
È opinione comune ritenere che i cani possano contare su un udito migliore rispetto a quello dell’uomo: la gran parte de quadrupedi, infatti, può rilevare suoni in realtà non identificabili dai loro proprietari. Ma come recepiscono gli amici domestici il linguaggio umano, quali espressioni e quali toni attirano maggiormente la loro attenzione? È la domanda che si sono posti i ricercatori dell’Università di Lione a Saint Étienne, analizzata con uno studio guidato dall’esperto in bioacustica Nicolas Mathevan: a quanto sembra, i cani vengono attratti da specifici suoni del parlato, in particolare da quelli acuti.
[ghgallery id=”1193″ source=”ngg”]
Nella prima fase di ricerca, il gruppo di studiosi ha registrato le voci di trenta donne: alle partecipanti, dopo aver ammirato la fotografia di un cane, è stato richiesto di ripetere una breve frase, completa dei complimenti più comuni rivolti agli amici domestici. Dopodiché, è stato loro richiesto di ripetere la stessa frase a una terza persona. I ricercatori hanno quindi notato come, quando ci si riferisce a un animale domestico, gli umani tendano a far ricorso a un tono più acuto e fanciullesco, simile alle modalità con cui si interagisce con i bambini. Lo stesso, invece, non accade quando l’interazione avviene con un adulto.
[ghshortpost url=”https://www.greenstyle.it/cani-quali-razze-amano-guardare-tv-scienza-212215.html” title=”Razze di cane amanti della TV” layout=”post_inside”]
Nella seconda fase di test, i ricercatori hanno quindi proposto le registrazioni precedenti a due gruppi di cani, 10 cuccioli e 10 adulti, ospitati presso un rifugio. Dei quadrupedi più piccoli, 9 su 10 hanno manifestato una reazione nell’ascolto della registrazione a loro dedicata, avvicinandosi all’altoparlante, scodinzolando oppure abbaiando. Un interesse minore, invece, è stato rilevato durante l’ascolto degli spezzoni rivolti ad altri umani. I cani adulti, al contrario, non sembrano aver assecondato nessun tipo di reazione particolare, né durante la riproduzione dei messaggi per cani, né di quelli invece pensati per gli umani.
[BANNER_CODE]
Mentre la disattenzione dei quadrupedi adulti potrebbe essere dettata dalla necessità di interagire con persone fisicamente presenti, anche poiché abituati a suoni e rumori provenienti da più fonti, per i cuccioli vi è una risposta innata, precisa e direttamente correlata al parlato più fanciullesco. È probabile che questa modalità comunicativa, caratterizzata da suoni acuti e molto dilungati, sia in grado di catturare l’attenzione degli esemplari, proprio perché dalla natura molto diversa rispetto al normale parlato o ai comuni suoni ambientali. Lo studio di questi toni, di conseguenza, permetterà di sviluppare tecniche d’insegnamento e di training più efficaci, aiutando i cuccioli a comprendere sempre più comandi ed espressioni.