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Specie migratorie a rischio, sono fondamentali per il pianeta

Sono tante le specie migratorie a rischio di estinzione e questo potrebbe avere conseguenze devastanti sul nostro pianeta. Purtroppo proteggere questi animali non è semplici, proprio per la natura stessa della migrazione. C'è una Convenzione, siglata 40 anni fa da molti Paesi del mondo, che pone delle linee guida, che non sempre vengono rispettate. Come sempre, sono le attività umane a mettere a rischio la sopravvivenza di tanti animali migratori.

Specie migratorie a rischio, sono fondamentali per il pianeta

L’allarme viene lanciato dall’ONU, che in un recente rapporto svela che le specie migratorie sono a rischio. E questo è un problema per tutti quanti, dal momento che sono fondamentali per il pianeta. Sono tanti gli animali che corrono un crescente rischio di estinzione nel mondo: le tortore, le tartarughe verdi, l’anguilla europea, il pinguino africano, gli uccelli migratori. Se on si interviene in tempo, si potrebbe creare uno squilibrio negli habitat terrestri. Perché sono così importanti per il nostro pianeta?

Specie migratorie a rischio: la Terra ne potrebbe risentire

Tutte le specie migratrici sono cruciali per la “salute del pianeta“. Svolgono, infatti, un ruolo essenziale per proteggere gli habitat terrestri, perché trasferiscono nutrienti, svolgono l’importante compito dell’impollinazione e preservano boschi e foreste. Purtroppo, a causa dello sfruttamento del suolo e degli ecosistemi e dell’inquinamento, molte specie sono sull’orlo dell’estinzione.

La Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici degli animali selvatici (CMS), un accordo firmato da molte nazioni del mondo, più di 40 anni fa, mira proprio a proteggere questi animali. Recentemente è stata svolta una prima valutazione globale esaminando il numero e la salute di questi animali. I ricercatori hanno analizzato 1.189 specie, scoprendo che una su cinque è a rischio di estinzione. Per il 97% dei pesci presenti in elenco il rischio di estinzione è altissimo. Praticamente tutti.

Amy Fraenkel, segretaria esecutiva delle Nazioni Unite alla convenzione, ha dichiarato alla BBC:

C’è stata una mancanza di attenzione per le specie migratorie e se non riusciamo a invertire la tendenza, assisteremo all’estinzione. Ci sono specie che sono già borderline.

uccelli migratori

Perché le specie migratorie sono a rischio

A causa delle attività umane, come la caccia e l’uccisione eccessiva di animale, la distruzione degli habitat, i cambiamenti climatici, l’espansione di paesi e città e i conseguenti inquinamenti di tipo acustico e luminoso, tanti animali rischiano di svanire per sempre dalla Terra. Con tutte le conseguenze che questo comporta.

Secondo le stime, ogni anno nel Mediterraneo vengono uccisi o catturati in modo illegale tra gli 11 e i 36 milioni di uccelli. Pochi milioni, invece, hanno la stessa sorte nella penisola arabica, in Iran e in Iraq.

Il dottor Rob Cooke, modellista ecologico presso il Centro britannico per l’ecologia e l’idrologia, ha spiegato che queto rapporto illustra come le specie migratrici siano costrette ad affrontare tantissime minacce differenti. Questo accade perché si muovono tra habitat diversi. A quanto pare, però, nonostante la firma di molti Paesi del mondo, quello che è contenuto nella Convenzione non viene rispettato. Anche se si è fatto molto ad esempio per il commercio illegale di animali. Non si è fatto un granché, invece, per arginare un fenomeno terrificante, quello degli animali uccisi per lo sport, il tempo libero e il cibo e mai commerciati.

Proteggere questi animali è difficile

Kelly Malsch, autrice principale del rapporto e responsabile del Programma Specie dell’UNEP-WCMC, sottolinea che a causa della natura della migrazione stessa, proteggere questi animali diventa davvero difficile.

Che si tratti di uccelli, o di animali sulla terra, o di quelli che nuotano nei nostri oceani, interagiscono con le diverse normative nazionali, il che evidenzia la necessità di approcci coerenti.

Il rapporto Onu spiega anche come si potrebbero salvaguardare gli animali migratori:

  • i Paesi devono identificare i siti lungo le rotte migratorie delle specie più a rischio, stabilendo aree chiave per la biodiversità
  • bisogna ridurre le infrastrutture che incidono sui percorsi migratori, come le dighe
  • è necessario creare corridoi di territorio protetto
  • sarebbe utile garantire il prima possibile il ripristino del 30% delle aree terrestri e marine degradate

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