Sostenibilità e trasparenza: luci e ombre nella filiera del pesce(www.greenstyle.it)
I bastoncini di pesce, alimento molto amato da adulti e bambini, sono al centro di un recente studio che mette in luce criticità importanti.
Nonostante la diffusione capillare di questi prodotti surgelati nei supermercati di tutta Europa, inclusa l’Italia, un’indagine condotta dalla rivista tedesca per consumatori Oko-Test ha rivelato la presenza di sostanze potenzialmente dannose in molte delle marche più comuni.
L’indagine di Oko-Test ha analizzato 19 diversi marchi di bastoncini di pesce surgelati reperibili sul mercato tedesco, molti dei quali presenti anche sugli scaffali italiani. L’obiettivo era duplice: valutare la presenza di sostanze chimiche nocive e verificare la sostenibilità ambientale delle materie prime utilizzate, soprattutto per quanto riguarda le modalità di pesca.
Purtroppo, i risultati sono allarmanti: 11 prodotti su 19 sono stati giudicati di qualità scadente, con un rilevamento significativo di contaminanti come gli acidi grassi 3-MCPD e gli esteri glicidilici degli acidi grassi. Questi composti, secondo gli esperti, sono considerati potenzialmente cancerogeni. Nonostante le ripetute promesse da parte dei produttori di ridurre tali sostanze, i livelli riscontrati non sono diminuiti nel tempo.
Oko-Test sottolinea inoltre che esiste una dose giornaliera massima di 3-MCPD ritenuta sicura per la salute umana. Tuttavia, un bambino che consumi solo cinque bastoncini di pesce assumerebbe già metà di questa quantità, esponendosi quindi a rischi potenziali non trascurabili.
Sostenibilità e trasparenza: luci e ombre nella filiera del pesce
Oltre alle questioni legate alla sicurezza alimentare, la rivista ha evidenziato problemi anche sotto il profilo della sostenibilità della pesca. Le modalità di approvvigionamento del pesce utilizzato nei bastoncini non risultano sempre responsabili dal punto di vista ambientale. Inoltre, è stata riscontrata una scarsa trasparenza da parte delle aziende sulle pratiche di pesca adottate, un aspetto che preoccupa sia i consumatori sia gli esperti di tutela ambientale.
Questa mancanza di informazioni rende difficile valutare l’impatto ecologico reale dei prodotti e alimenta dubbi sull’affidabilità delle certificazioni e delle dichiarazioni aziendali in materia di sostenibilità.

Tra le 19 marche analizzate, solo tre sono state classificate come “buone” secondo i parametri di Oko-Test: Frosta, Iglo (nota in Germania come la controparte di Findus) e Ocean Sea, quest’ultima venduta nei supermercati Lidl. A queste si aggiunge il marchio Bofrost, che ha ottenuto un giudizio appena “soddisfacente”.
La società tedesca Frosta, in particolare, si distingue per l’impegno a utilizzare ingredienti semplici e naturali senza additivi chimici, come stabilito dal suo “Frosta-Reinheitsgebot” (decreto di purezza) introdotto nel 2003. L’azienda produce piatti pronti, verdure e prodotti ittici surgelati con una forte attenzione alla qualità e alla trasparenza, e dispone di numerosi stabilimenti produttivi anche in Italia.
Il mercato italiano e le scelte consapevoli
Anche in Italia, i bastoncini di pesce rappresentano un alimento molto diffuso e apprezzato per la praticità e il gusto. Tuttavia, alla luce delle evidenze emerse dall’indagine tedesca, è importante che i consumatori italiani prestino attenzione alle marche che scelgono e privilegino prodotti da aziende che garantiscono trasparenza e standard qualitativi elevati.
La presenza di sostanze come i 3-MCPD e gli esteri glicidilici negli alimenti surgelati è un tema che riguarda la sicurezza alimentare e la salute pubblica, soprattutto quando si tratta di prodotti destinati a bambini, i più vulnerabili.
Inoltre, la crescente sensibilità verso la sostenibilità ambientale rende fondamentale informarsi sulle pratiche di pesca responsabile utilizzate dai produttori di pesce, un fattore che dovrebbe influenzare sempre di più le scelte d’acquisto.
