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Insufficienza renale gatto: cause, sintomi, cura

L'insufficienza renale cronica è una delle patologie più comuni nel gatto. È importante imparare a riconoscere sin dai primi sintomi questa malattia in modo che non progredisca troppo e che si possa adottare per tempo una terapia atta a rallentarne la progressione

Insufficienza renale gatto: cause, sintomi, cura

Quando si parla genericamente di insufficienza renale nel gatto ci si riferisce quasi sempre all’insufficienza renale cronica del gatto anziano. Questo perché è molto frequente questa patologia nei nostri felini, molto di più rispetto all’insufficienza renale acuta.

La differenza fra l’insufficienza renale acuta e cronica è abbastanza evidente: un’insufficienza renale è definita come acuta quando si instaura velocemente, i sintomi sono più gravi e spesso è mortale se non sia agisce per tempo (e può essere letale anche quando si agisce per tempo, dipende dalla causa). L’insufficienza renale cronica, invece, si sviluppa più lentamente, ma è comunque irreversibile.

Insufficienza renale gatto: cause e fattori predisponenti

Nutrizione parenterale

Quando si parla di insufficienza renale cronica nel gatto si intende una nefropatia cronica (CKD l’acronimo inglese per Chronic Kidney Disease) dove si ha un danno renale da minimo 3 mesi, danno che può essere funzionale e/o strutturale. Esattamente come accade nell’uomo, non tutti i nefroni (le unità funzionali del rene) funzionano contemporaneamente. Solitamente è attiva solamente una piccola percentuale di questi nefroni: gli altri sono tenuti come riserva.

Quando per un qualsiasi motivo quei nefroni attivi vengono danneggiati, ecco che sono sostituiti da parte della riserva. Questo vuol dire che finché è presente una sufficiente riserva non si vedranno sintomi e alterazioni a livello degli esami del sangue. Sintomi e alterazioni ematiche compaiono quando praticamente quasi tutta la riserva di entrambi i reni non funziona più.

Inoltre bisogna ricordarsi anche che il tessuto renale, una volta danneggiato, non è in grado di rigenerarsi come, per esempio, succede col parenchima epatico. Il che vuol dire diverse cose interessanti:

  • anche in presenza di esami del sangue perfetti o in assenza di sintomi, può esserci comunque una nefropatia cronica in corso di sviluppo (tipico dei pazienti normoazotemici nei primi stadi della malattia)
  • la malattia è in continua evoluzione: questo vuol dire che quell’esame del sangue fatto anche solo una settimana fa potrebbe non essere indicativo di ciò che sta capitando in questo momento nel nostro gatto
  • la malattia renale cronica è una patologia progressiva e irreversibile
  • dall’insufficienza renale cronica il gatto non guarisce, al massimo con la terapia si rallenta la progressione della patologia
  • quando il gatto manifesta i sintomi, vuol dire che la maggior parte di entrambi i reni sono ormai danneggiati
  • l’aspettativa di vita di un gatto con insufficienza renale cronica varia da gatto a gatto, molto dipende anche dallo stadio dell’IRC e dalle condizioni in cui il gatto arriva al momento della diagnosi

Parlando di cause dell’insufficienza renale cronica nel gatto, qui citiamo le più comuni:

  • malattia policistica
  • infezioni batteriche (spesso conseguenti a cicliche infezioni vescicali)
  • infezioni virali (anche FIV, FeLV, FIP)
  • malformazioni e tare genetiche (displasia renale)
  • glomerulonefrite
  • malattie immunomediate
  • tossine e veleni
  • tumori

Considerate però che spesso non si riesce a risalire a una causa specifica per l’IRC felina.

Sintomi dell’insufficienza renale cronica nei gatti

Questi sono i principali sintomi da cui potete sospettare che il gatto soffra di una forma di insufficienza renale:

  • dimagramento
  • disidratazione
  • pelo brutto e opaco, “a mazzetti”
  • odore uremico dell’alito
  • anoressia
  • nausea
  • vomito (talvolta con sangue per presenza di ulcere a livello di apparato gastroenterico causate dall’iperazotemia)
  • diarrea (come sopra)
  • stipsi
  • pica
  • anemia
  • iperfosfatemia (peggiora l’anemia)
  • iperparatiroidismo secondario con fragilità delle ossa e mielofibrosi (che peggiora l’anemia)
  • ipertensione (midriasi persistente, emorragie retiniche, ifema, distacco della retina, glaucoma, ipertrofia ventricolare sinistra, variazioni del comportamento, demenza, convulsioni, glomerulonefrite e necrosi del rene)
  • ipopotassiemia (debolezza, astenia, ventroflessione del collo, tachipnea)
  • acidosi metabolica (anoressia, vomito, letargia, astenia e dimagramento)

Occhio però: ci sono alcuni gatti che continuano a mangiare anche in corso di insufficienza renale, rendendo così difficile per i proprietari capire che ci sia una forma di nefropatia in corso di sviluppo.

Insufficienza renale gatto: stadio

L’insufficienza renale cronica nel gatto viene suddivisa in quattro stadi:

  • Stadio 1: paziente normazotemico, ma che presenta sintomi come dimagramento, riduzione del peso specifico delle urine, proteinuria costate, presenza di cilindri nelle urine, anomalie renali alla palpazione e all’ecografia
  • Stadio 2: lieve iperazotemia con segni clinici da assenti a lievi
  • Lo stadio 3: azotemia moderata con segni clinici sistemici presenti
  • Stadio 4: azotemia grave con segni clinici sistemici gravi e alterazioni di elettroliti e acido-base

In questa classificazione bisogna tenere conto anche della proteinuria e dell’ipertensione arteriosa.

Terapia dell’insufficienza renale nel gatto

Filaria gatto

Per quanto riguarda la cura dell’insufficienza renale nel gatto, si tratta di una terapia multimodale volta a curare i sintomi e a rallentare la progressione della malattia. Tuttavia è bene mettersi in testa che dall’insufficienza renale cronica il gatto non guarirà mai e che la terapia dovrà essere fatta a vita, modulandola a seconda della sintomatologia e dei valori degli esami effettuati.

Se sospendete le terapie non appena il gatto sembra stare meglio, aspettatevi delle ricadute a breve termine. Ricadute dalle quali è più difficile recuperare il gatto.

La diagnosi prevede di sicuro l’esecuzione di esami del sangue completi, esami delle urine (incluso il rapporto PU/CU) ed ecografia addominale. Ma questa è solo la base.

Come terapia il veterinario potrebbe prescrivervi:

  • dieta: sono efficaci, ma a patto che il gatto le gradisca (necessario ridurre la quota proteica, ma fornendo proteine di più alto valore biologico; restrizione del fosforo; integrazione con acidi grassi)
  • farmaci contro la proteinuria: somministrazione di ACE inibitori o sartani (ma dipende dagli esami del sangue)
  • farmaci contro l’ipertensione: come sopra
  • trattamento di ipopotassiemia: con appositi integratori
  • trattamento dell’iperfosfatemia: con appositi chelanti del fosforo
  • cura dlel’anemia
  • trattamento dell’acidosi metabolica
  • fluidoterapia
  • terapia sintomatica contro vomito, diarrea, nausea…

Fonti:

  1. EV srl – Simef
  2. PetMD
  3. Vetpedia
  4. VCA Hospitals
  5. PubMed

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