“Ci sono migliaia di batteri più che in bagno”: l’infettivologo distrugge questo oggetto super utilizzato

Quest'oggetto contiene più batteri del bagno - greenstyle.it
L’infettivologo mette in guardia sull’igiene di questo oggetto: rischio batteri altissimo, soprattutto a scuola. Il tappo è il punto più critico.
Negli ultimi anni, le borracce sono diventate oggetti indispensabili nella vita quotidiana di milioni di italiani. Usate da studenti, insegnanti, lavoratori e sportivi, sono considerate simboli di sostenibilità e attenzione alla salute. Eppure, dietro la loro apparenza innocua si nasconde un rischio spesso sottovalutato. L’infettivologo Matteo Bassetti, con un post su Instagram, ha lanciato un allarme sanitario che ha subito acceso l’attenzione: secondo le analisi, una borraccia mal pulita può ospitare una carica batterica superiore a quella di un wc, fino a 40mila volte in più. Il dato è destinato a far discutere, soprattutto in un contesto scolastico dove questi oggetti sono ormai parte della routine.
Il tappo sotto accusa: un ricettacolo invisibile di batteri
Nel messaggio condiviso online, Bassetti ha indicato con chiarezza il punto critico: il tappo. È proprio lì che si accumula la maggior parte dei batteri invisibili, spesso ignorati durante le operazioni di lavaggio. Mentre l’interno della borraccia viene pulito con maggiore regolarità, la zona del beccuccio e il tappo rimangono spesso trascurati. Un’abitudine che, se mantenuta, può diventare un veicolo di contaminazione.

Il medico suggerisce di lavare ogni parte della borraccia con acqua calda e sapone, insistendo sulle zone dove si posa la bocca. Il problema, secondo quanto emerge, è che la fretta o la disattenzione portano molti a risciacquare velocemente solo l’interno, lasciando al loro posto migliaia di colonie batteriche. È proprio in questi ambienti umidi, scarsamente ventilati, che i microrganismi si moltiplicano rapidamente, anche in assenza di contatto diretto con alimenti.
L’allarme è concreto soprattutto nelle scuole, dove l’uso delle borracce è incentivato ma quasi mai accompagnato da istruzioni pratiche su come mantenerle igienizzate. Il rischio è che l’abitudine a usarle, senza sapere come pulirle davvero, si trasformi in un potenziale problema sanitario. Gli esperti ricordano che alcuni batteri possono causare infezioni gastrointestinali, otiti e infiammazioni della gola, colpendo più facilmente chi ha un sistema immunitario ancora in formazione.
La scuola come primo presidio: educazione all’igiene e ruolo delle famiglie
Il tema sollevato da Bassetti ha acceso un confronto anche su un altro piano: la responsabilità educativa. Nella maggior parte delle scuole italiane, l’igiene personale viene affrontata nei programmi scolastici in modo generico, lasciando in secondo piano gesti pratici e quotidiani come la pulizia degli oggetti a uso personale. Eppure, nel caso delle borracce, si tratta di uno strumento presente ogni giorno negli zaini degli studenti, spesso usato più volte al giorno, senza controlli o raccomandazioni.
Introdurre nelle classi momenti dedicati alla cura degli oggetti personali, con laboratori o attività mirate, potrebbe avere un impatto concreto. Lo stesso vale per le famiglie, chiamate a trasmettere l’abitudine alla pulizia regolare. Coinvolgere i bambini in modo ludico, trasformando il lavaggio in un piccolo rito domestico, può fare la differenza. Una borraccia pulita, ricordano i medici, è una barriera contro infezioni e non solo un accessorio di moda.
Il rischio maggiore non è solo per chi la usa: una borraccia contaminata può diventare vettore di diffusione in ambienti condivisi, come le aule o gli spazi comuni. Ecco perché serve una presa di coscienza collettiva, che coinvolga dirigenti scolastici, docenti e genitori. L’obiettivo non è spaventare, ma fare prevenzione concreta partendo da piccoli gesti.
In un periodo in cui si parla spesso di igiene, batteri e virus, non si può ignorare ciò che usiamo ogni giorno. Le borracce, pensate per migliorare la salute e ridurre i rifiuti, possono diventare rischiose se non mantenute correttamente. Bassetti ha acceso una luce su un aspetto nascosto ma importante, che ora richiede attenzione e risposte pratiche, dentro e fuori dalle scuole.