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Coronavirus: cani uccisi in Cina perché ritenuti erroneamente veicolo di contagio

Nonostante le rassicurazioni dell'OMS, gruppi di volontari cinesi si sarebbero organizzati per uccidere a bastonate i cani, a causa del coronavirus.

Coronavirus: cani uccisi in Cina perché ritenuti erroneamente veicolo di contagio

Fonte immagine: Pixabay

Decine di cani sono stati uccisi a bastonate in Cina, poiché ritenuti erroneamente veicolo di contagio per il nuovo coronavirus 2019-nCoV. Nonostante le recenti rassicurazioni dell’OMS, pronta a ricordare come non vi siano evidenze relative a casi di contagio o di trasmissione del virus da parte degli animali domestici, nelle ultime ore diverse persone si sarebbero radunate per le strade allo scopo di dar la caccia a esemplari indifesi. La denuncia arriva da un’associazione animalista locale, la Chengdu Pet Adaptation Platform, pronta a fornire al quotidiano britannico Daily Mail immagini e video a controprova di quel che sta succedendo.

Le immagini sono state immortalate a Chengdu e mostrano uno scenario davvero barbaro, una crudeltà immotivata nei confronti dei tanti cani che abitano la città. Ad esempio, una breve clip mostra un pacifico Labrador nero che, pur non rappresentando una minaccia per nessuno dato il suo calmo animo, viene violentemente colpito con delle mazze fino al decesso. I responsabili dell’uccisione sarebbero quattro “volontari di un gruppo cittadino locale”, i quali avrebbero deciso di agire sui randagi della città “per evitare la diffusione del coronavirus”.

Un secondo filmato, invece, vede protagonista un agente della contea di Yongjia mentre, armato di un bastone di legno, uccide un cane spaventato a bordo strada. All’intera scena avrebbe assistito un gruppo di residenti locali, tutti dotati di apposite mascherine, pronti a incitare la soppressione del quadrupede. Si registrano casi anche nel villaggio di Huangsha, dove tutti i cani e i polli sarebbero stati uccisi dopo l’apparizione in città dei primi due contagiati da coronavirus, e a Nanchong, dove un cane di piccola taglia sarebbe stato soppresso nei pressi di un complesso residenziale.

Sulla questione è intervenuta Humane Society International, con un messaggio di condanna rivolto alle autorità cinesi:

È dolorosa ogni prova che dimostra come gli animali siano stati bastonati per le strade fino a morire. […] Gli agenti dovrebbero farsi carico della diffusione al pubblico di informazioni accurate e scientificamente supportate, non organizzare un’inutile mattanza di cani. L’avviso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha ribadito come non ci siano prove del fatto che cani e gatti possano essere infettati dal virus, deve essere ascoltato in tutta Cina.

Il forte risentimento nei confronti di cani e gatti si è diffuso nel Paese poco più di una settimana fa, quando nel corso di un’intervista per un quotidiano locale un medico si è detto convinto che il nuovo 2019-nCoV potesse provenire proprio dai quadrupedi domestici.

Fonte: Daily Mail

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