
Non si tratta semplicemente di un aumento della pressione oculare. Il glaucoma è una malattia neurodegenerativa che compromette progressivamente l’energia vitale dell’occhio, spegnendo lentamente la vista fino a portare all’oscurità. Questo disturbo non colpisce solo la capacità visiva, ma ha ripercussioni sul sistema nervoso. In Italia, il glaucoma rappresenta la principale causa di cecità irreversibile, interessando circa un milione di persone, di cui quasi la metà ignora di essere affetta. Questi dati sono stati resi noti in occasione della Settimana mondiale del glaucoma, che si tiene dal 9 al 15 marzo, con il tema di quest’anno “Uniti per un mondo senza glaucoma”.
Il legame tra glaucoma e nervo ottico
Il dottor Matteo Sacchi, professore associato di Oftalmologia e responsabile del Centro Glaucoma presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, ha spiegato che il glaucoma è legato a un danno al nervo ottico, spesso associato a un innalzamento della pressione oculare. “Oggi, consideriamo il glaucoma come una patologia mitocondriale”, ha affermato Sacchi, sottolineando che la malattia colpisce direttamente le centrali energetiche delle cellule. I mitocondri, infatti, sono responsabili della produzione dell’energia necessaria al funzionamento cellulare e, tra tutte le cellule del corpo, quelle ganglionari della retina, che formano il nervo ottico, presentano la più alta concentrazione di mitocondri, persino superiore a quella di cuore e cervello. Questo evidenzia quanto il nervo ottico sia un tessuto ad altissimo consumo energetico e quanto la sua funzionalità dipenda dai mitocondri.
Le conseguenze della disfunzione mitocondriale
Quando i mitocondri iniziano a funzionare male, come avviene nel glaucoma, la produzione di energia può diminuire di oltre il 30%. Invece di supportare le cellule, questi mitocondri disfunzionali cominciano a generare radicali liberi, provocando stress ossidativo e tossicità. Questo processo porta a un lento avvelenamento delle cellule ganglionari, che, incapaci di sopravvivere, muoiono in un modo simile a quanto avviene nelle malattie neurodegenerative. Le problematiche legate al glaucoma saranno approfondite durante il Congresso dell’Associazione Italiana per lo Studio del Glaucoma (Aisg), che si svolgerà a Genova dal 13 al 15 marzo.
Innovazioni terapeutiche nel trattamento del glaucoma
Tra le novità terapeutiche, il professor Luca Agnifili, associato e responsabile del Centro regionale dei glaucomi presso l’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, ha presentato un tris di molecole — piruvato, nicotinamide e coenzima Q10 — che possono migliorare la funzione energetica mitocondriale e proteggere i mitocondri dalla neurodegenerazione. Questi composti agiscono in sinergia per stimolare la funzione mitocondriale, incrementando la produzione di energia e proteggendo le cellule ganglionari retiniche dallo stress ossidativo e dall’apoptosi. “Alla luce di queste evidenze scientifiche”, ha concluso Agnifili, “è fondamentale adottare un approccio multifattoriale alla malattia, che non si limiti alla riduzione della pressione intraoculare, ma includa anche strategie neuroprotettive mirate, capaci di affrontare la disfunzione mitocondriale alla radice del problema”.