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Tecnica Alexander: cos’è e a cosa serve

Il metodo Alexander è stato ideato da Frederick Matthias Alexander e si basa su un pensiero costruttivo che ci consente di abbandonare comportamenti automatici potenzialmente pericolosi per l'organismi. Atteggiamenti che andiamo pian piano, lezione dopo lezione, a sostituire con altri migliori ed efficaci, per smettere di compiere movimenti o avere una postura che possano danneggiare il nostro corpo. Si basa sulla riscoperta dell'equilibrio psicofisico.

Tecnica Alexander: cos’è e a cosa serve

Fonte immagine: Pixabay

La tecnica Alexander o metodo Alexander, che porta il nome del medico che per primo pose le sue basi, è un modo per imparare a gestire il movimento e il proprio corpo, così da evitare comportamenti e abitudini che possono danneggiare la postura e la fisiologia corporea. Si basa su diversi assunti e su diverse discipline, che permettono a chi si affida a questo metodo di ottenere una rieducazione psicofisica in grado di migliorare e armonizzare i rapporti tra postura, respirazione e movimento.

Cos’è la Tecnica Alexander

Il metodo Alexander è stato ideato da Frederick Matthias Alexander, nato nel 1869 e deceduto nel 1955. La tecnica deriva da un infortunio. Un attore aveva perso la voce e i medici non riuscivano ad aiutarlo. Così inizia a studiare la causa nell’uso del suo corpo per una rieducazione psicofisica volta a risolvere il problema. Attraverso degli specchi, il dottore per 10 anni studiò le reazioni agli stimoli, prima di mettere a punto la sua tecnica.

Il sistema si basa su un pensiero costruttivo che ci consente di abbandonare comportamenti automatici potenzialmente pericolosi per l’organismi. Comportamenti che vengono sostituiti con altri migliori e più efficaci. Il concetto è smettere di compiere movimenti o avere una postura che possano danneggiare il nostro corpo. Il sistema si concentra su due aspetti:

  1. inhibition, scelta di non reagire d’impulso pensando di compiere un gesto
  2. directions, le istruzioni mentali utili per favorire reazioni espansive nel corpo

Come funziona la Tecnica Alexander

La tecnica, attraverso movimenti particolari ed esercizi di respirazione, permette a ogni persona di avere una maggiore consapevolezza di sé, così da imparare nuovamente a muoversi, a gestire i movimenti e il corpo, a respirare. Gli esercizi agiscono sulla muscolatura profonda, sulle articolazioni, sull’equilibrio psicofisico. In particolare, il metodo si basa sulla relazione tra testa, collo e tronco, che dà equilibrio alla postura e permette una perfetta coordinazione motoria. Se il collo non è libero da tensioni, la colonna non riesce a rispondere in modo adeguato e gesti, posizioni e movimenti diventano difficoltosi.

Con la tecnica Alexander non si imparano nozioni nuove, ma ci si riappropria di quelle informazioni salutari per il nostro organismo, disimparando cattive abitudini spesso provocate dallo stress della vita di tutti i giorni, che ci fa accumulare tensioni in varie parti del corpo (provocando anche disturbi molto comuni come il mal di testa, il mal di schiena, il torcicollo, ma anche l’insonnia).

Ogni seduta dura meno di un’ora e servono numerose lezioni per poter trovare questa consapevolezza. Ovviamente bisogna essere guidati da un esperto, che abbia seguito un corso di formazione presso le scuole autorizzate dalla STAT, la Society of Teachers of the Alexander Techinique di Londra, o presso altre associazioni affiliate, presenti in tutti i principali paesi.

Tecnica Alexander e respirazione
Fonte: Pixabay

A chi è consigliata la Tecnica Alexander

Ideato per gli artisti, il metodo Alexander è valido per tutti, perché agisce in modo positivo sul comportamento motorio. Serve a riscoprire la relazione tra mente e corpo, la propria unità psicofisica. Può essere utile in caso di persone anziane o adulte che vogliono riappropriarsi di movimenti più fluidi oppure di bambini ai quali insegnare come una corretta postura e una respirazione adeguata possano sempre fare la differenza.

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