La normativa e i requisiti per la riduzione della Tari (www.greenstyle.it)
Con l’avvento del nuovo anno fiscale, la Tassa sui Rifiuti (TARI) si presenta con interessanti novità per i cittadini che subiscono disservizi.
La normativa vigente prevede infatti la possibilità di ottenere sconti fino al 60%, una misura che intende tutelare i contribuenti e stimolare le amministrazioni locali a garantire un servizio efficiente. La TARI rappresenta un tributo fondamentale per il finanziamento della gestione dei rifiuti urbani in Italia.
Introdotta con la Legge n. 147 del 2013, la tassa è obbligatoria per chiunque possieda o detenga, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. Il calcolo della tariffa si basa principalmente sulla superficie degli immobili e sul numero di occupanti, in modo da riflettere la quantità di rifiuti potenzialmente prodotti.
TARI 2025, arriva lo sconto del 60%: a chi spetta, grande novità in arrivo
Il principio che regola la TARI è quello del recupero integrale dei costi sostenuti dai Comuni per la raccolta e lo smaltimento, ma al contempo la legge contempla meccanismi di riduzione in caso di inefficienze o disservizi nel servizio. Questo aspetto è di grande rilievo, poiché instaura un rapporto di responsabilità reciproca tra cittadini e amministrazioni locali.

Tra le novità più significative per il 2025 emerge la conferma e l’ampliamento delle riduzioni tariffarie in caso di mancata o irregolare raccolta dei rifiuti. Come previsto dai commi 656 e 657 dell’articolo 1 della Legge n. 147/2013, è possibile ottenere uno sconto fino al 60% dell’importo dovuto.
Nel dettaglio, il comma 656 prevede una riduzione fino al 20% se viene a mancare lo svolgimento del servizio di gestione rifiuti in modo parziale o totale. Il comma 657, invece, stabilisce che nelle aree non servite dalla raccolta la TARI può essere dovuta in misura non superiore al 40%, quindi con una riduzione effettiva del 60%. Questa norma tutela quindi quei cittadini che, pur essendo tenuti al pagamento della tassa, non ricevono il servizio corrispondente.
Ottenere la riduzione della TARI non è un procedimento automatico. È necessario che il contribuente dimostri in modo concreto e documentato il disservizio subito. Tra le prove più efficaci ci sono fotografie che attestano la mancata raccolta, segnalazioni ufficiali e eventuali comunicazioni inviate all’amministrazione comunale.
Il primo passo consigliato è inviare una diffida formale al Comune, richiedendo l’adempimento del servizio. Successivamente, va presentata una richiesta scritta di riduzione della TARI al proprio Comune di residenza. Molte amministrazioni oggi offrono canali digitali per questa procedura, accessibili tramite SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE), semplificando così la presentazione delle istanze specifiche.
