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Equitalia pignora cani e gatti: una bufala?

Equitalia potrebbe pignorare cani e gatti, testate giornalistiche e social network lanciano l'allarme: si tratta di una possibilità reale o di una bufala?

Equitalia pignora cani e gatti: una bufala?

Equitalia potrà pignorare cani e gatti: è questo il contenuto di un allarmante avviso che sta circolando in queste ore sui social network, nonostante fosse già stato più volte rimbalzato da una parte all’altra di Twitter e Facebook nel corso dell’ultimo anno. A gettare benzina sul fuoco ci pensano oggi anche numerose testate giornalistiche, per quello che viene considerato un vero e proprio abuso su proprietari e amici a quattro zampe. Si tratta di una possibilità reale o, invece, di una bufala?

A provare a dare una risposta al quesito, e a tentare di calmare le acque fra i giustamente allarmati proprietari di cani e gatti, ci ha pensato “Butac – Bufale Un Tanto Al Chilo”, un sito gestito da appassionati e dedicato alla smentita delle tante false notizie che ogni giorno inondano i social network. A quanto pare, nella vicenda dei pignoramenti targati Equitalia sarebbero entrate in gioco una lunga serie di incomprensioni, così come di report imprecisi sul Web.

Il tutto nascerebbe da una puntata di Ballarò del 16 aprile – la data è importante per la comprensione – dove un ufficiale giudiziario avrebbe fatto riferimento alla possibilità, almeno agli effetti di legge, di poter pignorare Fufy e Fido. Un allarme rilanciato prima da molte pagine Facebook e poi da diverse testate nazionali, come riportato nelle fonti. Peccato, però, che mercoledì 16 aprile 2014 sulle frequenze di Rai Tre sia andato in onda “Chi l’ha visto”, considerato anche come il programma di Floris venga trasmesso da anni al martedì. Così si scopre come l’intervista a cui si fa riferimento risalga al 16 aprile del 2013, un anno prima, e come le conseguenti preoccupazioni siano probabilmente del tutto ingiustificate.

Sebbene nel nostro ordinamento agli animali non venga conferita una personalità giuridica – facoltà, questa, ancora agli albori in tutto il mondo, con vaghe formalizzazioni in USA e in Francia – la possibilità possano essere sottratti all’affetto dei loro cari è abbastanza remota. Il nostro ordinamento prevede infatti la pignorabilità teorica non essendo compresi nelle esclusioni dell’articolo 513 del Codice di Procedura Civile, ma si tratta di una strada rarissimamente praticata per la difficoltà di attribuire a cani e gatti un valore economico (articolo 1174 del Codice Civile: natura patrimoniale delle obbligazioni), oltre all’impossibilità legale di esproprio di beni dall’elevato e comprovato valore affettivo. Inoltre, nel 2009 un un disegno di legge – il 455-sexties – ha tentato di inserire nel Codice Civile del divieto di sottrazione esecutiva di animali domestici, sebbene la proposta non sia stata ancora ufficialmente approvata. In definitiva, dal punto di vista normativo la possibilità esiste, ma nei fatti risulterebbe tanto remota quanto scarsamente perseguibile.

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