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Quanti gruppi sanguigni hanno i gatti?

Così come le persone e i cani, anche i gatti hanno i gruppi sanguigni. Differenti come classificazione rispetto a quelli del cane, hanno anche un'altra grande differenza: i gatti hanno isoanticorpi naturali, mentre i cani no. Il che vuol dire che nei gatti non si può fare una prima trasfusione alla cieca in quanto si rischiano gravi reazioni trasfusionali con emolisi.

Quanti gruppi sanguigni hanno i gatti?

Sì, proprio così: anche i gatti, come i cani e come noi, hanno i gruppi sanguigni. Tuttavia i gruppi sanguigni del gatto sono differenti come classificazione rispetto a quelli del cane. Quando si parla di gruppi sanguigni si intende una caratteristica ereditaria e genetica del singolo individuo caratterizzata dalla presenza o dall’assenza di certi antigeni sulla superficie dei globuli rossi o eritrociti.

Nel gatto, ancora di più che nel cane, è importante sapere quale sia il gruppo sanguigno non solo prima di fare una trasfusione, ma anche prima di un accoppiamento.

Quanti e quali sono i gruppi sanguigni dei gatti?

Gruppi sanguigni gatto grigio

Nel gatto abbiamo tre gruppi sanguigni, chiamati come in umana A, B e AB. Inoltre nei felini sono presenti isoanticorpi naturali contro antigeni che non sono presenti sulla superficie degli eritrociti. L’antigene A è dominante su quello B.

Ciò vuol dire che i gatti A possono essere sia A/A, omozigoti, che A/B, eterozigoti, mentre i gatti B sono sempre e solo omozigoti B/B.

Per quanto riguarda il gruppo AB, ancora non si è capito bene come funzionino le cose. Quello che si sa è che gli alleli A e B non sono codominanti, ma che l’allele AB è dominante rispetto a B, ma recessivo rispetto all’allele A.

Avendo isoanticorpi naturali, nei gatti è fondamentale eseguire un test del gruppo sanguigno sia prima di una trasfusione che prima di un accoppiamento.

Questo perché nei gatti è possibile lo sviluppo di una forma di isoeritrolisi neonatale che si manifesta quando un gattino di tipo A o AB nasce da una madre B che si è accoppiata con un maschio A o AB. Il problema, qui, è che il colostro della madre avrà alti titoli anticorpali anti-A che possonon causare anemia emolitica fulminante nei gattini neonati.

Effettivamente proprio l’isoeritrolisi neonatale è una delle cause di mortalità neonatale nei gattini.

Gruppo A

Il gruppo A è quello più comune. In Italia circa l’89% dei gatti comuni europei è di gruppo A. Questo gruppo ha un basso titolo di anticorpi anti-B. Se un gatto A viene trasfuso con sangue di un gatto B, ecco che l’emivita dei globuli rossi sarà di un paio di giorni. Inoltre i gatti A trasfusi con sangue B hanno reazioni trasfusionali spesso più lievi.

Gruppo B

Il gruppo B è il meno comune. Solo il 12% dei gatti italiani ha questo gruppo. Tuttavia ci sono alcune razze in cui si presenta con maggior frequenza: Abissino, Sacro di Birmania, Persiano, Devon Rex, Cornish Rex, Sphinx, British shorthair, Angora e Turkish Van e Exotic. I gatti B hanno alti titoli anticorpali anti-A. Inoltre i gatti B trasfusi con sangue A hanno gravi reazioni trasfusionali, con emolisi rapidissima.

Gruppo AB

Il gruppo AB è rarissimo. Si è visto sia in gatti europei che in razze come l’Abissino, il Sacro di Birmania, il Norvegese delle foreste, il Persiano, il British shorthair, il Devon rex, il Cornish rex, il Ragdoll, il Maine Coon, il Manx, lo Sphinx, il Bengala, il Siberiano e l’Egyptian Mau. Questi gatti non hanno isoanticorpi naturali né anti A né anti B.

Differenza fra i gruppi sanguigni di cane e gatto

Ci sono un paio di differenze fra i gruppi sanguigni del cane e del gatto. Nel cane in generale si testa la positività o la negatività al gruppo DEA 1.1. Ci sono anche altri gruppi, ma solitamente non si testano per indisponibilità dei test in questione.

Inoltre il cane non ha isoanticorpi naturali, il che vuol dire che può fare una prima trasfusione relativamente in sicurezza alla cieca, ma che dalla seconda c’è bisogno di sapere quale sia il suo gruppo in quanto c’è stata una sensibilizzazione alla prima trasfusione con possibile sviluppo di anticorpi. Succede se un cane DEA 1.1 negativo riceve sangue da un cane DEA 1.1 positivo.

Nel gatto, invece, questo non si può fare perché presenta isoanticorpi naturali.

Principi di trasfusione nel gatto

trasfusione

Il gatto, per poter donare, deve avere un’età compresa fra 1 e 8 anni, pesare almeno 5 kg ed essere sano, nonché regolarmente vaccinato. I gatti donatori devono vivere in casa, per evitare possibili contagi da malattie virali o parassitarie.

I gatti, essendo spesso meno collaborativi dei cani per quanto riguarda i prelievi di sangue, spesso devono essere sedati per poter effettuare una donazione.

Nei felini non esiste un donatore universale, ma esiste un ricevente universale: è il gruppo sanguigno AB che può ricevere sangue sia dai gatti con gruppo A positivo che da gatti con gruppo B positivo.

Tuttavia visto che il sangue dei gatti B contiene molti più anticorpi anti A, ecco che per i gatti AB è sempre meglio scegliere donatori di tipo A o AB.

Quanto sangue può donare un gatto?

Nel gatto è possibile prelevare al massimo il 15-20% del volume ematico, conta che un gatto ha un volume ematico totale pari al 7% del peso corporeo. Si parla dunque di 12 ml/kg al massimo. La donazione può essere fatta ogni 4 settimane, non prima.

Quanto costa una trasfusione in un gatto?

Una trasfusione di sangue nel gatto può costare dai 100-150 euro in su. Considerate che il prezzo può variare anche a seconda della struttura, della provincia e del momento in cui viene fatta una trasfusione. Una trasfusione fatta in urgenza, di notte o durante i festivi costerà di più rispetto a una fatta in orario di visita.

Inoltre rammenta che se il gatto ha bisogno di una trasfusione, probabilmente sarà necessario effettuare anche tutta una serie di esami clinici volti a capire perché il gatto abbia bisogno della trasfusione o quale sia la causa di anemia, emolisi o emorragia.

Fra gli esami di sicuro emocromo, biochimico completo, test FIV/FeLV, test del gruppo sanguigno. Come abbiamo visto prima, nei gatti è importante stabilire i gruppi sanguigni prima di procedere alla trasfusione in quanto, essendo presenti isoanticorpi naturali, se si trasfonde soprattutto del sangue B in un gatto A, si hanno gravi reazioni emolitiche, anche molto veloci e mortali talvolta.

Ma anche esame delle urine e Rx/ecografia addominale sono alla base di un percorso diagnostico di questo tipo. Quindi metti in conto anche una spesa del genere.

 

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