Pensione di reversibilità: cosa è e a chi spetta(www.greenstyle.it)
Una nuova fase di incertezza si apre per i beneficiari della pensione di reversibilità, a seguito delle indicazioni fornite dall'(OSCE).
Le dinamiche che riguardano questa forma di sostegno economico, erogata dall’INPS ai superstiti dei lavoratori deceduti, sono al centro di un acceso dibattito pubblico e politico.
La pensione di reversibilità rappresenta una delle principali forme di tutela sociale in Italia, destinata ai familiari superstiti di un pensionato o di un lavoratore deceduto. Tra i beneficiari più comuni vi sono il coniuge, i figli e, in casi specifici, altri familiari stretti. Il requisito fondamentale per accedere a questa prestazione è il rispetto di determinati limiti reddituali IRPEF da parte dei beneficiari.
Il meccanismo di erogazione è piuttosto semplice: se il defunto ha versato regolarmente i contributi previdenziali e non sussistono irregolarità, l’assegno di reversibilità viene corrisposto a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, con un’attesa generalmente non superiore a un mese.
Le indicazioni dell’OSCE e la situazione economica italiana
Negli ultimi anni, e più intensamente nel 2025, l’OSCE, l’Organizzazione intergovernativa per la sicurezza e la cooperazione in Europa con sede a Vienna, ha monitorato la situazione economico-finanziaria italiana, sottolineando la criticità del debito pubblico e l’urgenza di interventi strutturali. L’ultimo rapporto sull’economia italiana ha evidenziato come il debito pubblico non solo non si sia ridotto, ma rischi di aggravarsi ulteriormente, ponendo un serio rischio per la stabilità finanziaria nazionale.
In questo contesto, l’OSCE ha suggerito misure precise per il contenimento della spesa pubblica, tra cui una revisione del sistema pensionistico con particolare attenzione alle pensioni di reversibilità. L’organizzazione raccomanda di ridurre il numero dei beneficiari attraverso l’introduzione di limiti d’età, ipotizzando in particolare una soglia minima di 67 anni, allineata all’età pensionabile ordinaria, per l’erogazione dell’assegno di reversibilità. Tale misura, secondo l’OSCE, rappresenterebbe un modo efficace per diminuire l’incidenza di questa spesa sul PIL, che nel 2019 si attestava intorno al 2,5%.
Tuttavia, nonostante queste indicazioni, il governo italiano attualmente guidato da Giorgia Meloni, in carica dal 22 ottobre 2022 e sostenuto da una coalizione di centro-destra, non ha manifestato una volontà chiara di recepire tali raccomandazioni. Il governo Meloni ha infatti posto attenzione a differenti priorità legislative, mantenendo al momento uno status quo sul fronte delle pensioni di reversibilità.

Fondata nel 1995 come evoluzione della Conferenza sulla sicurezza e cooperazione in Europa (CSCE), l’OSCE è la più ampia organizzazione intergovernativa regionale dedicata alla promozione della pace, della sicurezza e della cooperazione in Europa, con 57 paesi membri.
L’OSCE opera su tre dimensioni fondamentali: politico-militare, economico-ambientale e umana, affrontando non solo questioni di sicurezza militare ma anche temi economici, ambientali e dei diritti umani. Nel campo economico, l’organizzazione ha un ruolo rilevante nell’indirizzare le politiche di sostenibilità e stabilità finanziaria degli Stati membri, attraverso rapporti e raccomandazioni che includono anche il settore previdenziale.
Il segretariato generale, guidato da Feridun Sinirlioğlu, coordina le attività dell’OSCE dalla sede di Vienna e supervisiona iniziative volte alla prevenzione dei conflitti e al rafforzamento delle strutture democratiche.
