
In un’intervista rilasciata alla Stampa, il noto politologo Yascha Mounk ha espresso preoccupazioni sulla situazione attuale in Ucraina, sottolineando che il paese potrebbe essere costretto ad accettare una riduzione della sua sovranità territoriale. Secondo Mounk, è chiaro che l’Ucraina non riesce a respingere l’esercito russo, rendendo necessaria una qualche forma di cessazione delle ostilità. “Da mesi si osserva un’evoluzione in questa direzione”, ha affermato, evidenziando l’urgenza della questione.
La paura di una pace instabile
Mounk ha poi aggiunto che la vera paura non risiede tanto nel cessate il fuoco, quanto nella possibilità che alcune porzioni del territorio ucraino rimangano permanentemente sotto il controllo della Russia, senza che a Mosca venga chiesto alcun compenso in cambio. “Sebbene queste condizioni possano portare a una forma di pace, non si tratta di una pace duratura, considerando le ambizioni espansionistiche di Vladimir Putin“, ha chiarito il politologo.
La visione di Trump sul mondo
Un altro tema affrontato da Mounk riguarda la visione di Donald Trump sul mondo, che secondo lui è caratterizzata da una netta divisione in sfere di influenza. “Trump ritiene che l’Ucraina appartenga alla sfera di influenza naturale della Russia, Taiwan a quella della Cina, e che la Groenlandia o Panama debbano rimanere sotto il controllo degli Stati Uniti“, ha spiegato. Questa visione opportunista, prosegue Mounk, implica un abbandono delle zone di interesse strategico a favore di Russia e Cina, senza considerare l’ordine mondiale preesistente.
Il futuro dell’Europa
In merito all’Europa, Mounk ha osservato che per Trump, il continente è un alleato, ma il suo peso varia in base agli interessi americani. “L’Europa dell’Est è accettabile sotto l’influenza russa e quindi non viene difesa, mentre quella dell’Ovest deve rimanere orientata verso Washington, sebbene in condizioni meno favorevoli rispetto al passato”, ha aggiunto. Questo nuovo contesto globale impone all’Europa di riflettere sul proprio futuro.
La trasformazione necessaria
Se il continente desidera prendere in mano il proprio destino, secondo Mounk, è necessaria una profonda trasformazione. Non basta aumentare le spese militari; l’Europa deve tornare a essere una vera potenza economica mondiale, investendo nella produzione di aerei moderni, nello sviluppo di veicoli elettrici competitivi e nella ricerca avanzata nel campo dell’intelligenza artificiale. Solo così potrà affermarsi come un attore significativo sulla scena internazionale.
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