
Dopo gli incentivi per le auto elettriche, il Governo italiano continua a puntare sullo sviluppo della mobilità elettrica. Il Ministro dei trasporti Danilo Toninelli è tornato proprio su questo tema ed ha fatto un importante annuncio attraverso il suo account su Twitter. Il Ministro ha fatto sapere che nel decreto “sblocca-cantieri” sarà inserita una norma per potenziare l’installazione delle colonnine di ricarica per le auto elettriche sul territorio italiano. Nello specifico, il Governo stanzierà 30 milioni di euro recuperati da risorse non spese negli scorsi anni.
Trattasi sicuramente di una buona notizia per lo sviluppo della mobilità elettrica che sta vivendo un buon momento in Italia. Non ci sono ulteriori dettagli su come saranno assegnati questi fondi ma sicuramente consentiranno di rendere più capillare la rete di ricarica che ancora non raggiunge tutti gli angoli del Paese.
Inseriremo in #sbloccacantieri una norma per potenziare l'installazione di colonnine di ricarica elettrica per i veicoli, recuperando 30 milioni di euro di risorse non spese negli scorsi anni. Stabiliamo anche tariffe ridotte per le ricariche. Avanti con la mobilità del futuro.
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) May 9, 2019
Il Ministro Toninelli ha fatto però, anche un secondo annuncio, forse ancora più interessante che è quello relativo alla riduzione delle tariffe per le ricariche. Anche in questo caso non sono stati chiariti i dettagli ma se si riuscisse a ridurre i costi di ricarica dalle colonnine pubbliche sarebbe un’ulteriore spinta alla mobilità elettrica in Italia.
Molti utenti elettrici, infatti, si lamentano proprio che le ricariche dalle colonnine spesso risultano essere molto costose, soprattutto in confronto con i costi delle ricariche casalinghe. Se si riuscisse ad abbassare tali costi, tutti coloro che non hanno la possibilità di poter ricaricare a casa potrebbero essere maggiormente incentivati a passare alle auto elettriche.
Il Governo italiano si sta dimostrando molto sensibile al tema delle auto elettriche e punta a consentire di poter colmare quel divario infrastrutturale che c’è con gli altri Paesi europei.