Cose da sapere sui condomini (www.greenstyle.it)
È fondamentale comprendere in quali circostanze l’amministratore non può agire in autonomia senza coinvolgere l’assemblea.
La gestione di un condominio richiede un equilibrio delicato tra le responsabilità dell’amministratore condominiale e il coinvolgimento dell’assemblea dei condomini, soprattutto quando si presentano questioni di particolare rilievo o contenziosi. È fondamentale comprendere in quali circostanze l’amministratore non può agire in autonomia senza coinvolgere l’assemblea.
I limiti di intervento dell’amministratore condominiale
L’amministratore di condominio opera entro rigidi confini stabiliti sia dalla normativa vigente sia dal regolamento condominiale. In particolare, quando si trova di fronte a un atto o un provvedimento che supera le sue competenze, come ad esempio una citazione in giudizio o una decisione che comporti impegni economici rilevanti, l’amministratore non può procedere unilateralmente. La legge impone un obbligo di trasparenza e condivisione delle scelte, che si realizza attraverso la convocazione dell’assemblea condominiale. Questo principio mira a garantire una governance partecipata e democratica del condominio.

L’articolo 1131, comma 3, del Codice Civile è chiaro nel definire l’obbligo dell’amministratore: qualora riceva un atto giudiziario o un provvedimento che ecceda le sue attribuzioni, deve tempestivamente informare l’assemblea dei condomini. Ciò implica che l’amministratore ha il dovere di convocare una riunione straordinaria o ordinaria per sottoporre la questione all’attenzione dei condomini, affinché possano discutere e deliberare sulla strategia da adottare. Questa procedura è indispensabile per assicurare che decisioni di rilievo non vengano prese senza il consenso collegiale, preservando così la trasparenza e la legittimità degli atti.
Il coinvolgimento dell’assemblea condominiale è cruciale per rispettare il principio di collegialità che caratterizza la gestione condominiale. L’amministratore non può assumere decisioni che comportino conseguenze straordinarie, come l’avvio di contenziosi legali o l’accettazione di provvedimenti con impatti economici o giuridici significativi, senza il consenso espresso dall’assemblea.
Il mancato rispetto di tale obbligo può esporre l’amministratore a rischi importanti. Se infatti non informa tempestivamente i condomini, può essere ritenuto responsabile per eventuali danni derivanti dall’omissione. Nei casi più gravi, l’inosservanza di questo dovere può sfociare nella revoca del mandato o in azioni legali promosse dai condomini stessi. Questi strumenti di controllo rappresentano una tutela indispensabile per la collettività condominiale e preservano l’equilibrio tra poteri e responsabilità.
Oltre alla gestione delle decisioni straordinarie, l’amministratore di condominio deve anche vigilare sul rispetto della normativa sulla privacy nelle parti comuni, un tema di crescente rilevanza. Per evitare sanzioni e garantire la conformità, è disponibile un manuale gratuito che illustra le 10 mosse essenziali da seguire per una corretta tutela dei dati personali in condominio. Questo strumento rappresenta un utile supporto per gli amministratori che vogliono agire nel pieno rispetto della legge e della sicurezza dei condomini.
