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Decarbonizzazione: qual è la situazione in Europa

Quando raggiungeremo la completa decarbonizzazione in Europa? Tra Paesi più virtuosi e importanti sfide da affrontare, la mappa della sostenibilità dell'UE presenta ancora non poche lacune. La strada da percorrere è ancora lunga per raggiungere un futuro a basse emissioni di carbonio.

Decarbonizzazione: qual è la situazione in Europa

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Raggiungere la completa decarbonizzazione e una piena sostenibilità ambientale rappresenta un obiettivo di enorme importanza per l’Europa e per tutti i Paesi del pianeta, un traguardo che – a livello comunitario – dovremmo riuscire a raggiungere entro il 2050. Da alcuni decenni a questa parte, vengono avviati progetti e firmati trattati che mirano a ridurre il nostro impatto sull’ambiente e creare una società più “sostenibile”.

Abbiamo ascoltato e letto innumerevoli discorsi in merito alla sostenibilità ambientale e al progetto di creare un’economia più verde e rispettosa per il pianeta. Ma dopo tanto parlare e sperare, a che punto siamo davvero nel nostro cammino verso un mondo più pulito?

A che punto è l’Europa in tema di decarbonizzazione e neutralità climatica? In questo articolo vedremo quali sono i passi necessari per “decarbonizzare” il nostro sistema economico, energetico e produttivo, e quanta strada manca al traguardo che ci siamo prefissati.

Come si “decarbonizza” un Pianeta?

energie rinnovabili
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Per “decarbonizzazione” si intende il passaggio dall’utilizzo di combustibili fossili a fonti energetiche rinnovabili che non comportino l’emissione di anidride carbonica in atmosfera.

In base a quanto stabilito dal Green Deal europeo e dal pacchetto di riforme Fit for 55, gli Stati Membri dell’Europa dovrebbero azzerare il proprio impatto climatico entro il 2050.

Per farlo, però, bisogna ridurre drasticamente le emissioni di inquinanti legate all’utilizzo (ancora massiccio) di combustibili fossili, e convertire il settore energetico e quello dei trasporti utilizzando energie come quella solare, eolica o altre fonti, che dovrebbero essere sia sostenibili che rinnovabili.

Per trasformare le parole in fatti, scendono in campo normative e linee guida formulate dall’UE, direttive che forniscono una strada chiara da seguire, e che mirano a ridurre le emissioni di carbonio e gas effetto serra in Europa del 55% entro il 2030.

Di recente, peraltro, l’Europa ha alzato ulteriormente l’asticella, proponendo una riduzione di emissioni di gas serra-climalteranti pari al 90% all’interno del territorio europeo entro il 2040, un passaggio intermedio che ci condurrà verso la completa decarbonizzazione entro il 2050.

Ma facciamo un salto indietro e torniamo al 2024: qual è la situazione in Europa in tema di decarbonizzazione?

Decarbonizzazione: la situazione in Europa

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Quali Paesi europei stanno ottenendo i migliori risultati nel ridurre il proprio impatto sull’ambiente?

Fra gli Stati Membri più encomiabili svettano i Paesi del Nord Europa, come la Svezia, la Norvegia e la Danimarca, dove si registra un progressivo abbandono delle fonti fossili in favore di energie rinnovabili (specialmente nucleare, idroelettrico e biocarburanti, ma anche eolico e solare), in accordo con quanto previsto dalla normativa green europea.

Sono ragguardevoli anche i risultati finora raggiunti da Paesi più vicini al nostro, come Francia e Inghilterra che, come i “colleghi” nordeuropei, stanno sempre più riducendo la dipendenza da petrolio e fonti fossili per abbracciare risorse energetiche meno inquinanti.

Grazie agli sforzi congiunti di molti Paesi, le emissioni di gas effetto serra hanno registrato un significativo calo negli ultimi anni, ma purtroppo la strada è ancora in salita.

L’aria in Europa continua a essere inquinata da sostanze pericolose per la salute e per l’ambiente, e sono necessari maggiori sforzi per riuscire a limitare l’emissione di gas climaterianti e rallentare il processo di riscaldamento globale.

Quali sono i Paesi che inquinano di più?

Secondo un rapporto dell’AEA (Agenzia europea dell’ambiente), nel 2022 l’aria europea era contaminata da tonnellate di sostanze inquinanti. Maggiori problemi si sono riscontrati in Europa centrale e orientale, dove si sono registrate elevate concentrazioni di particolato PM2,5 legate all’utilizzo di combustibili fossili sia nel settore dei trasporti che in quello energetico, domestico e produttivo.

A livello globale, servono maggiori sforzi da parte di Paesi inquinanti come Stati Uniti, India, Cina, Russia, Corea del Sud, Iran e Arabia Saudita.

Entro i confini europei, hanno ancora parecchia strada da percorrere Germania (d0ve si è però registrato un vero boom di rinnovabili nel 2023), Spagna (responsabile dell’8% delle emissioni totali di CO2 dell’UE) e Italia.

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La situazione in Italia

Ancor oggi, il nostro Paese è responsabile dell’emissione di una buona percentuale di gas serra in Europa. In riferimento agli obiettivi del Green Deal europeo (riduzione del 55% delle emissioni di carbonio entro il 2030), inoltre, la strada da percorrere sembra essere ancora lunga per l’Italia. Dal 1990 al 2022, infatti, la riduzione di emissioni ammonterebbe solo al 21,7%.

Per poter raggiungere gli obiettivi europei, quindi, servirà una drastica accelerata, maggiori incentivi e sostegni per favorire una completa transizione energetica e la creazione di una società più eco-responsabile.

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