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Chiuso buco dell’ozono da record sopra l’Antartide

Si è chiuso con il 2020 il buco dell'ozono da record sopra l'Antartide, a darne notizia l'Organizzazione Meteorologica Mondiale.

Chiuso buco dell’ozono da record sopra l’Antartide

Si è finalmente chiuso a fine dicembre il buco dell’ozono da record al di sopra dell’Antartide. A comunicarlo è l’OMM, Organizzazione Meteorologica Mondiale, istituita il 23 marzo 1950 e con attuale sede a Ginevra (Svizzera).

Una stagione eccezionale quella appena conclusa, ha proseguito l’OMM, che ha visto il buco dell’ozono raggiungere il 20 settembre il punto di massima estensione. Circa 24,8 chilometri quadrati la dimensione maggiore, con la “copertura” di buona parte dell’Antartide. Una condizione frutto sia di particolari condizioni naturali, aggiunge l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, ma anche “della continua presenza di sostanze che riducono lo strato di ozono nell’atmosfera”.

Per quanto riguarda le condizioni naturali e climatiche che hanno portato alle dimensioni record toccate a settembre l’OMM ha affermato si sia trattato della combinazione di temperature molto fredde all’interno della stratosfera (fascia compresa tra 10 e 50 chilometri circa di altitudine) con un vortice polare risultato forte, freddo e stabile.

Dati completamente differenti ad esempio sono stati raccolti nel 2019, quando il buco dell’ozono è risultato minimo. Ha sottolineato Oksana Tarasova, alla guida della divisione di ricerca sull’ambiente atmosferico dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale:

Le ultime due stagioni del buco dell’ozono dimostrano la sua variabilità di anno in anno e migliorano la nostra comprensione dei fattori responsabili della sua formazione, estensione e gravità. Abbiamo bisogno di un’azione internazionale continua per applicare il Protocollo di Montreal.

Buco dell’ozono e Protocollo di Montreal

Il Protocollo di Montreal è un accordo internazionale volto a tutelare lo strato di ozono attraverso il divieto di produzione e consumo di quelle sostanze che ne minacciano l’integrità. Come spiegato sul sito del Ministero dell’Ambiente italiano:

Il Protocollo di Montreal è lo strumento operativo dell’UNEP, il Programma Ambientale delle Nazioni Unite, per l’attuazione della Convenzione di Vienna “a favore della protezione dell’ozono stratosferico”. Entrato in vigore nel gennaio 1989, ad oggi, è stato ratificato da 197 Paesi tra i quali l’Italia (dicembre 1988).

Il Protocollo stabilisce i termini di scadenza entro cui le Parti firmatarie si impegnano a contenere i livelli di produzione e di consumo delle sostanze dannose per la fascia d’ozono stratosferico (halon, tetracloruro di carbonio, clorofluorocarburi, idroclofluorocarburi, tricloroetano, metilcloroformio, bromuro di metile, bromoclorometano).

Fonte: OMM

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