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Compostiera: a cosa serve e come realizzarla con il fai da te

La compostiera è uno strumento che sta apparendo con sempre più frequenza nei giardini e sui balconi delle famiglie italiane. Permette infatti di recuperare i rifiuti da cucina e altri scarti organici per trasformarli in un terriccio molto fertile, da utilizzare per concimare sia le piante ornamentali che l'orto. E realizzarla con il fai da te è molto semplice, anche recuperando materiali di riciclo, per uno strumento dalla sostenibilità elevatissima: ecco come fare.

Compostiera: a cosa serve e come realizzarla con il fai da te

Fonte immagine: Pexels

La compostiera è un utile ed ecologico strumento che, con sempre più frequenza, sta apparendo sui balconi e nei giardini delle famiglie italiane. Grazie a questa soluzione è infatti possibile trasformare i rifiuti umidi della cucina, come bucce o altri scarti organici, in un terriccio molto fertile.

Quest’ultimo potrà essere utilizzato per concimare sia le piante ornamentali che il comune orto. E, fatto non meno importante, si tratta di una soluzione altamente biodegradabile, praticamente a impatto zero e vero simbolo di sostenibilità nella gestione dei rifiuti.

Ma come realizzare una compostiera fai da te, a cosa serve e come utilizzarla in modo corretto? La corretta gestione dei rifiuti umidi permette di abbattere ogni anno una grande quantità di emissioni climalteranti, dovuti proprio allo smaltimento di scarti alimentari e altre sostanze organiche.

La creazione di compost, grazie alla compostiera, è uno dei più efficienti esempi di circolarità proprio nella gestione dei rifiuti. Nulla viene sprecato bensì trasformato, ottenendo così elementi preziosi che potranno dare vita a nuove coltivazioni. Di seguito, tutte le informazioni utili.

Cosa è la compostiera

Compostiera

Con il termine compostiera – detta anche biocompostiera – si intende un sistema per la produzione di compost, recuperando rifiuti umidi e organici prodotti a livello domestico. Ma cosa è il compost? Il nome deriva dall’inglese “to compost“, ossia compostare o fertilizzare.

Si tratta di un terricciato, ossia di un terreno molto ricco di principi nutritivi ricavati dalla bio-ossidazione in ambiente umido di materie miste organiche. In modo più semplice, è a tutti gli effetti di un terriccio molto prodigo di sostanze azotate, potassio, calcio, fosforo e altri minerali, dovuti alla decomposizione nel tempo di scarti alimentari oppure organici.

Questo terriccio fertile, molto utile sia in agricoltura che per la cura delle piante ornamentali e degli alberi da frutti, si viene a formare in presenza di alcune determinate condizioni. Innanzitutto, si deve creare un microclima sufficientemente umido, affinché il processo di decomposizione dei rifiuti avvenga in modo corretto.

Dopodiché, la degradazione dei cibi e degli elementi avviene grazie all’azione di vari macro e microrganismi, dai vermi fino ai batteri anaerobi, capaci proprio di scomporre queste sostanze organiche.

Per poter ottenere del compost, come poc’anzi citato, è necessario rispettare alcune serie di condizioni, a partire appunto da un clima sufficientemente umido e dalla proliferazione di alcuni batteri utili. Ed è proprio per assolvere a questa necessità che nasce la compostiera.

Le compostiere

Si tratta di contenitori, di varie forme e dimensioni, che permettono di agevolare e incentivare la trasformazione dei rifiuti organici in terriccio fertile. Oggi possiamo individuare due grandi gruppi di compostiere:

  • Compostiera da giardino: è di grandi dimensioni e aperta sui lati, ad esempio grazie all’utilizzo di reti, per incentivare il più possibile il circolo dell’aria. Fra le varie alternative è quella maggiormente efficiente poiché, proprio in quanto esposta ai fenomeni atmosferici, garantisce un livello di umidità sufficiente per la proliferazione dei macro e microorganismi scompositori;
  • Compostiera da balcone o appartamento: si tratta solitamente di bidoni, spesso di riciclo, dove sono stati effettuati dei fori di areazione. Il vantaggio principale è quello dello spazio, poiché si può alloggiare anche su piccoli balconi. Ancora, l’uso di bidoni in plastica o metallo ne garantisce sempre una grande umidità, anche nelle giornate più assolate dell’anno.

Come realizzare una compostiera fai da te

Ma come realizzare una compostiera fai da te, per recuperare tutti i rifiuti umidi prodotti in casa e ottenere del fertile terriccio per le proprie necessità da giardino? La procedura è mediamente semplice, sia che si voglia installare una compostiera all’aperto che semplicemente realizzare un piccolo spazio di riciclo sul balcone.

Compostiera fai da te per esterni

Compostiera a sacco

Come accennato nei precedenti paragrafi, la compostiera da esterni rappresenta il metodo più immediato ed efficace per la produzione di compost di alta qualità. Questo perché i rifiuti sono esposti a una grande umidità e anche ai fenomeni atmosferici, un fatto che ne favorisce la loro decomposizione.

Ma come si realizza? Creare una compostiera da giardino è abbastanza semplice, anche recuperando dei materiali di riciclo come vecchio legno, reti in disuso oppure il pallet utilizzato per il trasporto di prodotti di grandi dimensioni. Il primo passo è quello di accertarsi di forme e misure: per una famiglia di quattro persone, può bastare una compostiera di 1.50 metri di lato e alta circa 80 centimetri.

Con i materiali recuperati in precedenza e un minimo di manualità, in un angolo non troppo soleggiato del giardino si realizza un contenitore, una sorta di “recinto” dove inserire il compost. Può prevedere lati aperti, ad esempio ricoperti di rete in metallo oppure di listelli in legno, oppure completamente chiusi con delle assi.

In alternativa, si può recuperare il legno dei pallet da imballaggio. Se si ha la possibilità e la competenza di farlo, è inoltre ideale prevedere una base sollevata dal terreno di circa 10 oppure 15 centimetri, per garantire un circolo corretto dell’aria e un buon deflusso dell’acqua.

Infine, utile è realizzare un rivestimento interno: tutta la superficie deve essere ricoperta da una rete a maglie piccole oppure da pellicole di plastica bucherellate. Sul fondo, invece, va predisposto uno strato di 5 centimetri di argilla espansa e sassolini, a cui aggiungere un lieve strato di terriccio preso direttamente dal giardino.

Per facilitare la produzione di compost, è utile accertarsi che il terreno ospiti una piccola popolazione di lombrichi: sono indispensabili per la decomposizione dei rifiuti organici.

Compostiera fai da te da balcone

Compostiera da balcone

Per chi non può disporre di un proprio giardino, oppure ha spazi molto ridotti, una delle soluzioni migliori è quella della compostiera fai da te da balcone. Per farlo si può usare un vecchio bidone in plastica, da lavare accuratamente prima di trasformarlo in un sistema di produzione del compost, oppure delle botti di legno.

Il primo passo è quello di creare un sistema sufficiente di aerazione, praticando dei piccoli ma numerosi fori su tutta la superficie del bidone, avvalendosi di un trapano. Dopodiché, si riveste la porzione interna con una rete a maglia fine, utile anche riciclare una vecchia zanzariera, oppure della pellicola di plastica bucherellata, come il cellophane da imballaggi.

A questo punto, sul fondo del contenitore andranno adagiate delle palline di argilla espansa, ghiaia o cocci per favore i deflusso dei liquidi, nonché del terriccio sia d’acquisto che ricavato da aree verdi limitrofe alla casa.

Anche in questo caso sarà necessario che il terreno presenti una piccola popolazione di lombrichi, utile per la decomposizione dei rifiuti da cucina.

Cosa inserire nel compost e gestione della compostiera

Rifiuti da compostiera

Ma quali rifiuti domestici, umidi e organici, possono essere inseriti in compostiera affinché si trasformino, nel giro di circa sei mesi, in un terriccio ricco e nutriente?

Il compostaggio è compatibile con scarti di frutta e verdura, fiori appassiti o rametti di piante ornamentali recisi, fondi di tè e caffè, pane raffermo, foglie, erba dal prato, carta da cucina non chimicamente trattata, bucce di agrumi, piccoli resti di carne e pesce e cenere proveniente dalla bruciatura del legno grezzo, non verniciato.

Il tempo di maturazione è variabile a seconda del tipo di rifiuto prevalente e dalla qualità dei microrganismi presenti, in genere 1-6 mesi. Sul fronte della gestione, non è necessario far molto, se non rabboccare di tanto in tanto con del terriccio fresco e aggiungere organismi facilitatori, come i già citati lombrichi, che possono essere acquistati nei negozi specializzati in orto e botanica.

Ma come evitare che la compostiera produca cattivo odore? In giardino è sufficiente prevederla in un luogo non troppo soleggiato e molto areato: i cattivi olezzi non prenderanno il sopravvento. Sul balcone è invece utile utilizzare un coperchio e garantire una buona esposizione della compostiera alle correnti d’aria.

 

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