Tari e IMU, come richiedere le agevolazioni - Greenstyle.it
Non tutti sanno dell’esistenza di queste agevolazioni su Tari e IMU: così puoi liberarti di questa spesa davvero onerosa.
Agevolazioni fiscali su Imu e Tari per la seconda casa: un tema di grande interesse per molti proprietari immobiliari che desiderano alleggerire il peso di queste tasse spesso onerose.
Recenti pronunce giurisprudenziali e disposizioni comunali offrono infatti la possibilità di riduzioni significative e, in alcuni casi, di esenzioni totali. Vediamo nel dettaglio come funziona e quali sono i requisiti per accedere a queste opportunità.
Imu e Tari sulla seconda casa: verifica i regolamenti comunali
La seconda casa è soggetta al pagamento dell’Imu (Imposta Municipale Unica) e della Tari (Tassa sui Rifiuti). Tuttavia, la normativa prevede esenzioni e riduzioni per immobili che si trovano in determinate condizioni, come abitazioni vuote, disabitate o dismesse, oppure concessi in comodato d’uso a parenti o affittati con canoni calmierati. È fondamentale consultare i regolamenti comunali, in quanto ogni Comune può stabilire specifiche disposizioni che integrano o modificano le norme nazionali. Tali regolamenti sono generalmente disponibili sui siti istituzionali dei municipi e delineano le modalità per richiedere le agevolazioni.
Per ottenere il beneficio, è imprescindibile presentare la dichiarazione Imu o Tari entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito che i proprietari di seconde case che risultano inagibili, inabitabili o non utilizzate possono usufruire di una riduzione del 50% sull’Imu. La novità sostanziale è che questa condizione può essere autocertificata dal contribuente, senza obbligo di perizia tecnica, semplificando così l’accesso all’agevolazione. L’autocertificazione deve attestare la situazione di inagibilità o inabitabilità e permette la riduzione per tutto il periodo in cui permangono tali condizioni.
Per quanto riguarda la Tari, invece, la tassa sui rifiuti non è dovuta se l’immobile non può produrre rifiuti, come accade per case inagibili o inabitabili. Anche in questo caso, è necessaria una dichiarazione formale da presentare entro il 30 giugno dell’anno successivo per ottenere l’esenzione. Alcuni Comuni, inoltre, estendono l’esenzione Tari anche alle case non utilizzate per scelta del proprietario. Per questa opzione, è indispensabile consultare il regolamento locale, che può prevedere condizioni e modalità diverse.

Oltre ai casi di inagibilità, esistono ulteriori possibilità di riduzione per l’Imu sulla seconda casa. Una delle più rilevanti riguarda il comodato d’uso gratuito a parenti, in particolare a figli e genitori che utilizzano l’immobile come abitazione principale. Per beneficiare della riduzione, il contratto di comodato deve essere regolarmente registrato e il comodante non deve avere altre abitazioni di lusso nello stesso Comune. La riduzione del 50% si applica anche alle seconde case che sono riconosciute di interesse storico o artistico, a condizione che venga presentata la dichiarazione Imu entro la scadenza prevista.
Infine, le abitazioni concesse in locazione a canone concordato godono di una riduzione dell’Imu pari al 75%, una misura che incentiva contratti di affitto a prezzi calmierati e tutela sia i proprietari che gli inquilini. Le agevolazioni su Imu e Tari rappresentano dunque un importante strumento per ridurre l’onere fiscale sulle seconde case, ma è fondamentale conoscere e rispettare tutte le procedure, in particolare la presentazione tempestiva delle dichiarazioni e la verifica delle disposizioni comunali. Questa combinazione di normativa nazionale, giurisprudenza e regolamenti locali consente di ottimizzare la gestione fiscale degli immobili non abitati o utilizzati in modo limitato.
