Greenstyle Ambiente Animali Associazioni contro Regione Lazio per salvare l’orso marsicano

Associazioni contro Regione Lazio per salvare l’orso marsicano

Le associazioni ambientali contro la Regione Lazio: chiedono aiuto a Giuseppe Conto e Sergio Costa per proteggere l'orso marsicano.

Associazioni contro Regione Lazio per salvare l’orso marsicano

Diverse associazioni ambientaliste scendono in campo per la difesa dell’orso, chiedendo l’aiuto del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Ambiente. WWF Italia, Enpa, Lac, Lav, Lega Nazionale Difesa del Cane, Lipu, Salviamo l’Orso e Orso and Friends hanno infatti inoltrato una notta a Giuseppe Conte e Sergio Costa, per chiedere di impugnare la legge del Lazio approvata lo scorso primo febbraio, relativa alle “Misure per lo sviluppo economico, l’attrattività degli investimenti e la semplificazione”. Secondo le associazioni, la normativa estende l’accesso per attività venatorie ad aree spesso frequentate da orsi, minacciandone così la sopravvivenza.

Così come spiega l’Agenzia Stampa Italiana, la legge in questione – la numero 1 del 27 febbraio – ha esteso la possibilità di accesso alle aree contigue al Parco Nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise anche ai cacciatori non residenti, in contrasto con l’articolo 32 della legge quadro del 1991 sulla aree naturali protette: quest’ultima impone come nelle zone protette contigue fra più regioni sia disciplinata l’attività di caccia solo per i residenti.

Il timore delle associazioni è che la nuova legge regionale possa aumentare sensibilmente la pressione venatoria su specie delicate, come quella dell’orso bruno marsicano: degli esemplari a rischio di estinzione, poiché all’interno del parco in questione ve ne sono poco più di 50 esemplari. Così ha spiegato Filomena Ricci, delegato per l’Abruzzo di WWF:

Un provvedimento che non riguarda soltanto il Lazio: l’Orso marsicano è un patrimonio del mondo e non può una singola regione metterlo in pericolo per favorire piccoli interessi di una minoranza di persone che si diverte sparando e uccidendo animali inermi.

Sempre Agenzia Stampa Italiana sottolinea come la questione si fosse già palesata in passato, quando il TAR del Lazio e il Consiglio di Stato avevano bocciato l’aumento del numero di cacciatori nelle aree protette:

Proteggere l’habitat di una specie protetta, come l’Orso bruno marsicano, in zone limitrofe al Parco Nazionale d’Abruzzo, deve ritenersi senza dubbio prevalente sulla pretesa regionale di garantire più spazi e più occasioni di prelievo alla comunità di cacciatori nell’esercizio dell’attività venatoria.

Fonte: Agenzia Stampa Italiana

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