
L’aumento vertiginoso dei prezzi delle uova negli Stati Uniti sta attirando l’attenzione globale, diventando un tema di discussione sui social media e nei principali quotidiani economici, tra cui il Guardian e le testate italiane. Durante la sua campagna elettorale, Donald Trump ha frequentemente attribuito la responsabilità di questo rincaro all’amministrazione democratica, promettendo di agire già dal suo primo giorno di mandato. Tuttavia, nonostante queste promesse, i prezzi hanno continuato a crescere anche nel mese di febbraio, il primo mese completo della sua presidenza.
La crisi è stata provocata da un insieme di fattori, tra cui l’epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità H5N1, che ha colpito duramente il settore avicolo statunitense. Nei primi due mesi dell’anno, sono stati registrati focolai in oltre 40 allevamenti di galline ovaiole, portando all’abbattimento di oltre 28 milioni di animali, pari a circa il 9% della popolazione totale di galline ovaiole nel Paese. A questi eventi si sono aggiunti l’aumento dei costi di produzione dovuti alle misure di biosicurezza e l’inflazione in corso.

Usa alla ricerca di uova da importare
La crisi ha spinto il governo degli Stati Uniti a cercare uova sul mercato internazionale, rivolgendosi a Paesi che in passato erano considerati alleati. Nonostante le tensioni commerciali con l’Unione Europea e le minacce di annessione della Groenlandia, alla fine di febbraio un funzionario del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha inviato richieste formali ai produttori di uova europei per valutare la loro disponibilità a esportare sul mercato americano. Secondo quanto riportato dall’associazione danese dei produttori di uova, al momento non ci sarebbero sufficienti scorte in Europa per soddisfare la domanda statunitense.
I prezzi continueranno a crescere?
Il costo delle uova ha raggiunto livelli record, con alcuni cartoni che arrivano a costare fino a 20 dollari la dozzina. In risposta a questa situazione, alcuni consumatori hanno addirittura iniziato a contrabbandarle dal Messico. Tuttavia, nei primi giorni di marzo, si è registrata una diminuzione dei focolai di influenza aviaria e una stabilizzazione delle catene di approvvigionamento, che ha portato a un significativo calo dei prezzi all’ingrosso, scesi da 8,58 a 4,83 dollari alla dozzina, un abbattimento del 44%. Questo cambiamento, sebbene positivo, non si è ancora riflesso sui prezzi al dettaglio. Gli esperti avvertono che i prezzi potrebbero rimanere elevati fino a Pasqua, periodo in cui la domanda di uova negli Stati Uniti tende a raggiungere il picco annuale.

Nel mese di febbraio, il prezzo medio delle uova ha toccato i 5,90 dollari per dozzina, quasi il doppio rispetto all’anno precedente, quando costavano circa 3 dollari. Le uova da galline allevate all’aperto o cage free possono arrivare a costare tra i 9 e i 12 dollari per confezione da 12. Considerando che un anno fa un uovo costava in media solo 25 centesimi, l’impennata dei prezzi si fa sentire pesantemente sui consumatori statunitensi, abituati a includere le uova nella loro colazione quotidiana.