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Cervello sano e reattivo, consigli e rimedi naturali

Alcune abitudini per mantenere sano ogni giorno il cervello: quali cibi mangiare e qual è lo stile di vita da seguire.

Cervello sano e reattivo, consigli e rimedi naturali

Fonte immagine: geralt / Pixabay

Il nostro cervello è uno degli organi più complessi e spesso poco compresi di tutto il corpo umano. Il cervello è capace di rimodellarsi continuamente, migliorando o declinando lentamente, in base a come viene usato.

A volte si va incontro ad una diminuzione delle capacità cognitive, quando non si seguono buone abitudini che possano potenziarle. Tuttavia è possibile rimediare facilmente, proprio sfruttando la capacità continua di rimodellamento cerebrale. Ci sono alcune azioni che possiamo fare ogni giorno, in modo che il nostro cervello si mantenga sano nel tempo.

A colazione dovremmo scegliere cibi ricchi di acidi grassi omega 3, che possano migliorare il flusso sanguigno cerebrale e contribuire a ridurre eventuali infiammazioni. Uova, semi di lino e di zucca sono ottimi da mangiare la mattina per assicurare l’apporto di acidi grassi essenziali, la cui carenza è associata allo sviluppo di demenza, morbo di Alzheimer e perdita di memoria.

Cerchiamo sempre di mantenere in allenamento il nostro cervello, coinvolgendo le nostre capacità cognitive in ogni occasione, anche mentre siamo sul tram o sull’autobus recandoci al lavoro. Può essere utile leggere, fare un cruciverba, un sudoku. Stimoliamolo ogni giorno con una sfida mentale, per mantenere attive le connessioni tra le cellule. Un trucco molto utile, per esempio, è quello di spegnere il GPS se stiamo guidando, in modo da esercitare la nostra capacità di orientamento spaziale e di memoria, stimolando l’area dell’ippocampo.

Quando ci rechiamo al lavoro, facciamolo a piedi, camminando, perché è stato dimostrato che l’attività fisica svolta regolarmente protegge le persone dal declino delle funzioni mentali. Inoltre l’esercizio fisico migliora anche l’umore, il sonno e riduce anche lo stress e l’ansia, che spesso possono causare disturbi della memoria.

Diamo più spazio nella nostra alimentazione alle verdure come le carote, il sedano, i peperoni, i carciofi e ad alcune erbe aromatiche come il prezzemolo, il timo, il rosmarino e l’origano. Questi cibi contengono molti antiossidanti, in grado di prevenire la neurodegenerazione e quindi Alzheimer e demenza.

Come spuntino del pomeriggio possiamo bere un tè alla menta o una camomilla. Anche questi contengono la luteolina, un antiossidante molto importante per le cellule cerebrali. Inoltre con l’aggiunta di acqua il nostro cervello può rimanere ben idratato e lavorare molto più facilmente.

Piuttosto che trascorrere molto tempo passivamente davanti alla televisione, cerchiamo di coltivare relazioni, impegnandoci nel fare qualcosa con amici e familiari. È stato provato che l’interazione sociale e le attività stimolanti aiutano a mantenere sano il cervello. I ricercatori di New York hanno scoperto nel 2009 che gli anziani che si impegnavano spesso nello stimolare l’attività mentale avevano un rischio più basso di incorrere nella demenza. Inoltre uno studio condotto a San Francisco nel 2015 ha scoperto che coloro che guardano la televisione per quattro ore o più al giorno avrebbero il doppio delle probabilità di vedere ridotte le loro capacità cognitive nella mezza età.

Non usare la tecnologia prima di dormire – Evitiamo di usare smartphone, tablet e computer almeno un’ora prima di andare a letto. La luce emessa da questi dispositivi può stimolare il cervello piuttosto che favorire il sonno. Dormire è fondamentale anche per liberare il cervello da quelle sostanze che sono spesso implicate nello sviluppo della malattia di Alzheimer e del declino cognitivo.

Alcuni recenti studi hanno scoperto che una componente del cioccolato è in grado di invertire la perdita di memoria legata all’età. Tutto merito dei flavanoli contenuti nel cacao. Sono stati dei ricercatori italiani che hanno messo in evidenza come, somministrando per tre mesi una bevanda a base di cacao, i partecipanti alla ricerca fossero meno soggetti alla perdita di memoria.

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