Plastisfera, batteri della plastica marina: quali sono i rischi
Si chiama Plastisfera ed è costituita da una serie di microrganismi in grado di proliferare sui rifiuti di plastica che galleggiano nel mare.
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L’aumento dell’utilizzo della plastica non sempre adeguatamente riciclata sta avendo un forte impatto sulla salute dei mari, dove spesso finisce impropriamente per incidere sull’esistenza dei pesci e degli organismi marini.
Non solo imprigionandoli o finendo all’interno dei loro stomaci, e quindi nei nostri piatti, ma trasformandosi in terreno fertile per un nuovo tipo di microrganismi. Vere e proprie isole costitute da spazzatura e rifiuti di plastica in grado di vorticare in acqua, ricca di micro unità dannose per la salute del mare.
Gli esperti stanno monitorando da tempo questa presenza allarmante, che hanno ribattezzato Plastisfera, analizzando il comportamento di questi microrganismi in grado di prosperare sulla superficie della plastica abbandonata. Una presenza che potrebbe avere un impatto negativo sulla salute degli stessi mari e costituita da un insieme di batteri, funghi, virus, microalghe, invertebrati, crostacei o minuscoli esseri viventi che da sempre utilizzano la plastica come territorio da colonizzare.
Gli studiosi da anni monitorano il comportamento di queste microcolonie marine in grado di sopravvivere sopra i rifiuti presenti in mare. Da tempo tra i microrganismi presenti sono stati intercettati alcuni batteri della famiglia dei vibrioni, che comprende anche il temibile Vibrio cholerae, responsabile del colera.
Batteri della plastica marina, quali rischi per la salute
Una proliferazione rapida e resistente, in grado di circolare per tutti i mari del Pianeta raggiungendo anche gli stessi fiumi. Un nuovo tipo di vita resistente anche all’azione degli antibiotici, potenzialmente dannosa e in grado di diffondersi e proliferare rapidamente. Gli esperti hanno lanciato l’allarme per sollecitare un’azione rapida, così da impedire che queste microcolonie monopolizzino l’ecosistema marino sovvertendone l’equilibrio naturale.
Oltre a impattare negativamente sulla salute dell’uomo stesso, perché la Plastisfera è in grado di crescere anche su microplastiche inferiori ai 5 millimetri. Un formato facilmente ingeribile dai pesci che diventano vettori di trasmissione di virus e batteri, tanto da raggiungere comodamente l’uomo passando letteralmente dalla tavola.