Incrementi salariali e adeguamenti - Greenstyle.it
È stato ufficialmente sottoscritto un nuovo contratto con un accordo raggiunto tra le principali organizzazioni sindacali.
Il nuovo CCNL, che entrerà in vigore dal 1° novembre 2025, prevede aumenti salariali fino a 230 euro mensili per i lavoratori domestici. Nel dettaglio, per un lavoratore di livello medio (categoria BS), l’incremento sarà di circa 100 euro lordi mensili, a cui si aggiungono 135,75 euro destinati a recuperare la perdita del potere d’acquisto causata dall’inflazione degli anni precedenti.
Un’importante innovazione riguarda anche la rivalutazione più tempestiva delle retribuzioni, con l’adeguamento dei salari al 90% dell’indice ISTAT a partire dal 2025, rispetto all’80% previsto in precedenza. Questa modifica mira a salvaguardare maggiormente il potere d’acquisto dei lavoratori, pur comportando una possibile maggior variabilità dei costi per le famiglie datrici di lavoro.
Nuove tutele per genitorialità e disabilità, potenziamento della formazione
Il rinnovo contrattuale introduce anche significative novità sul fronte delle tutele sociali. Sono stati inclusi permessi retribuiti per l’assistenza a familiari con disabilità gravi, estendendo così le protezioni previste dalla Legge 104/92 anche ai lavoratori domestici. Inoltre, il contratto prevede misure migliorative per maternità e paternità, volte a favorire una maggiore conciliazione tra vita professionale e familiare.
Sul piano della formazione professionale, la dotazione contributiva al fondo Ebincolf è stata incrementata da 11 a 30 euro. Questo aumento rappresenta un investimento importante per finanziare corsi di aggiornamento certificati, con l’obiettivo di qualificare ulteriormente il personale domestico e valorizzare la professionalità di un settore cruciale.

Per attenuare l’impatto degli aumenti retributivi sulle famiglie, il Governo ha confermato anche per il 2025 le principali agevolazioni fiscali dedicate ai datori di lavoro domestico. Tra queste rientrano:
- Detrazioni IRPEF fino a 1.549,37 euro annui per le spese sostenute per colf e badanti;
- Deduzioni fino a 1.549 euro per i contributi previdenziali versati;
- Accesso a bonus baby sitter e crediti d’imposta per l’assistenza agli anziani, previsti nella Legge di Bilancio 2025.
Queste misure sono fondamentali per garantire un equilibrio tra il riconoscimento dei diritti dei lavoratori domestici e la sostenibilità economica per le famiglie italiane.
Il Fondo nazionale per le non autosufficienze: un pilastro per il settore assistenziale
Parallelamente al rinnovato CCNL, è importante ricordare il ruolo del Fondo nazionale per le non autosufficienze, istituito nel 2006 e progressivamente potenziato fino a raggiungere una dotazione di 300 milioni di euro annui a partire dal 2025. Questo Fondo è dedicato a garantire i livelli essenziali delle prestazioni assistenziali su tutto il territorio nazionale, con un’attenzione particolare alle persone non autosufficienti.
Dal 2015, grazie ai continui incrementi e al Piano nazionale per la non autosufficienza 2019-2021, il Fondo ha contribuito a potenziare l’assistenza domiciliare e i servizi sociali, inclusi progetti per la “vita indipendente” delle persone con disabilità. La recente Legge di Bilancio ha previsto ulteriori stanziamenti per il triennio 2022-2024, che ammontano a oltre 665 milioni di euro annui, destinati a rafforzare i livelli essenziali di prestazioni sociali (LEPS), fondamentali per garantire un’assistenza di qualità e omogenea su tutto il territorio.
