
Donare sangue con regolarità potrebbe non solo aiutare gli altri, ma anche apportare benefici significativi alla salute dei donatori stessi. Un recente studio pubblicato sulla rivista Blood mette in evidenza come i donatori frequenti possano migliorare la composizione cellulare del loro sangue, riducendo potenzialmente il rischio di sviluppare tumori ematologici. La ricerca suggerisce che l’altruismo possa avere effetti positivi sulla produzione di cellule sanguigne sane.
Lo studio di Londra
La ricerca è stata condotta da Hector Huerga Encabo presso il Francis Crick Institute di Londra. Gli scienziati hanno analizzato i dati genetici provenienti dalle cellule del sangue donate da 217 uomini in Germania, tutti donatori esperti con oltre 100 donazioni all’attivo. Per confronto, sono stati esaminati anche i campioni di 212 uomini di età simile che avevano donato sangue meno di 10 volte. I risultati hanno rivelato che i donatori più assidui presentavano una maggiore incidenza di cellule ematiche con mutazioni vantaggiose nel gene DNMT3A.
Il ruolo dell’EPO
Gli scienziati hanno condotto esperimenti di laboratorio per confermare che la donazione di sangue arricchisce il campione di cellule sane contenenti questa mutazione. La chiave di questo fenomeno sembra risiedere in un ormone, l’EPO, che il corpo produce naturalmente in risposta alla perdita di sangue. “Ogni volta che si dona sangue, si verifica un’ondata di EPO, che stimola la crescita delle cellule con mutazioni nel gene DNMT3A“, spiega Encabo. Questo meccanismo potrebbe spiegare perché i donatori frequenti mostrano una salute ematica migliore.
Vantaggi per il benessere
Un’altra scoperta significativa del gruppo di ricerca è che, in presenza di EPO, l’organismo riesce a produrre globuli rossi in modo più efficace. Questo suggerisce che le mutazioni del gene DNMT3A non solo sono vantaggiose, ma potrebbero anche avere un ruolo nella soppressione della crescita delle cellule cancerose. “È come se la donazione di sangue creasse una pressione per migliorare la forma e la capacità rigenerativa delle cellule staminali“, conclude Encabo, evidenziando un aspetto interessante di come il gesto di donare possa riflettersi positivamente sulla salute del donatore.