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Quanto consuma un forno elettrico

Quanto consuma un forno elettrico? Si tratta di un elettrodomestico comodo, che garantisce una cottura uniforme: tuttavia si tratta di un apparecchio energivoro. Per un'ora di cottura, un forno consuma da 0,5 a 1,8 kWh, dunque un peso sulla bolletta tra i 25 ed i 45 centesimi di euro.

Quanto consuma un forno elettrico

Fonte immagine: Pexels

Il forno elettrico rappresenta un elettrodomestico sempre più presente nelle case degli italiani. Sono infatti molte le famiglie che, sia per ragioni di risparmio che di sicurezza, hanno deciso di abbandonare il classico forno a gas per approfittare, invece, dell’alternativa completamente elettrizzata.

Eppure, nel momento di dover aggiornare la propria cucina, la domanda sorge più che lecita: quanto consuma un forno elettrico? E, soprattutto, in termini di spesa come si può confrontare con l’alternativa a metano?

I forni elettrici sono di certo una soluzione versatile per la cucina, soprattutto quando si vuole realizzare una disposizione di componenti ed elettrodomestici che non sia troppo vincolata agli allacci presenti in casa: spesso le tubature del gas sono alloggiate in zone scomode e diventa necessario ricorrere a prolunghe per collegare il forno.

Passare all’elettrico risolve questo fastidio, ma quanto pesa sulla bolletta? Di seguito, tutte le informazioni utili.

Come funziona il forno elettrico

consumo forno

Tutti conoscono come funziona un classico forno a gas: grazie a una serie di ugelli erogatori posizionati sul fondo del vano di cottura, le fiamme riscaldano e cuociono le pietanze. Ma cosa avviene, invece, per il forno elettrico?

Come facile intuire, questa tipologia di elettrodomestico non ricorre alla combustione di nessun elemento per scaldare i cibi. Al contrario, si avvale di diverse tecnologie che permettono di riscaldare l’aria contenuta nel vano di cottura approfittando dell’energia elettrica.

La modalità più comune è quella dell’impiego di alcune resistenze a serpentina che, posizionate sulle pareti interne del forno, permettono di riscaldare gli alimenti in modo uniforme. Ma non mancano anche forni che approfittano di un getto costante di aria calda o, ancora, altri che si basano sui principi dell’induzione.

Il vantaggio principale dell’impiego di un forno elettrico è dovuto all’assenza di gas e fiamme e, di conseguenza, di tutti i rischi connessi come la contaminazione involontaria degli ambienti e alla possibilità di incendi.

Va però sottolineato come i forni a gas oggi in commercio siano del tutto sicuri, grazie alla presenza di appositi sensori e altri sistemi di sicurezza che bloccano l’erogazione di metano allo spegnimento della fiamma o in presenza di uno sportello non totalmente chiuso.

Seguono poi benefici sul fronte della cottura, perché le alternative elettriche sono in grado di distribuire il calore in modo maggiormente uniforme, così come di spesa in bolletta soprattutto per coloro che possono approfittare di varie forme di autoproduzione dell’energia.

Tipologie di forno elettrico

Quando ci si appresta ad aggiornare gli elettrodomestici della propria cucina, è utile informarsi con un certo anticipo sulle caratteristiche del forno elettrico che si andrà ad acquistare. Questo perché sul mercato, così come già anticipato, ne esistono diverse tipologie:

  • Forno statico: nell’universo dell’elettrico, è praticamente l’equivalente del classico forno a gas. Si caratterizza per la presenza di alcune resistenze elettriche, disposte a serpentina, che scaldano la camera di cottura e l’aria presente al suo interno. I cibi vengono cotti assorbendo il calore presente nel vano cottura;
  • Forno ventilato: detto anche a convenzione forzata, prevede sempre delle resistenze che scaldano l’aria, ma anche delle apposite ventole che ne favoriscono la circolazione. Ciò garantisce una cottura più uniforme e, in alcuni casi, anche la riduzione dei tempi della cottura stessa;
  • Forno a convenzione di vapore: si tratta dell’evoluzione del precedente forno a convenzione forzata, dove alla circolazione dell’aria viene abbinata anche la produzione di vapore acqueo, ideale per tutte le cotture delicate, per gli arrosti, per le bolliture e per un effetto griglia domestico.

Quanto consuma un forno elettrico

quanto consuma forno elettrico

Ma quanto consuma un forno elettrico? Quale peso ha sulla bolletta dell’energia? Molto dipende dalla tipologia di forno installata, dalla sua classe energetica e anche dalle condizioni ambientali, ossia dalla temperatura della cucina nel momento che si avvia la cottura.

Considerando una cottura media di 200 gradi e la possibilità di aver a disposizione un elettrodomestico di almeno classe A, per tipologia si consumano:

  • Dagli 0.8 agli 1.5 kWh per la cottura di un’ora in un forno statico. Il consumo è variabile poiché non è uniforme: è molto elevato nelle prime fasi della cottura, quando il vano cottura stesso deve essere riscaldato, per poi scendere dopo una ventina di minuti. Considerando le tariffe medie per l’energia nell’autunno del 2022, l’accensione per un’ora richiederà una spesa tra i 30 e i 45 centesimi. Utilizzandolo almeno due volte alla settimana, al mese il peso sulla bolletta sarà tra i 2.4 e i 3.6 euro;
  • Dagli 0.5 agli 1.8 kWh per la cottura di un’ora in un forno ventilato: consumi simili per i forni elettrici ventilati. Il consumo maggiore è sempre nelle fasi iniziali della cottura quando, oltre al riscaldamento delle resistenze, vi è anche l’assorbimento da parte delle ventole. Tuttavia, la circolazione dell’aria ottimizza la distribuzione del calore e l’alta richiesta iniziale viene abbattuta rapidamente. Alle tariffe attuali, si ha quindi una spesa tra i 25 e i 40 centesimi di euro. Per due volte la settimana, il peso mensile sulla bolletta è compreso tra i 2 e i 3.2 euro.

Più difficile valutare invece i consumi delle soluzioni a convenzione di vapore, poiché dipende da quanto frequentemente questa funzione viene attivata. Tuttavia, rimangono più o meno in linea con quelli dei più diffusi forni ventilati.

Consuma più un forno elettrico o uno a gas?

forno

Sul fronte dei consumi, si risparmia più con un forno a gas oppure con uno elettrico? La domanda non è di semplice risposta, poiché tutto dipende dai prezzi delle forniture nel tempo. In genere, un forno a gas consuma poco di più rispetto a un classico fornello da cucina: attorno agli 0.19 e gli 0.25 metri cubi di metano all’ora.

Fino a pochi anni fa risultava quindi una soluzione molto vantaggiosa, cucinare gli alimenti approfittando del metano, ma la recente crisi energetica ha cambiato le carte in tavola. Considerando come oggi un metro cubo di gas possa arrivare a costare tra gli 1 e gli 1,5 euro, per un’ora di accensione si ha una spesa pressoché analoga, se non superiore, all’elettrico.

Come ridurre i consumi del forno elettrico

Naturalmente, è sempre possibile ridurre i propri consumi e quindi la spesa in bolletta, cambiando le proprie abitudini quando si cucina e si decide di utilizzare il forno. Vi sono infatti molte strategie che permettono di ottimizzare l’assorbimento energetico:

  • Ridurre la temperatura: la maggior parte delle ricette non risentono particolarmente di piccole modifiche alla cottura. Ad esempio, quasi tutte le preparazioni a 200 gradi possono essere ottenute anche a 180. Può sembrare poco, ma si risparmia dal 5 al 7% di energia a ogni cottura;
  • Non aprire il forno durante la cottura, poiché provoca una modifica della temperatura interna e un assorbimento elevato di energia per riportarla ai livelli necessari;
  • Cuocere più alimenti contemporaneamente, soprattutto se temperatura e tempistiche sono simili, approfittando dei vari scomparti presenti nel forno. Ciò permette di tagliare i consumi del 50% rispetto alla cottura singola;
  • Usare la funzione grill solo quando necessario, poiché comporta un grande consumo di energia;
  • Spegnere il forno pochi minuti prima del termine della cottura, poiché in grado di mantenere la temperatura raggiunta, senza consumare ulteriore energia elettrica.

Come già accennato in apertura, il forno elettrico diventa la soluzione migliore soprattutto quando si ha la possibilità di autoprodurre energia, come ad esempio in presenza di un impianto fotovoltaico domestico. A livello ambientale, è utile anche affidarsi a fornitori energetici che si basano sull’utilizzo di fonti al 100% rinnovabili.

 

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