Controlli a tappeto sui bonus edilizi: come funziona la campagna di vigilanza(www.greenstyle.it)
L’Agenzia delle Entrate ha lanciato un’intensa campagna di controlli riguardanti i bonus edilizi, con l’invio di circa 50.000 lettere.
Questa iniziativa è parte integrante di un più ampio programma di vigilanza e razionalizzazione degli incentivi fiscali, con l’obiettivo di contrastare abusi e irregolarità nell’uso dei crediti d’imposta collegati ai lavori edilizi, in particolare riguardo al Superbonus, Ecobonus e Sismabonus.
L’operazione dell’Agenzia si basa sull’impiego di sofisticati algoritmi di analisi dati capaci di individuare eventuali anomalie nelle dichiarazioni dei contribuenti. Il focus è posto soprattutto su situazioni in cui l’ammontare dei crediti ceduti risulta sproporzionato rispetto alla rendita catastale dell’immobile oggetto degli interventi agevolati. Tale incongruenza può indicare un uso improprio o errato dei bonus fiscali, motivo per cui vengono inviate le lettere di compliance. Queste comunicazioni non costituiscono un atto impositivo, ma rappresentano un invito a regolarizzare spontaneamente le eventuali incongruenze.
In caso di mancata risposta o adeguamento, l’Agenzia delle Entrate potrà avviare verifiche più rigorose, che includono l’aggiornamento d’ufficio della rendita catastale e l’applicazione di sanzioni pecuniarie che possono oscillare tra 1.000 e 8.200 euro per ciascuna unità immobiliare coinvolta.
Implicazioni fiscali e iter per i contribuenti
I destinatari delle lettere sono sollecitati a verificare la correttezza della rendita catastale relativa agli immobili interessati dai lavori. La regolarizzazione spontanea è la via preferenziale, poiché permette di evitare contenziosi e sanzioni. In assenza di riscontro, l’Agenzia potrà procedere a controlli diretti, comprese ispezioni tecniche.
Qualora si accerti un’incongruenza non sanata, l’Amministrazione finanziaria è autorizzata a modificare d’ufficio la rendita catastale, con conseguenze fiscali rilevanti su tributi locali come IMU e TASI. La complessità della situazione è aggravata dal fatto che le responsabilità fiscali si intrecciano spesso con questioni di natura civile. L’uso dei bonus edilizi ha infatti già generato numerosi contenziosi tra condomìni, imprese costruttrici e professionisti, legati a lavori incompleti, difetti progettuali o gestione errata della cessione del credito. L’intervento dell’Agenzia potrebbe dunque ampliare il fronte delle dispute anche sotto il profilo tributario, richiedendo una stretta collaborazione tra amministratori di condominio, imprese esecutrici e tecnici catastali.
Un punto critico delle lettere di compliance riguarda il carico probatorio, che grava sul contribuente: spetta a lui dimostrare la congruità tra il valore dei lavori effettuati e le caratteristiche catastali aggiornate dell’immobile. Ciò implica la necessità di produrre perizie tecniche, relazioni dettagliate e, spesso, l’aggiornamento di planimetrie e documentazione catastale.
Nel caso di immobili in contesti condominiali, la verifica diventa più articolata e richiede il coinvolgimento dell’amministratore e un’analisi approfondita delle pratiche edilizie condominiali. È frequente il ricorso a consulenze di ingegneri e geometri specializzati, incaricati di valutare se gli interventi realizzati giustifichino un aumento della rendita catastale. Un recente convegno organizzato da Confedilizia ha evidenziato come i lavori ammessi a ecobonus e sismabonus possano determinare incrementi della rendita fino al 15%, con importanti riflessi fiscali.

L’anno 2025 segna una fase di riforma significativa per i bonus edilizi, in particolare a seguito delle modifiche introdotte dalla recente Legge di Bilancio. Tra le principali novità troviamo:
- La rimodulazione delle aliquote di detrazione, con una riduzione generale dal 70-75% al 36% per i bonus ordinari, mentre per le abitazioni principali è prevista una maggiorazione al 50% nel 2025;
- La cessazione del Superbonus a partire dal 15 ottobre 2024;
- L’esclusione dalle agevolazioni per le caldaie alimentate esclusivamente da combustibili fossili, salvo integrazione con sistemi ibridi;
- La proroga del Bonus Mobili e del Bonus Barriere Architettoniche.
Questi cambiamenti normativi, uniti all’intensificazione dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, delineano un quadro in cui la gestione trasparente e corretta degli incentivi fiscali risulta imprescindibile per evitare sanzioni e contenziosi.
