivela ottimo per chi ha i capelli secchi, danneggiati e crespi.

Come si usa l’olio di Marula sui capelli?

Puoi applicare l’olio di semi di marula prima dello shampoo, massaggiando su tutti i capelli e lasciando in posa per almeno un’ora.

Oppure, potresti applicarlo prima di asciugare i capelli, per prevenire le doppie punte. Infine, puoi anche aggiungere qualche goccia di olio di marula al tuo normale shampoo. In questo modo, potrai nutrire i capelli e renderli più morbidi e lucenti mentre fai la doccia.

Precauzioni e controindicazioni

Fonte: Pixabay

L’olio di marula è considerato sicuro per la salute, ma non bisogna sottovalutare il rischio di possibili reazioni allergiche, specialmente se soffri di un’allergia alle noci o alla frutta.

Prima di applicare questo prodotto, potresti eseguire un semplice patch test sulla pelle, applicando una piccola quantità di olio sulla parte interna dell’avambraccio. Lascia agire per uno o due giorni, in modo da individuare un’eventuale reazione allergica.

 

Fonti

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Xylella fastidiosa: cos’è e quali piante colpisce
Piante

Forse non tutti sanno che la Xylella fastidiosa non colpisce solamente gli olivi. Ecco le piante interessate e i sintomi di questa grave patologia che mette a rischio non solo la produzione di olio d’oliva, ma anche la sopravvivenza degli ulivi secolari