
Nell’ultimo anno, il settore alimentare ha dovuto affrontare un fenomeno allarmante: il ritiro dal commercio di ben 72 prodotti a causa della presenza di corpi estranei. Questo dato, emerso nel 2024, segna un record che non sorprende, poiché l’intrusione accidentale di materiali non previsti nelle linee di produzione è un evento che può verificarsi in qualsiasi azienda del settore. Nonostante l’applicazione rigorosa delle norme HACCP (Analisi dei rischi e punti critici di controllo), la possibilità che oggetti come pezzi di plastica o metallo si inseriscano nei prodotti alimentari rimane concreta. È fondamentale comprendere che il richiamo di un prodotto non deve essere interpretato come una mancanza di controlli, ma piuttosto come un incidente difficile da prevedere.
Nel 2024, dei 641 prodotti richiamati dai supermercati, circa l’11% (72) è stato ritirato a causa di corpi estranei. In ben 55 casi, si trattava di frammenti metallici, tra cui alluminio, acciaio e ferro, provenienti dai macchinari utilizzati nella lavorazione.

Diversità dei corpi estranei
La varietà di corpi estranei che possono contaminare i prodotti alimentari è sorprendente. Oltre ai già citati frammenti di plastica e metallo, nella lista troviamo anche vetro, schegge di legno e persino granelli di sabbia e piccoli insetti, spesso derivanti da una pulizia inadeguata di cereali, legumi e verdure. Non è raro che tessuti o pezzi di guanti finiscano nei prodotti a causa dell’abbigliamento indossato dal personale durante il confezionamento.
L’Atlante grafico dei corpi estranei, elaborato da un’importante azienda di insalate pronte, documenta quasi 100 fotografie di oggetti indesiderati. Questo manifesto, frutto di anni di esperienza e controlli, suddivide i corpi estranei in tre livelli di gravità. Il primo livello include elementi comuni come terra, sabbia e insetti, che sono i più probabili ‘ospiti indesiderati’ dopo la raccolta.
Il secondo livello è più complesso e contempla la fase di produzione e confezionamento, con la possibilità di contaminazione da parte degli operatori. Qui troviamo oggetti come capelli, cerotti, pezzi di guanti e cartone, oltre a insetti vari come mosche e formiche.

Il terzo livello rappresenta la situazione più critica, in cui un prodotto contaminato può contenere oggetti inaccettabili come bulloni o graffette. Le immagini dell’Atlante mostrano una vasta gamma di corpi estranei, dalle api e vespe ai gusci di frutta secca e oggetti personali come anelli e braccialetti. Le segnalazioni di lettori infuriati che trovano corpi estranei nei prodotti alimentari sono all’ordine del giorno in redazione.
Per affrontare questa problematica, molte aziende hanno investito in tecnologie avanzate per rilevare corpi estranei nei prodotti confezionati. Questi sistemi, come abbiamo già discusso, possono ridurre il numero di incidenti, ma è importante ricordare che l’imprevisto può sempre verificarsi in processi industriali che, per loro natura, non sono mai completamente perfetti.
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